Conferenze |
Ambiente
/

Lotta al cambiamento climatico, nuovi progetti firmati Brianzacque a Bovisio e Cesano

29 aprile 2022 | 09:39
Share0
Lotta al cambiamento climatico, nuovi progetti firmati Brianzacque a Bovisio e Cesano

La green vision di BrianzAcque: la sfida delle infrastrutture verdi per il contrasto al cambiamento climatico. Il convegno in Villa Reale.

Sono le visioni che portano lontano. E nel caso dei progetti di Brianzacque in corso a Bovisio Masciago e a Cesano Maderno i nuovi progetti nascono per regalare ai nostri figli un mondo migliore. BrianzAcque ha avviato una nuova strategia di opere verdi che punta a sfidare gli effetti del cambiamento climatico. Una concreta e sostenibile strategia di adattamento ai cambiamenti climatici che vede nelle acque meteoriche una risorsa, anziché un problema.

Si tratta di due iniziative, quella che si stanno realizzando a Bovisio in via Matteotti e a Cesano in via Roma, che mettono in atto dei sistemi di drenaggio urbano sostenibile.

Di fatto si tratta di contrastare il rischio di allagamenti grazie a progetti che hanno lo scopo di rinverdire l’aspetto dei centri urbani per rendere i suoli più “ricettivi”, favorire l’infiltrazione delle acque e combattere l’innalzamento delle temperature: le misure di mitigazione e di adattamento al problema del climate change legate alla rigenerazione dei suoli in uno dei territori più urbanizzati e cementificati d’Italia, rappresentano una modalità di intervento su cui tutti i relatori hanno ampiamente concordato.

Fondamentale è il tassello dei SuDS. Come è stato ampiamente illustrato nel corso dell’evento, BrianzAcque all’attività di infrastrutturazione verde già in essere o in corso di realizzazione, è pronta ad aggiungere un nuovo tassello: i SuDS, acronimo che sta per Sustainable Drainage Systems. Tradotto: Sistemi di Drenaggio Sostenibile. Si tratta di soluzioni nate in Gran Bretagna negli anni Novanta, ma ancora scarsamente conosciute e diffuse in Italia. Visivamente sono aiuole, parcheggi, piazze dotati di sistemi di vegetazione che, al di là delle funzioni di arredo urbano, permettono l’infiltrazione nel suolo delle acque meteoriche riducendo il rischio di allagamenti e la formazione di isole di calore con un miglioramento del microclima.  Non solo. Le opere di de-impermeabilizzazione dei suoli e di rinverdimento delle superfici svolgono funzioni ecosistemiche importanti: favoriscono la rigenerazione dei luoghi, contribuiscono a ridurre l’inquinamento delle acque attraverso l’azione mixata di piante, suolo e microorganismi, sostengono la tutela della biodiversità, altro strumento chiave della strategia di sostenibilità ambientale. E generano valore economico e sociale. BrianzAcque con la sua struttura organizzativa industriale e un consolidato know-how nella gestione della risorsa idrica realizzerà – tra i primi operatori idrici del Paese- due interventi co-finanziati da Regione Lombardia nel cuore storico di due comuni della Brianza: Bovisio Masciago e Cesano Maderno.  In entrambi i casi, gli assi stradali interessati subiranno una metamorfosi con una riqualificazione e un significativo abbellimento del contesto urbano e del paesaggio, un rafforzamento del capitale naturale con impatti positivi sulla qualità dell’ambiente e della vita quotidiana dei cittadini. Una volta completato, il SuDS di via Matteotti a Bovisio Masciago regalerà  nuova vita a oltre un chilometro di strada e sarà il più vasto del Paese.

