Gestione Villa Reale e Parco di Monza: cosa funziona (e cosa no) secondo i candidati sindaco

I candidati alla carica di sindaco rispondono alle domande di MBNews. Ogni settimana i nostri quesiti sui temi che possono cambiare il volto della città. Al complesso Parco e Villa Reale è dedicato il focus di questa settimana.
Dopo aver parlato nelle scorse settimane di diritti civili (qui) e di sicurezza stradale (qui), questa volta abbiamo chiesto ai candidati di esprimersi su uno dei temi più attenzionati in città: la Villa Reale di Monza. Gioiello del nostro territorio, la Villa più famosa della Brianza ha riaperto al pubblico nel 2014. Prima co-gestita in parte dal pubblico in parte dal privato (con un accordo di partenariato), dallo scorso anno è 100% pubblica sotto la direzione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Un masterplan da 55 milioni di euro attualmente in fase di sviluppo, ne traccerà il futuro a breve e lungo termine. Tutto questo è ovviamente sotto la lente di ingrandimento di amministratori, cittadini e comitati. Proprio qualche giorno fa il Comitato “A.Cederna-La Villa Reale è anche mia” è tornato a gamba tesa sul tema (ne abbiamo parlato qui) chiedendo un finanziamento stabile per garantire una progettualità nelle attività del bene.
Tanta carne al fuoco porta inevitabilmente tante domande: qual è lo stato della Villa? Cosa funziona e cosa no nella sua attuale gestione? Il bene è valorizzato al massimo delle sua potenzialità? Qual è il suo ruolo nel contesto cittadino e provinciale? Lo abbiamo chiesto a tutti i candidati ufficialmente in corsa*: ecco le risposte che abbiamo ricevuto. Le riportiamo nell’ordine in cui ci sono pervenute.
Alberto Mariani, candidato del Grande Nord: “Va ampliata la visione”
“Esiste un consorzio e sarebbe auspicabile dotarlo di capacità gestionale sia economicamente che professionale con dirigenti in grado di pensare imprenditorialmente e permettere alla struttura di vivere di vita propria senza dover ricorrere continuamente ad aiuti esterni della collettività.
Penso a mostre ed esposizioni permanenti o percorsi modulari di visita, ma non solo. In questo caso, bisogna ragionare anche in termini estesi e non limitati al territorio. Qualcosa è stato fatto in passato. E’ necessario proseguire ed ampliare la visione.
Va bene prendere esempio da chi ha fatto meglio. Si citano sempre Schönbrunn e Versailles, ma quante volte si è indagato veramente come hanno fatto a diventare quello che sono e come sono gestite?”.

Elisabetta Bardone, candidata del Movimento 5 Stelle: “Più coinvolgimento dei Comitati cittadini”

Paolo Pilotto, candidato della coalizione di centro-sinistra: “Apertura 6 giorni a settimana e valorizziamo l’intero complesso“
“La situazione attuale è una situazione difficile: blocco di fatto del funzionamento del Consorzio della Villa Reale, contenzioso giudiziario multimilionario aperto dall’ex concessionario privato che chiede 10 milioni di euro allo stesso Consorzio, versamenti annuali di denaro del Comune di Monza per garantire alcune funzionalità che avrebbero dovuto essere garantite direttamente dal Consorzio. Fra gli interventi che il candidato sindaco e il comitato di centrosinistra propongono alla città c’è quello di verificare e valorizzare la formula del modello Consorzio, che ha senso se si identifica in un progetto preciso e necessariamente condiviso. Di stimolare e indirizzare le attività e le decisioni del Consorzio per accelerare le opere e non disperdere gli ingenti contributi pubblici già stanziati e disponibili per i restauri di tutto il complesso. Di terminare i lavori di restauro della Villa Reale, inserire il Masterplan in corso di elaborazione in un percorso partecipativo. Di valorizzare la vocazione culturale della Villa, da aprire con l’adeguato numero di persone almeno 6 giorni su 7. Di valorizzare le presenze delle scuole presenti fra Parco e Villa: il Liceo Artistico Nanni Valentini, nuovo possibile attrattore di iniziative nel campo del Design (la tradizione dell’ISIA e della Triennale) e la Scuola Civica Borsa, la Scuola di Agraria e la Facoltà di Agraria, anche con nuovi percorsi formativi inerenti alla manutenzione dei giardini storici, coerente con la connotazione del Parco. Infine bisogna lavorare sui collegamenti ciclo-pedonale tra centro, Villa e Parco attraverso la zona dei Boschetti, favorire l’accesso al Parco tramite il treno da Villasanta e dalla futura fermata Monza EST, realizzare ben studiati itinerari turistici interni, creare luoghi nel Parco adatti anche allo studio per gli studenti e allo smart working (es Cascina Del Sole, Cascina San Fedele) dove sia anche disponibile wifi gratuito”.

Michele Anastasia, candidato del Movimento 3V: “Punto sulla legalità: trasparenza nella gestione e nei rapporti con i privati”

Dario Allevi, candidato del centro destra: “La Villa è stata riaperta e ha fatto numeri importanti. Ora guardo al Masterplan”
“Cosa funziona? La Villa Reale è stata riaperta al pubblico durante i fine settimana da poco più di 10 mesi. Ad oggi sono state registrate oltre 70.000 presenze, il trend dei visitatori è sempre stato in crescita e ha raggiunto una media di 2.500 ingressi nei due giorni. Gli ultimi due “ponti” di Pasqua e del 25 Aprile hanno visto rispettivamente 3.698 presenze e 3.682.
Questo risultato è stato possibile grazie anche al contributo delle Associazioni del territorio, coinvolte attraverso la manifestazione di interesse “Proposte di Valorizzazione Partecipata” e all’iniziativa realizzata durante le festività natalizie quando la Villa è rimasta aperta, ogni giorno, per due settimane, con un’offerta speciale di eventi culturali e un’efficace piano di comunicazione. Cosa non funziona? Il divario finanziario rispetto agli altri istituti e luoghi di cultura, parchi regionali e nazionali è evidente. Il Consorzio ad oggi non dispone di risorse economiche provenienti da livelli istituzionali superiori come invece accade in molte altre realtà del Paese analoghe alla nostra. Cosa va ripensato, quindi? Dal un punto di vista strategico il Masterplan ricostituirà l’unità dell’intero Complesso monumentale. Il Masterplan dovrà generare una forte attrattività ricostruendo l’identità del luogo, rigenerando i suoi contenuti culturali, educativi e ambientali. Le soluzioni proposte dal Masterplan, che mi auguro di poter anticipare nelle loro Linee Guida nelle prossime settimane, dovranno avere un alto grado di concretezza in termini di fattibilità tecnica (architettonica, ingegneristica, ecc.), economica (sostenibilità gestionale), giuridica e istituzionale.
Nel frattempo, da un punto di vista operativo, servirà continuare in due specifiche direzioni per consolidare il trend positivo raggiunto. Il primo: l’ampliamento dell’offerta culturale con un aumento dei giorni e delle ore di aperture al pubblico. Il secondo: una maggiore capacità del Consorzio di raccogliere risorse attraverso bandi (inclusi fondi PNRR) e stimolare il sostegno da parte dei privati. Risorse economiche da utilizzare per la gestione corrente da destinare al miglioramento dei servizi del Parco, all’organizzazione di eventi culturali in Villa Reale oltre che a campagne di comunicazione per allargare, il più possibile, il bacino di utenza soprattutto a livello nazionale ed internazionale”.

Paolo Piffer, candidato della lista civica “Civicamente”: “I partiti hanno fallito nella gestione del bene: adesso tocca a noi”
