Seregno, 262 nuovi profughi dall’Ucraina: “Mamme e bimbi ancora sotto shock”
2 aprile 2022 | 10:05

Il sindaco di Seregno, Alberto Rossi
Sono 262, sono arrivati ieri, stanchi ma finalmente lontani dagli orrori della Guerra. A Seregno sono giunti nuovi profughi dall’Ucraina: 139 adulti (123 donne) e 123 bambini.
Seregno. Sono 262, sono arrivati ieri, stanchi ma finalmente lontani dagli orrori della Guerra. A Seregno sono giunti nuovi profughi dall’Ucraina: 139 adulti (123 donne) e 123 bambini. “Rispetto ad altri Comuni a Seregno abbiamo una percentuale molto alta di persone che non arrivano per ricongiungimenti familiari e che sono ospitati dal sistema di accoglienza coordinato dal Comune insieme alla Comunità Pastorale, al terzo settore/volontariato e a tanti cittadini che stanno mettendo a disposizione loro spazi” spiega il sindaco, Alberto Rossi.
Diversi bambini e ragazzi hanno iniziato a iscriversi a scuola, mentre altri stanno facendo la Dad rispetto ad attività scolastiche che proseguono in Ucraina. Tante le iniziative messe in campo: calcio alla Porada per i bambini insieme a Go-all, la scuola organizzata dalla comunità ucraina, la preghiera a Santa Valeria con il prete ortodosso, chi ha risposto all’invito del Seregno ed è andato al Ferruccio a vedere l’ultima partita, e chi inzierà attività con il Rugby o l’Hockey, che hanno proposto iniziative.
“Anche noi come Comune organizziamo presso lo spazio InContatto di Via Bottego momenti di gioco mamma-bambino per i più piccoli. Tante associazioni culturali e sportive stanno offrendo spazi e momenti di incontro, e a loro va un grande grazie. Tanti di loro sono ancora un po’ sotto shock e tramortiti da quello che stiamo vivendo. Prima davo i numeri, ma non sono numeri, sono persone come noi che scappano da una guerra. Ce la stiamo mettendo tutta per accoglierli al meglio e poter contribuire anche solo per un momento a distrarli dalla situazione in cui sono, dalle preoccupazioni che hanno dentro e che magari non riescono nemmeno a tirare fuori, restituisce davvero il senso di quello che stiamo provando a fare insieme ai volontari” prosegue Rossi.
Qualche sera proprio il primo cittadino seregnese, con gli assessori Laura Capelli e William Viganò, è andato da una mamma e suo figlio adolescente che purtroppo hanno scoperto da poco della morte del padre in guerra. “Meno di due mesi fa vivevano una vita serena, come la nostra. E ora si ritrovano a dover superare questo lutto, in questa maniera. Fare il sindaco in quel momento è stato anche portare a loro la vicinanza della nostra comunità. Un momento non semplice, dove le barriere linguistiche e fisiche, di questo mondo post covid dove è difficile anche qualcosa più di una fugace stretta di mano, hanno reso faticoso far passare questa vicinanza. In quel momento mi sono sentito anche un po’ frustrato, piccolo davanti all’orrore e il dramma che queste persone provano. E non vi nascondo che non mi levo dalla testa lo sguardo di quel ragazzo di 15 anni, ancora non riesco a trovare le parole per descrivere quello che c’era in quegli occhi. Ecco, so bene che passate alcune settimane dall’inizio dell’emergenza possano iniziare a nascere fatiche a criticità. Ma non dimentichiamoci di cosa sia la guerra, di cosa stia generando, e del lavoro prezioso che stiamo svolgendo per provare a dare sollievo a queste persone. Quando incroci i loro sguardi difficilmente puoi voltarti dall’altra parte. Siamo chiamati ancora a fare la nostra parte davanti a questo dramma enorme che sta accadendo. Seregno ha un cuore grande, e con una bella scorza, so che continueremo a farla”.