Elezioni 2022

Viabilità, mobilità e strade sicure: quali sono le priorità dei candidati sindaco di Monza?

I candidati alla carica di sindaco rispondono alle domande di MBNews. Ogni settimana i nostri quesiti sui temi che possono cambiare il volto della città. A strade, viabilità e mobilità è dedicato il focus di questa settimana.


Monza. A due mesi dal voto elettorale più atteso in Brianza, quello della città capoluogo, si inizia a respirare già aria di elezioni. Un dibattito iniziato sui nomi, come è normale che sia, ora si sposta sui temi, almeno per MBNews. È per questo che abbiamo deciso che settimanalmente interpelleremo i candidati alla poltrona più ambita della città per avere una loro opinione su temi e questioni aperte che potrebbero cambiare il volto di Monza.

Al tema dei diritti civili abbiamo dedicato il primo dei nostri focus di approfondimento (potete leggerlo qui). Oggi parliamo invece di strade, viabilità e mobilità. Un tema caldo che si interseca inevitabilmente con quello della sicurezza stradale. Abbiamo chiesto a tutti i candidati ufficialmente in corsa la loro opinione: quali sono le strade più pericolose di Monza? Quali meriterebbero manutenzione o un’attenzione particolare? E ancora, a che punto è la città sul tema della mobilità? Ecco le risposte che abbiamo ricevuto.

Paolo Piffer, candidato della lista civica “Civicamente”: “Proporremo una piattaforma che rivoluzionerà il sistema di segnalazione e di intervento”

“Le strade a Monza sono qualcosa di indecente, e non è soltanto una questione di decoro urbano ma di sicurezza per chi le percorre in auto, in moto, in bici o a piedi. Il comune spende centinaia di migliaia di euro all’anno per risarcire cittadini che si sono fatti male per colpa di una pessima gestione della manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi. Si interviene tardi e spesso si interviene male. Nel nostro programma elettorale proponiamo una piattaforma che rivoluzionerà il sistema di segnalazione e di intervento, ad oggi spesso ci si affida a gruppi Fb che sono uno strumento utile ma che non possono sostituire la pubblica amministrazione. Le segnalazioni saranno pubbliche e tracciabili, così da monitorare l’efficienza degli interventi. Sulla mobilità poi siamo indietro di anni rispetto ad altri comuni, basti pensare che negli ultimi dieci anni chi ha amministrato la città non ha mai portato in aula un Piano Urbano del Traffico, un documento che dovrebbe essere aggiornato circa ogni 2 anni. Del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) non ne parliamo proprio. La nostra prima mozione sul Pums fu bocciata della precedente Amministrazione, e anche con la nuova non è andata molto meglio. Ad attraversare in bici la città si rischia la vita ogni 500 metri. La mobilità sostenibile non sembra interessare molto a chi governa, per noi è sicuramente una priorità”. 

Paolo Pilotto, candidato della coalizione di centro-sinistra: “Più zone 30 ed esperienze virtuose come i pedibus”

