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Il diario di viaggio degli studenti del Vanoni. La tappa conclusiva. Giorno 6

30 maggio 2022 | 11:01
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Il diario di viaggio degli studenti del Vanoni. La tappa conclusiva. Giorno 6

Sabato 28 maggio ultima tappa del tour siciliano per gli studenti vimercatesi.

Sesta ed ultima tappa per il viaggio degli studenti del Vanoni. I ragazzi , in collaborazione con Viaggi Diversi, sono partiti domenica 22 maggio alla volta dell’isola. L’itinerario “La Sicilia dalle Egadi all’Etna” è stato interamente pensato ed organizzato da loro. La giornata conclusiva di sabato 28 maggio, ha previsto la visita di alcune città caratteristiche colme di storia e letteratura tra cui Taormina, Acitrezza, Acireale e Acicastello.

Ecco il reportage a cura di Giulia Brambilla e Marco Seghessi della 4F.

Sul nostro sito puoi leggere anche racconti dei giorni uno, due, tre, quattro e cinque.

Giorno 6

Eccoci giunti all’ultimo giorno del nostro viaggio in Sicilia, che ci ha permesso di esplorare i luoghi stupendi che la regione offre. Oggi il risveglio è stato caratterizzato da una tristezza generale: dopo una colazione dominata dal silenzio, abbiamo fatto il check out e siamo partiti per Taormina. Il pullman ci ha lasciati ad una fermata dove una navetta ci ha condotti  fino a Porta Messina. Una volta arrivati, Ilaria di 4F ci ha raccontato che Taormina fu una delle prime colonie della Magna Grecia, da sempre una delle mete più visitate della Sicilia per i suoi borghi e le bellezze naturali, e che ha ospitato molti artisti come Gabriele D’Annunzio e Johan Wolfgang Von Goethe.

La prima passeggiata è stata su Corso Umberto I, dove Ludovica di 4F ci ha spiegato che si tratta della via principale della città, dove si possono trovare molti negozi in cui ancora si batte il ferro, caratteristico di Taormina, e piazze con punti panoramici. Dopo aver percorso tutto Corso Umberto I, arriviamo  alla terrazza panoramica di piazza IX Aprile, il centro del corso, dove ci fermiamo ad ammirare il bellissimo panorama e a fare qualche foto. Qui Ilaria si ferma a parlarci di Isola Bella, spiegandoci che le piante presenti su quell’isola furono portate qui da Lady Trevelyan, la proprietaria dell’isola, e che essa costituisce il simbolo della città insieme al teatro, ed è accessibile solo quando c’è la bassa marea.

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È stato interessante scoprire come quello che generalmente immaginiamo essere un corso principale sia in realtà un vicolo abbastanza stretto, fiancheggiato da vicoletti molto caratteristici e ancora più stretti, su cui i negozianti espongono i loro coloratissimi prodotti artigianali. Ceramiche colorate, creme di pistacchi e limone, aromi profumati e paste arzigogolate come le buonissime busiate.

Proseguiamo  il nostro cammino verso la tappa successiva: il duomo di Taormina, spiegato da Ludovica. La costruzione risale al tredicesimo secolo e si erge sui resti di una chiesa medievale, é in stile romanico gotico, ha tre portali di cui quello centrale é posto al centro di due monofore. Fuori dal duomo c’è una fontana decorata da quattro cavallucci marini da cui sgorga l’acqua è una basamento a scalini su cui noi sostiamo per ascoltare Ludovica. Quando ha terminato di parlare siamo entrati nel duomo allestito per un matrimonio e alcuni di noi, più tardi, si sono infiltrati e hanno assistito a una parte della cerimonia. Accompagnati dal profumo delle rose la scena ci è parsa assai romantica.

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Dopo una breve discussione per decidere se andare a visitare o meno il punto più alto e panoramico della città (giusto per aggiungere una salita a quelle che avevamo già affrontato nei giorni scorsi), i più temerari decidono di salire, mentre gli altri rimangono giù alla scoperta dei suggestivi vicoletti di Taormina.
Arrivati in cima siamo rimasti quindici minuti ad ammirare il paesaggio e riprendere le forze. La vista da lassù era fantastica. Dall’Etna all’Isola Bella si scorgevano i borghi e le città marinare sul golfo costellato di barchette e motoscafi. L’aria era calda profumata di zagara e buganvillee.