Lavori Brianzacque

IL CONVEGNO E GLI INTERVENTI

Sono intervenuti al convegno che si è tenuto nel salone d’onore della Villa Reale Luca Mercalli famosissimo climatologo e presidente della società meteorologica italiana che parlerà delle soluzioni tecnologiche che si stanno affrontando; Massimiliano Ferrazzini, direttore della progettazione e pianificazione territoriale BrianzAcque; Cornelia di Finizio, responsabile progettazione innovativa e Mila Campagnini, direzione generale della Protezione Civile di Regione Lombardia. Giovanni Sartori, sindaco di Bovisio Masciago; Maurilio Longhin, sindaco di Cesano Maderno. Dopo i saluti introduttivi del Presidente del Consorzio Reggia di Monza e Sindaco della città, Dario Allevi, la mattinata di lavori si è svolta con il contributo dell’Assessore di Regione Lombardia, Fabrizio Sala, e alla presenza dei consiglieri regionali Alessandro Corbetta,  Marco Mariani, Gigi Ponti,  del vice presidente della Provincia di Monza e Brianza, Riccardo Borgonovo e del Presidente dell’ATO di Monza e Brianza,  Silverio Clerici alla presenza di numerosi sindaci dei 55 comuni dell’ambito servito.

Villa Reale e BrianzAcque: transizione ecologica

Un’inversione del paradigma progettuale, che prevede l’infiltrazione della acque meteoriche in sito, intervenendo anche capillarmente su singole porzioni del territorio, portando così un beneficio idraulico per il Gestore del S.I.I. e alimentando allo stesso tempo il Capitale Naturale dell’ecosistema urbano e implementandone così la resilienza.

Ad aprire i lavori naturalmente l’intervento del presidente di Brianzacque Enrico Boerci: “Parto prendendo a prestito le parole di una nota canzone di Jovanotti ‘Piove, senti come piove’ , un motivo che canticchiamo spesso con un leggerezza ma che fino a poco tempo fa rappresentava la nostra quotidiana verifica di com’erano le previsioni, se dava acqua, quando il cielo diventava plumbeo ci spaventavamo e quando iniziava a piovere iniziavamo a pre allertare tutto il pronto intervento della nostra azienda – racconta – io ricordo un’infinità di aneddoti ma ricordo serate e nottate passate con ingegneri e tecnici di BrianzAcque a fianco con la protezione civile, quando esondava il Lambro, quando andavamo ad Agrate perché si allagavano le cantine, insomma in tanti comuni ci rendevamo conto che il cambiamento climatico in Brianza che provocava dei danni ingenti”. – e ha aggiunto: “Nei giorni successivi insieme ai tecnici e agli ingegneri andavamo a verificare i danni provocati dalle alluvioni, e devo dire di aver incontrato una grande umanità da parte della Brianza. Ho scoperto che tantissime persone avevano nelle loro cantine dei francobolli o comunque oggetti di valore che andavano persi a causa delle forti piogge, alcuni hanno perso le macchina che sono diventate acquari,  chi aveva cucine in taverna ha dovuto abbandonarle. Da qui ci siamo posti l’obiettivo di invertire il senso di marcia e lo abbiamo fatto un po’ da pionieri quando ancora non si parlava di strutture verdi , quando ancora c’era l’idea che la gestione delle acque meteoriche era un’attività borderline perché fino a qualche tempo prima non ci era permesso nemmeno finanziare i lavori. Ci siamo messi con i nostri ingegneri, prima a progettare poi a realizzare tante vasche volano per cercare di trattenere le acque meteoriche nei periodi di maggior piogge, che abbiamo imparato a chiamarle bombe d’acqua, per poi rilasciarle: queste forti piogge rovinavano i condotti fognari perché li mandavano in pressione,  rovinavano i centri storici, mettevano in crisi sia i privati cittadini che le aziende. Adesso facciamo interventi più mirati e con una visione, se vogliamo, più ampia come quelli che stiamo realizzando a Bovisio e a Cesano.”