“La posizione (forte traffico di attraversamento) e la struttura della città (maglie viarie fondamentalmente piccole) la espongono drasticamente al traffico e alle sue conseguenze. È necessario perseguire interventi di mitigazione della velocità nelle strade di maggior traffico con particolare attenzione ai punti di attraversamento pedonale e ciclabile ed in prossimità di scuole e luoghi di intensa frequentazione istituendo “zone 30”, riducendo i calibri stradali a vantaggio della pedonalità e ciclabilità, installando dissuasori e telecamere. Gli investimenti finora attuati sono insufficienti e senza un coordinamento, limitati a interventi puramente manutentivi, per lo più rappezzi, senza una adeguata programmazione e progettualità che vada ad incidere in modo strutturale al contenimento ed alla mitigazione del traffico.
La mancanza di un PUMS, obbligo di legge per il nostro comune, è un danno per la città. A Monza occorre una maggiore attenzione alla mobilità pubblica, alla mobilità condivisa, alla raggiungibilità dei diversi punti di interesse anche attraverso forme di movimento diverse e sicure. Pedonalità e bicicletta non sono capricci, sono vivibilità e sicurezza. Moltiplichiamo l’esperienza dei “pedibus” (bambini accompagnati a piedi da volontari nelle loro scuole = più educazione civile, meno traffico, meno emissioni nocive). Riprendiamo seriamente gli interventi per la mobilità ciclabile, per connettere le principali direttrici da e verso il centro e garantire almeno un itinerario ad anello per la circolazione tra quartieri.
Alla più o meno forte pericolosità (ad esempio Viale Sicilia) delle undici strade di maggiore accesso alla città si associa spesso la pericolosità da mancata manutenzione. Un grave danno e pericolo è spesso costituito dagli interventi che si effettuano sul manto stradale: occorre una diversa forma di contratto con tutte le società pubbliche e private che fanno interventi, imponendo il ripristino del manto stradale con metodi di ripristino sicuro conosciuti in tutta Europa”.

Elisabetta Bardone, candidata del Movimento 5 Stelle: “Pericolosa la situazione in Via Grigna e limitrofe”

“La settimana scorsa sono stata in Via Grigna zona Polo istituzionale a incontrare il comitato degli abitanti; a mio parere a questa strada e a quelle della zona va il triste primato di strade insicure per il passaggio di mezzi pesanti davanti alle porte delle abitazioni. Inoltre nel limitrofo attraversamento pedonale è avvenuto un incidente mortale.In generale la mobilità va ripensata in modo strutturale, noi abbiamo delle proposte e la più significativa riguarda la necessità di rallentare la velocità in corrispondenza delle scuole: in quanto alla manutenzione, bisogna usare dei materiali innovativi che abbassino anche la temperature della città, per ridurre il cambiamento climatico e favorire il benessere dei più fragili; inoltre questi materiali sono anche più durevoli. Bisogna anche trovare un modo per risarcire chi è vittima di incidenti dovuti alle buche perché quello attualmente in uso non funziona”.

Alberto Mariani, candidato del Grande Nord: “Da rivedere la segnaletica orizzontale e più attenzione alle ciclabili”

“In prima battuta mi viene da dire che la segnaletica orizzontale andrebbe rivista, anche revisionando la viabilità in previsione di una maggiore integrazione e diffusione di mezzi alternativi. Mi riferisco alle piste ciclabili che in molti casi sono porzioni di marciapiedi ricavate con una linea di demarcazione, senza un’integrazione seria con il resto del circuito viario. E questo non è degno di una città seria. Basti pensare alla ciclabile di C.so Milano-Via Borgazzi (Casignolo). Alla base restano comunque sia il cambiamento di mentalità dei cittadini, sia una corretta educazione, sia l’offerta di alternative valide a livello locale. Penso, ad esempio, alle scuole. Anche lei vede che nel periodo scolastico il traffico aumenta in alcune fasce orarie. Gli spazi non sono immensi. Una volta era stato istituito un servizio di scuolabus per decongestionare il traffico e alleggerire le famiglie del trasporto dei ragazzi a scuola. Si potrebbe pensare di ripristinare un simile servizio. Anche i mezzi locali devono essere rivisti. Le caratteristiche della città si sposano male con le dimensioni dei mezzi. Città più spaziose di Monza usano mezzi più piccoli. Questo ed altro si inseriscono nel discorso più ampio del Piano Urbano del Traffico. Mi fermo qua, perché altri aspetti del trasporto locale coinvolgono altri livelli istituzionali con i quali ci batteremo e faremo sentire la nostra voce”.

