“Da oltre due anni non posso pranzare con mia mamma” la denuncia del presidente di Open RSA Now

Dario Francolino, imprenditore lesmese è il presidente di Orsan ( Open RSA Now)e lancia una supplica “Riaprite senza restrizioni le RSA”
Lesmo. Dario Francolino, 55 anni imprenditore lesmese è il presidente di Orsan (Open RSA Now). Francolino, da sempre vicino al mondo del volontariato, dopo le prime denunce dell’anno scorso anche dalle nostre pagine, in piena emergenza Covid, torna all’attacco: da due anni non può più mangiare con sua mamma, ospite in una Rsa della Brianza. Orsan e il suo presidente, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sono in prima linea nella difesa dei diritti degli ospiti delle case di riposo.
“Le RSA sono rimaste l’unica terra di mezzo in cui ci sono ancora restrizioni e divieti risalenti ai momenti peggiori della pandemia” – spiega Dario Francolino. Accade anche il Lombardia e nella nostra provincia dove, salvo illuminate e forse dobbiamo chiamarle anche coraggiose eccezioni, per certi versi si sopravvive secondo le tristi regole del peggiore lockdown.
Rincara la dose il presidente di Orsan: “Vietato senza autorizzazione specifica recarsi nelle camere dei propri cari, proibito pranzare insieme o portare dolci o gelati anche confezionati da consumare insieme; durata massima delle visite tra 45 e 60 minuti e in giorni specifici, chiusure improvvise ingiustificate e, ma questa è una legge nazionale fino al 31 dicembre obbligo del green pass rafforzato per entrare in struttura. E poi ancora moduli e burocrazia da compilare prima di entrare. Insomma le RSA non riescono a riaprire le loro porte come accadeva fino al gennaio 2020. Sono trascorsi, direi invano ben 30 mesi e io personalmente non sono ancora entrato nella stanza di mia madre e lo stesso accade a milioni di familiari in tutta Italia, a migliaia di persone in Lombardia e a centinaia di persone in provincia di Monza e Brianza. La domanda che mi pongo è quando si porrà fine a questo calvario che sta gettando molti famigliari di ospiti delle RSA nella più cupa disperazione”.
L’APPELLO AL VICE PRESIDENTE DI REGIONE LOMBARDIA LETIZIA MORATTI
“Chiediamo al vicepresidente Letizia Moratti, Assessore alla Sanità di vigilare sulle finte riaperture e imporre alle strutture di rimuovere questi anacronistici e illegittimi ostacoli per rendere concreto il diritto di visita e ripristinare ove possibile rapporti umani e affettivi degni di questo nome e chiediamo che ciò avvenga subito mobilitando gli organi di controllo di Regione Lombardia e anche avvalendosi dei NAS che, durante le loro consuete ispezioni devono verificare anche se le strutture rispettano le leggi dello stato e la normativa regionale che ha riaperto senza se e senza ma le RSA. Vi sembra possibile che siano ripresi i concerti con folle oceaniche e noi familiari non possiamo andare a vedere se i vestiti dei nostri cari sono adeguati alla stagione, sono consumati o semplicemente non sono più della taglia corretta? Anche le mascherine FFP2 rimangono obbligatorie al chiuso e all’aperto con questo caldo e chiaramente impediscono anche di offrire una caramella ai nostri cari? Tutto ciò vi sembra possibile in un paese civile e democratico? A noi di Orsan, oltre 5000 familiari in tutta Italia no e anche per questo si terranno mobilitazioni in molte città italiane a partire da lunedì 30 maggio”.