La parola poi è passata al sindaco di Monza Dario Allevi che ormai a fine mandato ha riassunto le azioni green fatte dalla sua giunta: “Cito un dato su tutti che ha un grande significato: gli investimenti sul patrimonio arboreo di Monza. E’ un capitale che conta quasi 21mila alberi e quasi 8mila essenze forestali . Siamo consapevoli di questo enorme valore e il Comune è costantemente al lavoro per proteggere questo straordinario patrimonio – afferma – per mantenerlo e curarlo. Il bilancio di questi cinque anni della mia amministrazione è un bilancio positivo perché abbiamo messo a dimora altre 2413 piante, nuove o in sostituzione ad alberi che necessitavano di essere abbattuti. Abbiamo messo 5820 alberature forestali, che coprono una superficie complessiva di 37 mila metri quadrati, ovvero 3.7 ettari di futuri boschi. Così nel quinquennio il capitale verde cittadino è aumentato dell’11,5% mentre quello forestale addirittura del 411%. In questa partita il partenariato pubblico/privato ha fatto la differenza: grazie ai progetti di rigenerazione urbana sono nati il nuovo Parco via santa Anastasia di 17.780mq, il nuovo parco Garbagnati, il Parco Colombo in Piazzale Virgilio, il Parco della Birona in via Perosi con 8mila metri quadri di area verde pubblico, il nuovo Bosco Urbano di via Messa: sono questi i primi semi che abbiamo piantato per una Monza più green – afferma ancora il sindaco Dario Allevi – e per stare sullo stesso tema il Consorzio Villa Reale ha recentemente presentato la candidatura per ottenere un finanziamento del PNRR dedicato al patrimonio monumentale verde dei Giardini Reali: una ricchezza botanica che si estende su 40 ettari”. E conclude: “Anche in questo caso puntiamo sulla rigenerazione urbana, sulla riqualificazione del patrimonio, sulla diffusione dell’identità verde e sulla qualità paesaggistica: un mix di valori culturali e ambientali che ben si accostano alla bellezza che c’è qui e alle conoscenze scientifiche basate su tecniche di coltura antiche e di valorizzazione botanica”.

Di fronte ad un meteo i cui effetti sono ormai sempre più imprevedibili, quali strutture complementari alle oltre 25 vasche volano (grey infrastructures) costruite dal 2014 ad oggi e capaci di incamerare e di trattenere le acque di pioggia in eccesso per poi rilasciarle una volta cessata la precipitazione, BrianzAcque nell’ottobre del 2021 ad Arcore ha inaugurato il prototipo di “Parco dell’Acqua”. Si tratta di un progetto pilota che sfruttando lo stesso principio del contenimento delle acque dei bacini di laminazione interrati, presenta un format verde: prati e sentieri su cui camminare, giochi d’acqua, orti urbani. Un’opera concepita come opportunità per ricostruire ambiente e paesaggio con l’ambizione di promuovere una nuova cultura ecologica e di offrire funzioni di uso comunitario e partecipativo. In questi giorni, si stanno concludendo i lavori di un secondo Parco dell’Acqua, di dimensioni doppie rispetto a quello di Arcore e incastonato in un’area sportiva tra Bernareggio e Carnate, nella zona Vimercatese della Brianza. Entro fine anno, prenderà avvio il cantiere per la realizzazione di un terzo “garden pubblico” tra Sulbiate e Aicurzio: esteso su una superficie di 52 mila metri mq, sarà il più grande delle tre opere “gemelle”. Modelli di eccellenza che, laddove possibile, saranno replicati in altri parti della Brianza e anche esportati altrove. Con i parchi dell’acqua come con i SuDS la Brianza e la Lombardia dimostrano di essere ancora una volta ai vertici dell’innovazione ambientale e della sostenibilità in Italia e nel mondo.

alluvione-arcore-novembre-2014-via-umberto-I-mb

Di fronte ad un meteo i cui effetti sono ormai sempre più imprevedibili, quali strutture complementari alle oltre 25 vasche volano (grey infrastructures) costruite dal 2014 ad oggi e capaci di incamerare e di trattenere le acque di pioggia in eccesso per poi rilasciarle una volta cessata la precipitazione, BrianzAcque nell’ottobre del 2021 ad Arcore ha inaugurato il prototipo di “Parco dell’Acqua”. Si tratta di un progetto pilota che sfruttando lo stesso principio del contenimento delle acque dei bacini di laminazione interrati, presenta un format verde: prati e sentieri su cui camminare, giochi d’acqua, orti urbani. Un’opera concepita come opportunità per ricostruire ambiente e paesaggio con l’ambizione di promuovere una nuova cultura ecologica e di offrire funzioni di uso comunitario e partecipativo. In questi giorni, si stanno concludendo i lavori di un secondo Parco dell’Acqua, di dimensioni doppie rispetto a quello di Arcore e incastonato in un’area sportiva tra Bernareggio e Carnate, nella zona Vimercatese della Brianza. Entro fine anno, prenderà avvio il cantiere per la realizzazione di un terzo “garden pubblico” tra Sulbiate e Aicurzio: esteso su una superficie di 52 mila metri mq, sarà il più grande delle tre opere “gemelle”. Modelli di eccellenza che, laddove possibile, saranno replicati in altri parti della Brianza e anche esportati altrove. Con i parchi dell’acqua come con i SuDS la Brianza e la Lombardia dimostrano di essere ancora una volta ai vertici dell’innovazione ambientale e della sostenibilità in Italia e nel mondo.