Dario Allevi, candidato del centro destra: “L’impegno di una città più sostenibile è stato sotto gli occhi di tutti. MM5 può rivoluzionare il traffico in città”

“La sicurezza stradale deve essere una priorità assoluta per qualsiasi amministrazione con interventi mirati sulle strade più pericolose. Ecco perché diventa prioritario pensare a soluzioni strategiche in Corso Milano all’incrocio con Largo Mazzini, dove si sono verificati 33 incidenti in tre anni e in Viale Sicilia (31 incidenti). Questo e molto altro dovrà contenere il PUMS che verrà concluso entro l’anno.
L’impegno di questi ultimi cinque anni per far di Monza una città dalla mobilità sostenibile e condivisa è sotto gli occhi di tutti: oggi abbiamo 14 stazioni di bike sharing, che diventeranno 22 entro l’estate e che vengono già oggi utilizzate 2500 volte all’anno; due velostazioni che diventeranno 3 entro il 2022, che garantiranno 370 posti sicuri per le bici; quasi 500 monopattini che hanno una media di 300 utenti al giorno; 80 colonnine per la ricarica delle auto elettriche entro l’anno; il servizio di car sharing eVai, che in pochi capoluoghi lombardi è capillare come da noi (19 punti di noleggio).
In altre parole, Monza sta cambiando pelle anche sul fronte della mobilità e si sta preparando e dovrà continuare a preparare il territorio all’arrivo della metropolitana, che questa Amministrazione ha fortemente voluto come servizio non periferico ma centrale per il nostro capoluogo. Consideriamo però che solo con l’arrivo della MM5 si potrà pensare a soluzioni rivoluzionarie per il traffico in città”.

Michele Anastasia, candidato del Movimento 3V: “La nostra proposta? Chiudere alle auto il centro storico”

“Direi che non esistono strade pericolose di in sè, ma il pericolo è sempre generato da un atteggiamento scorretto degli utenti della strada. Ad ogni modo le strade e gli incroci più pericolosi sono Libertà/Marelli, Lecco/Cantore via Borgazzi, via Battisti/Boito, Via Canova/Osculati. Tutte queste strade necessitano di maggior manutenzione (creazione di dissuasori di velocità, dossi, attraversamenti pedonali rialzati maggior illuminazione).
Uno dei punti rilevanti del nostro programma, per ridurre nel centro storico sia l’inquinamento che gli incidenti, è proprio la chiusura del centro, attivando più presenza degli agenti della Polizia Locale sia in borghese che in divisa, stabilendo il divieto di accesso ai veicoli privati, dando più valore e rispetto alla circolazione, estendendo i servizi di noleggio Bike-Sharing, bus navetta (elettrici) gratuiti etc”.

Il commento a lato: “Monza Attiva” chiede più attenzioni alle strisce pedonali

Con una nota stampa firmata da Maria Chiara Pozzi e Carlo Abbà, il gruppo di cittadini di “Monza Attiva” accende i riflettori anche sul problema delle strisce pedonali prossime agli attraversamenti. “Lo stato di abbandono in cui si trovano la segnaletica a terra è un pericolo per l’utenza debole della strada: pedoni, ciclisti, mamme coi passeggini, anziani, ma anche per gli stessi automobilisti che non vedono le indicazioni e si ritrovano a compiere manovre rischiose per evitare possibili collisioni”, denunciano. “Nella maggioranza dei casi gli attraversamenti sono al buio. Il manto stradale scolorito è sinonimo di una manutenzione a singhiozzo. Bisogna intervenire subito: attraversare un incrocio non può essere un terno al lotto. Una prima mappa l’abbiamo fornita noi. Un elenco indicativo, anche se non esaustivo. E le segnalazioni continuano ad arrivarci”. Ecco le strade attenzionate da Monza Attiva: Piazza Anita Garibaldi; Anzani, Appiani; Vico, Tiepolo; Campania; Romagna, Rinascimento; Tazzoli, Stelvio, Oslavia; San Gottardo, Boccaccio; Cantù; Sanzio, Sicilia, Mauri; Prampolini; Monte Oliveto.

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