Cronaca

Monza, le notti della baby gang tra risse e rapine per un drink o una sigaretta

A scatenare la furia del branco era il rifiuto di offrire un drink, una sigaretta, o una semplice sguardo di troppo

monza baby gang
La baby gang agiva in centro a Monza

Monza. Rapine, risse, brutali aggressioni: questo faceva la baby gang, di notte, prendendo di mira il malcapitato di turno. A scatenare la furia del branco poteva essere il rifiuto di offrire un drink, una sigaretta, o un semplice sguardo di troppo. Talvolta armati di tirapugni e bottiglie di vetro, si scagliavano contro la vittima, circondandola e colpendola ripetutamente. 13 indagati: 10 sono minorenni.

AGGRESSIONI, RAPINE E PESTAGGI IN PIENO CENTRO STORICO: LE INDAGINI

I militari della Compagnia dei Carabinieri di Monza, guidati dal Maggiore Emanuele D’Onofri, hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Monza a carico di tre persone nonché informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni dei Milano a carico di dieci minori (8 di Monza, 1 di Desio e 1 di Lissone), tutti liberi, indagati a vario titolo per rapina, percosse e lesioni gravi.  Le indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Operativa e coordinate dalle Procura di Monza e Procura dei Minorenni di Milano, sono state avviate a seguito di una serie di aggressioni, rapine e pestaggi, occorsi secondo le modalità del branco, nei mesi di agosto e settembre 2021, nel centro storico di Monza, area di movida del fine settimana.

BOTTIGLIE DI VETRO E TIRAPUGNI: LA VIOLENZA DEL BRANCO

Vari episodi di violenze e pestaggi in cui gli indagati, di età compresa fra 15-20 anni, agendo a piccoli gruppi, talvolta armati di tirapugni e bottiglie di vetro, si scagliavano contro la vittima, circondandola e colpendola ripetutamente, cagionando, in alcuni casi, gravi ferite, talvolta non refertate per timore di ritorsioni.

L’attività investigativa dei Carabinieri di Monza si è basata sugli esami testimoniali e  sui sopralluoghi presso le zone teatro delle aggressioni, condotti con l’ausilio della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Monza. Le indagini hanno dimostrato come le persone che tentavano di difendere la vittima, divenivano a loro volta bersaglio delle violenze.

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