Il ricordo

Monza, una panchina per Matteo Trenti: presto anche un murales?

La cerimonia, in memoria del giovane scomparso nel 2015, ha visto una numerosa partecipazione. Presente anche il Comune che lancia l'idea di curare l'aiuola vicina al fatale incidente e di abbellire un muro che costeggia l'area.

matteo trenti
Luciano Rossetti, mamma Luisa, Margherita Trenti, papà Andrea

Monza. Se è vero che si muore solo quando non c’è più chi si ricorda di te, allora Matteo Trenti è ancora in mezzo a noi, più vivo che mai. Basta vedere in quanti sabato 2 aprile hanno celebrato la memoria di questo ragazzo sfortunato che l’1 aprile del 2015, a soli 16 anni, ci ha lasciati dopo essere stato travolto da un’auto in via Azzone Visconti, mentre tornava a casa in bici da una riunione con gli scout.

La sua famiglia, il papà Andrea, la mamma Luisa, una delle due sorelle, Margherita, l’associazione cicloambientalista Fiab MonzainBici, gli scout, alcuni ex compagni di scuola del Liceo Frisi, le istituzioni, ma anche semplici cittadini monzesi, si sono, infatti, dati appuntamento dove 7 anni fa avvenne il tragico incidente per inaugurare una panchina dedicata a Matteo.

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LA MEMORIA

Ritrovarsi ancora una volta nella piccola aiuola, a due passi da dove il giovane abitava, lì dove da tempo c’è già una ghost bike in sua memoria, è un modo per esorcizzare la perdita di una giovane vita che la città di Monza non vuole dimenticare.

Ma in fondo serve anche a dire a Matteo, come recita il cartello appeso da Fiab MonzainBici alla bicicletta bianca, in passato rubata e più volte vandalizzata, che “vogliamo immaginarti come un albero forte e sano, che non si è seccato, i suoi fiori non sono appassiti, ma è stato soltanto potato. Forse il ramo originale non ci sarà più, ma i nuovi germogli, ciò che resta di te sarà con noi per sempre”.

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LE PAROLE

“Sicuramente è piacevole sentire tutto questo calore da parte dei monzesi nei nostri confronti e, soprattutto, per non dimenticare Matteo” racconta Luisa, la mamma del giovane deceduto, che è seppellito a Genova, città di origine e nascita di entrambi i genitori e anche delle sorelle Margherita, 21 anni e Bianca, 19 anni, studentessa all’ultimo anno del Liceo Zucchi di Monza.

“Il ricordo più vivo e piacevole che ho di Matteo è quando giocavamo a basket sotto casa mia – confida Davide Scotti, suo ex compagno di classe e di banco, ora studente universitario di Economia e legislazione per l’impresa a Milano – con lui ho passato tanti intervalli duranti i giorni di lezione al liceo Frisi”.

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Non può dimenticare quel 16enne morto tragicamente e, soprattutto, il suo sorriso coinvolgente, nemmeno chi quella sera di 7 anni fa è stato con lui fino a poco prima del fatale incidente. “In quell’ultima riunione avevamo convinto Matteo, che inizialmente era un po’ scettico, a partecipare alle attività che stavamo preparando per Pasqua – ricorda Paolo Sangalli, capo-scout – Matteo era un ragazzo silenzioso e riservato, ma molto legato al gruppo”.

LA CELEBRAZIONE

Nel settimo anniversario della morte di Matteo, iniziato con una pedalata partita da piazza Trento e Trieste in direzione di via Azzone Visconti, alle spalle della ghost bike, sono state piantate alcune primule gialle e viola. Poco più in là, quasi di fronte alla panchina appena dedicata all’ex studente del Liceo Frisi, sta crescendo una magnolia stellata.

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“Avevamo intenzione di piantare 23 bulbi l’8 ottobre scorso, quando Matteo avrebbe compiuto 23 anni, ma per miei problemi di salute, si è preferito rinviare – spiega Luciano Rossetti, consigliere di Fiab MonzainBici – ci proponiamo di piantare 24 bulbi il prossimo 8 ottobre”.

Iniziative simili saranno promosse dall’associazione cicloambientalista, che conta oltre 300 soci e ha quasi 20 anni di storia, anche per altre due vittime della strada morte in bicicletta a Monza: l’insegnante Daniela Villa, uccisa nel 2007 in via Monte Santo e Simone Della Vella, investito nel 2012 alla rotonda di Sant’Albino.

L’IDEA

Tra la folla che ha voluto ricordare Matteo c’erano anche le istituzioni locali. “Sono felice che la città abbia risposto all’appello di Fiab e sia presente a questo momento di memoria – afferma Paolo Piffer, consigliere comunale e candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative – il tema della sicurezza stradale è prioritario, quindi è importante ricordare Matteo, ma anche investire risorse per fare in modo con progetti concreti che certi eventi tragici non succedano più”.

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Pier Franco Maffè, Andrea Arbizzoni, Andrea Trenti

Il settimo anniversario della morte dell’ex studente del Frisi è stata un’occasione per mostrare la propria vicinanza alla famiglia del giovane, ma anche per guardare avanti. “Abbiamo intenzione di rendere ancora più bella e curata questa piccola aiuola dedicata a Matteo – annunciano Andrea Arbizzoni e Pier Franco Maffè, assessori comunali rispettivamente allo Sport e all’Istruzione – potrebbe nascere un Patto di collaborazione tra Fiab MonzainBici, Comune e Scuola Borsa all’insegna del florovivaismo e della cura del verde”.

I modi per ricordare Matteo potrebbero non finire qui. L’aiuola, dove ora sorgono la ghost bike e la panchina a lui dedicati, è delimitata da un muro che appartiene al condominio di via Azzone Visconti dove ancora vive la famiglia del giovane. “Potrebbe diventare un murales – suggerisce Maffè, la cui figlia, Maria Chiara, è stata compagna di classe di Matteo al Frisi – potremmo facilmente trovare chi possa realizzarlo, basta l’approvazione dell’assemblea di condominio”.

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