Con la droga nello zainetto, fermato 14enne. Genitori esterrefatti: “Non può essere nostro figlio”

1 aprile 2022 | 10:33
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Con la droga nello zainetto, fermato 14enne. Genitori esterrefatti: “Non può essere nostro figlio”

Il ragazzino, dopo essere stato segnalato all’autorità amministrativa quale assuntore di stupefacenti, è stato riaffidato ai genitori.

Seregno. Fuori da scuola con una dose di droga nello zainetto: fermato un 14enne brianzolo. Genitori increduli: “Vi state sbagliando, non può essere il nostro ragazzo“. Non si arrestano i controlli da parte dei Carabinieri di Seregno volti al contrasto di spaccio e consumo di stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici di Monza e Brianza. Proprio nei giorni scorsi, ancora una volta, i militari nel transitare nei pressi di una scuola secondaria di secondo grado durante l’orario di ingresso, hanno notato un gruppetto di giovanissimi intenti a parlottare tra loro. Alla vista della macchina, i ragazzini si sono scambiati degli sguardi repentini come se qualcuno stesse nascondendo qualcosa.

Occhiatine che non sono passate inosservate ai Carabinieri che hanno deciso di vederci chiaro e fermare il gruppetto per un semplice controllo. Tra loro, un 14enne brianzolo, è apparso subito agitato e nonostante la richiesta, ha negato di avere nulla di cui preoccuparsi. Insospettitisi, i militari lo hanno comunque perquisito trovandogli nello zaino una dose di hashish per uso personale. L’adolescente è stato quindi accompagnato in caserma. Lì al termine degli accertamenti che hanno portato alla segnalazione dello studente all’autorità amministrativa quale assuntore di stupefacenti, è stato riaffidato ai genitori che, increduli per quanto accaduto, in prima battuta non credevano assolutamente possibile che si stesse trattando del proprio figlio.

L’attività rientra in una più ampia azione di prevenzione e contenimento dello spaccio e del consumo di stupefacenti davanti alle scuole e si pone parallelamente a un’intensa e più ampia attività di collaborazione con la scuola denominata “Formazione della cultura della legalità” che vede gli ufficiali e i comandanti di stazione impegnati i cicli di conferenze presso le scuole al fine di educare gli studenti all’esercizio della democrazia, nei limiti e nel rispetto dei diritti inviolabili, dei doveri inderogabili e delle regole comuni condivise, quali membri della società civile, promuovendo al tempo stesso negli alunni la consapevolezza dei valori fondanti e dei princìpi ispiratori della Costituzione italiana per l’esercizio di una cittadinanza attiva a tutti i livelli del sistema sociale.

Per raggiungere questi obiettivi, il Miur e l’Arma dei Carabinieri hanno avviato da tempo un progetto congiunto per ampliare e approfondire l’offerta formativa degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso specifici interventi. In particolare sono toccati i temi, oltre che delle sostanze stupefacenti, anche dell’educazione alla legalità ambientale, del bullismo e cyberbullismo, degli “interessi diffusi” della collettività, della sicurezza stradale, della violenza di genere, dei diritti umani e delle funzioni di polizia, della cooperazione internazionale, della tutela del patrimonio culturale, oltre ad altri argomenti attinenti alla legalità concordati di volta in volta a livello periferico tra i dirigenti scolastici e i comandanti dei reparti dell’Arma sul territorio.