In seguito ci siamo riuniti con il resto del gruppo e i professori ci hanno lasciato del tempo libero per pranzare e fare shopping lungo il corso pedonale.  Abbiamo mangiato gli ultimi arancini, degustato nuovamente granite e cannoli per poi ritrovarci alle 13:30 alla fermata del pullman e partire verso l’ultima tappa di questo viaggio: la Riviera dei Ciclopi con le città di Acitrezza, Acireale e Acicastello.

La prima città che visitiamo è Acireale, dove Marina di 4F nel suo ruolo di guida turistica ci espone le origini di Acireale, spiegandoci che ha cambiato nome varie volte in base ai popoli che la abitarono e raccontando che è famosa per il suo carnevale, dopodiché ci espone  il duomo in inglese. Purtroppo a quell’ora del primo pomeriggio il duomo era chiuso e non siamo riusciti a visitarlo al suo interno ma Acireale, città delle mille chiese, ci ha meravigliati con altri tesori fra i quali la bellissima Basilica Collegiata di San Sebastiano, una meraviglia del barocco siculo, con i suoi fantastici affreschi della zona absidale. Pare che in Sicilia maggio sia mese dei matrimoni e anche qui ci ritroviamo immersi nel profumo di rose bianche. La visita alla Collegiata è stata davvero suggestiva, accompagnata dai pianisti e violinisti che provavano le melodie per la cerimonia.

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Facciamo poi tappa al caffe Cipriani per mangiare la granita “più buona della Sicilia”, a detta della nostra guida sull’Etna. Sarà anche l’ultima di questo viaggio. Infine Ilaria ci espone parco Trevelyan, un parco pubblico costituito nella metà del diciannovesimo secolo, suddiviso in varie zone con punti panoramici ed edifici in stile eclettico.

In circa 15 minuti di autobus si raggiunge Acicastello, dove Tommaso Grassi di 4E ci racconta del castello, utilizzato in passato per difendere il territorio, ora restaurato e adibito a museo. Il castello sorge su un’alta roccia basaltica formatasi, come tante volte accade qui alle pendici del vulcano, grazie ad un’antica colata lavica. Dalla terrazza panoramica su cui sostiamo per ascoltare i nostri compagni si vedono i faraglioni di Acitrezza. Martina di 4D ci racconta le mitiche origini del borgo marinaro e del suo nome. Le enormi rocce sono nate dalle esplosioni sottomarine dell’Etna e fanno parte di un’area protetta ma tradizionalmente sono legate alle storie di Ulisse e Polifemo, e quella del pastore Aci e la ninfa Galatea. Il racconto più gettonato tende a interpretare i faraglioni come le rocce che Polifemo scaglio contro Ulisse in arrivo sull’isola.

Una volta finita l’esposizione di Martina e fatte le ultime foto di rito, ci dirigiamo verso il pullman pronti, o forse no, a partire per ripartire. La tristezza generale è sempre più incalzante, così come la stanchezza e la ricchezza dei ricordi accumulati in questo viaggio.

Superate le consuete operazioni di check in ci imbarchiamo per un volo che risulterà abbastanza turbolento. Pare che l’Isola pianga il nostro addio e scuota l’aereo ad ogni nuvola per non lasciarci andare. Fra sospiri e preghiere, ad ogni modo, atterriamo sani  e salvi a Malpensa.
Recuperate le valigie il gruppo si dirige tutti insieme per un’ultima volta verso l’esterno in attesa dei genitori.

E fra gli abbracci,  con tristezza perché è giunta al termine ma anche con felicità per le belle esperienze vissute, si conclude questa avventura: il viaggio di Viaggi Diversi 2022. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno seguiti e sostenuti nel difficile iter burocratico pre partenza, i nostri insegnanti, gli operatori che ci hanno accolti e tutto il magnifico gruppo di Viaggi Diversi ora più unito e più preparato nell’affrontare il futuro lavorativo che ci attenderà.
Buon rientro a tutti i viaggiatori.

Giulia Brambilla 4F
Marco Seghessi 4F