Qual è la differenza tra mansarda e sottotetto? Ecco tutto quello che dovresti sapere

La differenza tra mansarda e sottotetto diventa sostanziale quando bisogna calcolare il valore dell’immobile
Quando si è in procinto di comprare o vendere casa, sono sempre molteplici gli aspetti da tenere in considerazione. Dettagli che spesso vengono dati per scontati ma che meritano, invece, di essere approfonditi soprattutto in caso di vendita o acquisto di immobile.
Per esempio, sono sempre tanti i dubbi che riguardano il concetto di mansarda o sottotetto. Sono la stessa cosa? No.
“Anche se i due termini sembrano indicare lo stesso ambiente, vi è in realtà un’importante differenza data dall’abitabilità – spiega l’architetto Ilaria Meani della Meani Real Estate & Business – che comporta diversità a livello normativo ed un valore commerciale ben diverso”.
L’architetto Meani, esperta di case, ci ha aiutati a comprendere le differenze abitative tra mansarda e sottotetto. Eccole nel dettaglio.

MANSARDA E SOTTOTETTO: QUALI DIFFERENZE?
“Nel linguaggio comune si definisce mansarda l’appartamento o la porzione di appartamento posta all’ultimo piano, sotto la copertura, avente altezze interne variabili in funzione dell’inclinazione del tetto – spiega – questa tipologia di ambienti, anche se completi di bagno e/o attacchi cucina e altro, spesso non possiedono i requisiti richiesti per la certificazione di abitabilità e agibilità”.
La mansarda, quindi, è la superficie del sottotetto reso abitabile poiché ha caratteristiche tali da consentirne la permanenza prolungata di persone. Dal punto di vista catastale il termine “mansarda” non esiste.
“Esistono gli immobili abitabili (es. con categoria catastale “A/3” abitazione di tipo economico) e non abitabili (es. con categoria catastale “C/2” magazzini, locali di deposito come le soffitte, ecc) – specifica l’architetto Ilaria Meani – In altre parole, la soffitta è un locale posto all’ultimo piano normalmente di Categoria Catastale C/2 e quindi non abitabile, mentre la mansarda è sempre un locale (unico o diviso) posto all’ultimo piano ma per essere considerato abitabile gli deve essere attribuita una categoria catastale “abitativa”. Alcuni ambienti mansardati sono vivibili ma non per questo possiamo essere certi che siano “abitabili”, ovvero dotati di Certificato di Abitabilità”
CALCOLO VALORE DELL’IMMOBILE: MANSARDA O SOTTOTETTO
La differenza tra mansarda e sottotetto diventa sostanziale quando bisogna calcolare il valore dell’immobile: se la mansarda è abitabile, la superficie commerciale verrà calcolata al 100% della superficie complessiva, mentre se la mansarda non è abitabile la superficie commerciale verrà calcolata al 50% della superficie utile, se direttamente comunicante con l’appartamento; e solo al 25% della superficie utile se non comunicante direttamente con l’appartamento.
“In ogni caso – sottolinea Meani – bisognerà di volta in volta valutare caso per caso”.
In sostanza per legge il sottotetto non è abitabile, viceversa una mansarda, per definirsi tale, deve rispondere a tutta una serie di requisiti, ma è abitabile e il suo valore economico è molto maggiore.

IMU E TARI: C’E’ DIFFERENZA?
“Per quanto riguarda l’IMU, al di là dell’abitabilità, sarà comunque da pagare tenendo in considerazione il classamento catastale che determinerà l’imponibile IMU. La mansarda (abitabile) paga l’IMU al 100% – spiega l’architetto della Meani Real Estate & Business ad MBNews – Il calcolo Tari, invece, va fatto sul totale delle superfici dell’abitazione, incluse le “aree scoperte” riportate nella visura catastale (terrazzo, balcone, ecc). Sulla mansarda, quindi, verrà pagata la TARI considerando tutta la superficie perché abitabile.”
E aggiunge: “Per il sottotetto o soffitta, la TARI è esente purché il proprietario che intenda godere della predetta esenzione dimostri i presupposti per potersi avvalere del beneficio”.
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