Cisl Monza Brianza Lecco, vertenze: oltre 600 lavoratori assistiti nel 2021, il peso del Covid

Il bilancio del sindacato vede un calo dei licenziamenti per motivi economici, ma un aumento delle conciliazioni e delle dimissioni. Si registra una riduzione anche del recupero crediti.
Monza. I numeri possono dire molto, ma non tutto. E se poi viviamo in tempi in cui, come tra l’incudine e il martello, siamo in mezzo al Covid-19 da un lato e alla guerra tra Russia ed Ucraina dall’altro, tutto diventa più incerto e complicato. Ecco perché il bilancio dell’attività dell’Ufficio vertenze Cisl area Monza Brianza per il 2021 ci restituisce un quadro significativo, ma da capire e interpretare nei suoi molteplici dettagli.
L’anno scorso il sindacato di via Dante Alighieri, che nel nostro territorio ha sede nella città capoluogo, ma anche a Vimercate, Carate Brianza e Seregno, ha assistito 635 lavoratori nelle vertenze individuali con un tasso di incremento, in calo per i licenziamenti economici rispetto al trend pre-pandemico, del 44% rispetto al 2020 e del 12% rispetto al 2019.

Sono, invece, aumentate le conciliazioni per risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro, i licenziamenti per giusta causa e il numero di lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni, 1000 nel 2021 solo a Monza. Leggero incremento, dopo il deciso calo del 2020, anche per i fallimenti aziendali (224 i lavoratori assistiti in questo ambito nella nostra Provincia).
Da rimarcare anche il fatto che l’anno scorso l’Ufficio vertenze Cisl ha recuperato per i lavoratori assistiti poco più di 7milioni di euro tra Monza (4,5) e Lecco (2,5) con una riduzione del 15% rispetto al 2020 e del 25% rispetto al 2019.
L’ANALISI
“Almeno fino ad ottobre 2021 ha inciso fortemente sulla nostra attività il blocco dei licenziamenti che, insieme all’uso degli ammortizzatori sociali, ha evitato che le aziende procedessero a riduzioni di personale” spiega, nel corso di una conferenza stampa, Antonio Mastroberti, da febbraio 20202 responsabile dell’Ufficio vertenze della Cisl Monza Brianza Lecco e, nel recente passato, alla guida dell’Ufficio vertenze della Cisl dei Laghi e Coordinatore regionale degli Uffici vertenze Cisl.

“Tra i fenomeni nuovi indotti dalla pandemia registriamo un aumento esponenziale dei lavoratori in smart-working, che mette in discussione i parametri del lavoro subordinato e pone problematiche su tutele e garanzie riguardanti il tempo di disconnessione e la parità di trattamento economico – continua – un’altra conseguenza del Covid-19 è stata la massiccia collocazione in cassa integrazione con lavoratori che sono venuti da noi per la mancata rotazione e per contestare il licenziamento e il danno patrimoniale”.
I DATI
Dei 635 lavoratori assisti dalla Cisl nelle vertenze individuali nel corso del 2021, 270 lo hanno fatto per recupero crediti, 172 per sottoscrivere delle conciliazioni, 85 per impugnare il licenziamento ed il resto per controllo buste paghe o risarcimento danni. Il settore più interessato dal contenzioso è quello del terziario (352 lavoratori), commercio e turismo, costituito soprattutto da piccole aziende e da un’elevata flessibilità, seguito da quello metalmeccanico (123 lavoratori), artigiano in particolare.
“Ci ha colpito anche il deciso aumento delle dimissioni dei lavoratori, 1000 a Monza rispetto alle 696 del 2020 e alle 289 per del 2019 – afferma Mastroberti – si tratta di persone tra i 18 e i 35 anni, che presentano una mobilità più elevata alla ricerca di occasioni più qualificanti o in grado di conciliare meglio la vita e il lavoro o ancora lavoratori dall’alta professionalità”.

“In alcuni casi le dimissioni sono state la conseguenza del rifiuto a vaccinarsi o a presentare il Green Pass o ancora di scelte di vita, magari per aprire attività in proprio” continua il responsabile dell’Ufficio vertenze della Cisl Monza Brianza Lecco. Che, poi, spiega in questo modo il calo delle somme recuperati per i lavoratori, 7 milioni di euro tra Monza Brianza e Lecco, di cui poco più di 5 milioni per fallimenti e circa 1 milione e 800mila per vertenze.
“Il numero delle aziende fallite negli ultimi anni si è andato via via riducendo – afferma – di conseguenza i lavoratori che assistiamo hanno anzianità di servizio breve e, anche per le modifiche legislative meno tutelanti, crediti minori da recuperare”.
IL CONTESTO
L’attività dell’Ufficio vertenze della Cisl Monza Brianza Lecco si inserisce in un mercato del lavoro che, secondo l’indagine del sistema informatico Excelsior, realizzata da Unioncamere con l’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), presenta elementi di speranza, ma anche alcune ombre.
“Nel periodo aprile-giugno 2022 sono previste 14.340 opportunità di lavoro a Monza e in Brianza, di cui il 35% saranno stabili e il 65% a termine – afferma il Segretario Generale della Cisl, Mirco Scaccabarozzi, affiancato, durante la conferenza stampa, dai Segretari Annalisa Caron e Roberto Frigerio – in 46 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati”.

“Questo pone il problema di ridurre lo skills mismatch, ovvero il disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle di cui sono in possesso i lavoratori – continua – per questo chiediamo che i fondi previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nell’ambito formativo siano destinati, nell’ambito di un sistema duale con il mondo del lavoro, all’Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore) e agli Its (Istituti tecnici superiori) come quello del legno in Brianza che ha un indice di occupabilità ad un anno del 92%”.
LE PROSPETTIVE
Immaginare gli scenari del mercato del lavoro e, di conseguenza, dell’Ufficio vertenze da qui a medio-lungo termine è un esercizio dal tasso di difficoltà molto elevato.
“La nostra attività è divisa tra licenziamenti (30%), recupero crediti (60%) e casi di discriminazione, molestie e mobbing (10%) e sicuramente lavoriamo meno quando il mercato del lavoro è più sano – sostiene Mastroberti – guardando in avanti è arduo fare previsioni, ma siamo preoccupati per una fascia di lavoratori della gig economy e della new economy che sono preda di una contrattazione selvaggia”.

“Nel primo trimestre del 2022 abbiamo registrato un aumento dei licenziamenti per motivi economici – continua – il trend, comunque, è di incertezza, anche se per il momento non abbiamo segnali di cambiamenti sostanziali nel calo del contezioso”.
Il futuro, insomma, non ha numeri conosciuti in anticipo. Per ora, quindi, non ci resta che prepararci a leggerli nel miglior modo possibile. Magari incrociando le dita con una buona dose di speranza.