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Agribrianza una storia lunga mezzo secolo

2 maggio 2022 | 09:58
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Agribrianza una storia lunga mezzo secolo

L’amministratore delegato di Agribrianza Carlo Teruzzi: “Il nostro successo nasce dalla passione che mettiamo in ciò che facciamo.”

Concorezzo. Mezzo secolo di storia aziendale che passa per tanta passione e per due generazioni, quella del fondatore Angelo Teruzzi e quella del figlio Carlo Teruzzi, oggi amministratore delegato. Si tratta di Agribrianza, azienda di Concorezzo nata nel 1972 e che da allora non ha mai smesso di crescere. Lunedì 2 maggio sono infatti 50 anni da quando Angelo, con il prezioso supporto della moglie Regina Rurale, ha avviato l’attività che li avrebbe visti protagonisti per gli anni a venire.

In occasione di questo anniversario abbiamo intervistato  Carlo Teruzzi. Quali sono i segreti che hanno portato al successo il nome di Agribrianza? Ripercorriamo questa storia, pensando anche agli obiettivi futuri.

L’INTERVISTA

Maglioncino e camicia. Quando arriva, in ritardo, Carlo Teruzzi si capisce che, forse oggi non è il giorno giusto per fare un’intervista. Avrà altro da fare. Ad Agribrianza c’è sempre qualcosa da fare. Mezzo secolo di storia sono una responsabilità, come quella di avere 50 dipendenti a cui dare a fine mese lo stipendio. L’intervista non può che iniziare dallo scoprire cosa c’è dietro all’impresa Agribrianza.

Come e quanto siete cresciuti in 50 anni di storia?

Mio papà Angelo ha fondato AgriBrianza nel 1972, in via Dante 173. Inizialmente era pensata per prolungare l’attività di mio nonno, una trattoria che commerciava anche cereali, ma presto è diventata una agraria che vendeva sementi, mangime per animali e cereali. Qui, poco dopo, è iniziata la vendita di uno dei nostri primi prodotti di punta: le macchine agricole. Il primo anno abbiamo venduto 3 tosaerba, ma negli anni seguenti le vendite sono aumentate fino a raggiungere il migliaio diventando così il lavoro principale dell’azienda. Crescendo sempre più: il 25 aprile 1989 ci siamo trasferiti qui, in via Dante 191 e ci siamo specializzati in giardinaggio a 360 gradi.

Sono entrato a far parte stabilmente della struttura nel 1992 e nel ’98 è stato il turno di mia moglie Paola Mentasti. In 50 anni siamo passati da 1 dipendente a 50 portando il fatturato a 12 milioni e mezzo annui. Anche gli spazi dell’azienda sono cresciuti: intorno agli anni 2000 abbiamo acquisito altri due capannoni dietro alla sede attuale per allargare il reparto dedicato agli animali.

Cosa che vi caratterizza e differenzia dai competitors?

Siamo sempre stati concentrati sullo sviluppo personale, non verso i concorrenti. Siamo un’azienda che ha sempre puntato sulla serietà nei confronti di tutti, fornitori, dipendenti o colleghi che siano. L’azienda è fatta da chi ci mette i soldi e dalle persone che ci lavorano e deve tenere conto del contesto in cui è inserita, cioè il territorio (sono anche sponsor del Ac. Monza). Questa consapevolezza diventa ogni anno sempre più forte. Nella filosofia di AgriBrianza c’è una sede sola, più volte abbiamo pensato di aprire altre punti vendita, ma alla fine abbiamo concentrato tutte le energie in una sola e questo si è rivelato una carta vincente. Tendenzialmente affrontiamo tutti i settori in cui vendiamo da specialisti.

Agribrianza compie 50 anni mbPaola Mentasti e Carlo Teruzzi

Qual è il vostro prodotto di punta?

La nostra grande fortuna sta nel fatto che non c’è un settore di punta preponderante sugli altri. Cerchiamo di diventare un punto di riferimento in ogni specifico campo che trattiamo.

Agribrianza come vive il suo rapporto con il mondo dell’online e in particolare come procede l’e-commerce?

Abbiamo l’e-commerce da 6 anni. Speravamo andasse meglio, al momento fatica a decollare, ma non molliamo e continueremo a crederci e ad investirci. Sappiamo che è un lavoro faticoso, ma è assolutamente necessario perché questo sarà il futuro.

agribrianza-Natale24-2019-mb

Un appuntamento fisso è il villaggio di Natale, che conquista adulti e bambini, come è nata l’idea?

In realtà si chiama Christmas world e oggi viene curato da mia moglie Paola. È un’intuizione che risale al 1993 e che ci contraddistingue anche fuori regione. Siamo partiti con 100 metri quadri dedicati alla vendita di addobbi e alberi di Natale. Oggi allestiamo uno spazio di circa 1.500 metri quadri, praticamente un villaggio a tutti gli effetti. Per realizzarlo impieghiamo 4 mesi: 2 mesi, da fine agosto a fine ottobre per allestirlo e 2 mesi per smontarlo, da fine gennaio a fine marzo. La preparazione del Christmas world coinvolge circa una cinquantina di persone e complessivamente ogni anno vengono a visitarlo in oltre 200 mila.

campionato-barbecue-agribrianza2 (Copia)

Adesso arriva la bella stagione e con essa quella delle grigliate. Voi siete noti anche per la  scuola di barbecue, come procede quest0 anno?

L’idea della scuola è nata per caso da un pranzo con un amico grazie al quale ho conosciuto il mondo americano del BBQ. L’abbiamo inserita tra le nostre proposte circa 15 anni fa: inizialmente regalavamo un corso di barbecue a chiunque ne comprava uno, ma poi ho capito che poteva diventare un business. Prima del Covid facevamo quasi 1.000 iscritti, ora la metà, ma continueremo ad investire in questo progetto. Abbiamo intrapreso anche una collaborazione con Marco Agostini che è il griller più famoso italiano.

Come funzionano i corsi?

Ogni corso prevede al massimo 14 iscritti. L’iscrizione va fatta sul nostro sito dove è possibile scegliere il tipo di corso. In sede dotiamo il cliente di una box con tutti gli ingredienti e di un barbecue, che a seconda della preferenza del partecipante, può essere a gas o a carbonella. Quello che ci caratterizza è l’altissimo livello qualitativo dei corsi, sia dei maestri sia degli strumenti.

Quali obiettivi avete in mente per il futuro?

Il nostro futuro e il nostro presente. Lavorare bene portando soddisfazione tra i nostri clienti. da una parte abbiamo in mente dei progetti per sviluppare ancora di più l’online e anche il settore del bbq. Dall’altra parte non c’è l’idea di introdurre nuovi settori, puntiamo a migliorare quelli nei quali siamo già protagonisti e per quali ci conoscono e ci amano.