Villa Reale e BrianzAcque: transizione ecologica

E’ stata poi la volta dell’assessore alla Ricerca di Regione Lombardia, Fabrizio Sala: “La sostenibilità ambientale è un tema molto importante che inquadriamo anche nel settore di ricerca e innovazione, su cui Regione Lombardia continua ad investire. In questi giorni sono in corso anche i bandi di assegnazione presentati dalle realtà lombarde presso il Ministero della Ricerca e dell’Università da cui stimiamo un investimento sul territorio lombardo di circa 1,3 miliardi – ha commentato l’assessore regionale Fabrizio Sala – È importante avere i fondi ma anche avere partner validi con cui realizzare progetti, come Brianza Acque. Lavorare in squadra con ecosistemi di ricerca è infatti fondamentale per vincere le sfide del futuro”.

Infine è stata la volte delll’intervento di Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana che dati alla mano ha avvertito:  “Il riscaldamento globale – ha sintetizzato – rende gli eventi pluviometrici estremi più frequenti ed intensi: dobbiamo prepararci ad affrontarli in modo da minimizzare i danni, sia con adeguate infrastrutture idrauliche, sia con una maggior consapevolezza diffusa tra le persone, perché durante un’alluvione è in gioco la sicurezza della nostra vita e dei nostri beni più cari”. Nel corso della sua relazione, il divulgatore scientifico ha ricordato episodi di eventi estremi che hanno colpito la Brianza come il tornado del 7 luglio 2001 con epicentro tra Velate e Concorezzo, le ripetute esondazioni nel centro di Arcore in parte amplificate dal cambiamento climatico, gli almeno 15 straripamenti del Seveso verificatesi tra Milano e la Brianza negli ultimi 12 anni.

Rinverdire l’aspetto dei centri urbani per rendere i suoli più “ricettivi”, favorire l’infiltrazione delle acque e combattere l’innalzamento delle temperature: le misure di mitigazione e di adattamento al problema del climate change legate alla rigenerazione dei suoli in uno dei territori più urbanizzati e cementificati d’Italia, rappresentano una modalità di intervento su cui tutti i relatori hanno ampiamente concordato.

I PARCHI DELL’ACQUA: PROGETTI DI SUCCESSO

Di fronte ad un meteo i cui effetti sono ormai sempre più imprevedibili, quali strutture  complementari alle oltre 25  vasche volano (grey infrastructures)  costruite dal 2014 ad oggi e capaci di incamerare e di trattenere le acque di pioggia in eccesso per poi rilasciarle una volta cessata la precipitazione, BrianzAcque nell’ottobre del 2021 ad Arcore ha inaugurato il prototipo di   “Parco dell’Acqua”. Si tratta di un progetto pilota che sfruttando lo stesso principio del contenimento delle acque dei bacini di laminazione interrati, presenta un format verde: prati e sentieri su cui camminare, giochi d’acqua, orti urbani. Un’opera concepita come opportunità per ricostruire ambiente e paesaggio con l’ambizione di promuovere una nuova cultura ecologica e di offrire funzioni di uso comunitario e partecipativo. In questi giorni, si stanno concludendo i lavori di un secondo Parco dell’Acqua, di dimensioni doppie rispetto a quello di Arcore e incastonato in un’area sportiva tra Bernareggio e Carnate, nella zona Vimercatese della Brianza. Entro fine anno, prenderà avvio il cantiere per la realizzazione di un terzo “garden pubblico” tra Sulbiate e Aicurzio: esteso su una superficie di 52 mila metri mq, sarà il più grande delle tre opere “gemelle”. Modelli di eccellenza che, laddove possibile, saranno replicati in altri parti della Brianza e anche esportati altrove. Con i parchi dell’acqua come con i SuDS la Brianza e la Lombardia dimostrano di essere ancora una volta ai vertici dell’innovazione ambientale e della sostenibilità in Italia e nel mondo.

Parco dell'Acqua Arcore