La Provincia “ReStart” da un patto per il lavoro a 360°

Per il terzo anno di fila la Provincia di Monza e della Brianza torna a discutere di ripartenza e rilancio del territorio e lo fa dall’Auditorium Egidio Ghezzi con un parterre de roi sui temi del Pnrr, del lavoro e della sicurezza.
Per il terzo anno di fila la Provincia di Monza e della Brianza torna a discutere di ripartenza e rilancio del territorio e lo fa dall’Auditorium Egidio Ghezzi con un parterre de roi sui temi del Pnrr, del lavoro e della sicurezza. Obiettivo per settembre firmare il “Patto per il lavoro“, sul modello di quello di Milano, ma “fatto meglio”. Come ci tiene a sottolineare il presidente dell’ente Luca Santambrogio.
“Per settembre vogliamo avere pronto un patto per il lavoro che comprenda tutti gli aspetti, dal walfare alla formazione – precisa il numero uno di via Grigna – Creare le condizioni perchè domanda e offerta si incontrino, incentivare le occasione di sviluppo e monitorare l’aspetto della sicurezza. Non vogliamo farlo da soli, ma assieme agli stakeholder del territorio.”
A moderare il convegno, iniziato alle 9 e terminato alle ore 13, Federico Novella giornalista di Mediaset che ha scaglionato gli interventi dei tanti relatori della mattinata.

Prima i dati, esposti da Enrico Fabbri, e da Dimitri Storai del Laboratorio di scienze del lavoro PIN, non così drammatici dal punto di vista assoluto anche se “è difficile definire un tred” – hanno affermato i due esperti che hanno continuato dicendo: “Siamo usciti dal ‘congelamento’ del 2020 quando con la Pandemia nè si creavano nuove imprese né chiudevano, ma adesso il dato preoccupante è sulle aziende artigiane che stanno soffrendo più di altre”.
Se da una parte ci sono le imprese dall’altro ci sono i lavoratori. La prospettiva, al netto delle conseguenze che avrà la guerra in Ucraina, è che ci sarà una perdita di posti di lavoro nell’edilizia e nell’industria a causa della crisi energetica e a causa della mancanza di materie prime. Oggi il lavoro dipendente è tornato ai livelli del 2019, ma non è la stessa cosa per i liberi professionisti che faticano a trovare il loro posto. Nel 2022 il 44% dei nuovi assunti avrà un contratto a tempo determinato, il 275 a tempo indeterminato, ma aumenterà la forbice tra chi ha una professionalità e chi invece non ce l’ha. “Questi ultimi – affermano dal Laboratorio di scienze del lavoro PIN – faticheranno sempre di più a trovare lavoro.”
La situazione non è rosea e sembra che la tempesta perfetta debba ancora arrivare, proprio a causa della crisi dettata dalla guerra in Ucraina.
“Uno strumento valido è il Pnrr – hanno affermato Gaetano Scognamiglio, Presidente Promo PA Fondazione e Annalisa Giachi, Responsabile Ricerche Promo PA Fondazione – La provincia di Monza e Brianza è tra le più attive in Lombardia a livello di ricettività e attenzione a queste tematiche legate al Pnrr. Tutti gli enti dovrebbero fare così.” A dare un supporto c’è anche la Regione Lombardia, oggi rappresentata da Fabrizio Sala, Assessore all’Innovazione e Ricerca Regione Lombardia. “La Ricerca è un’opportunità per nuovi posti lavoro sopratutto in un momento come questo quando molte professioni non hanno più ragione d’essere e ne subentrano altre che richiedono una diversa preparazione. I bandi regionali sostengono le imprese e le start up creando un volano virtuoso.”

Ma, a volte, laddove ci sono possibilità di lavoro non ci sono figure qualificate in grado di svolgerlo. E’ il caso della Provincia di Monza e Brianza, ma anche di molti enti pubblici. “Molti bandi vanno deserti” – dichiara sconsolato Sandro De Martino, segretario Generale della Provincia di Monza e della Brianza – “Immagino che il posto pubblico sia meno attrattivo di quello privato, ma è un errore non cogliere queste opportunità, eppure è questa la realtà”.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata a dare voce al territorio. I principali rappresentati di Monza e Brianza hanno preso voce mettendo sul tappeto della discussione le criticità che in questo momenti affliggono il mondo del lavoro. Si è parlato della crisi energetica, della mancanza di materie prime, ma anche della mancanza di sicurezza (ancora troppi sono i morti e i feriti) e del rischi delle infiltrazioni malavitose.
Hanno quindi preso parola Gianni Caimi, Presidente Sede Territoriale Assolombarda Monza e Brianza, Luca Cazzaniga, consiglio di Presidenza Assimprendil Ance, Enrico Brambilla, segretario di Apa Confartigianato, Marco Meregalli, Coordinatore comitato provincia MB Confcooperative Milano e navigli, Giulio Fossati, segretario Cgil Monza e Brianza, Roberto Frigerio, referente segreteria Cisl Monza e Brianza, Giacomo Pintus, Capo di Gabinetto Prefettura di Monza e Brianza ed infine Erminia Vittoria Zoppé, Direttore del Settore Risorse e Servizi ai Comuni. Proprio quest’ultima ha confermato il ruolo centrale della Provincia come accentratore di opportunità di sviluppo per il territorio. “Il nostro fiore all’occhiello e la centrale di committenza per i bandi pubblici, uno strumento al servizio dei comuni della provincia, ma anche anche del milanese che hanno voluto aderire. Siamo certificati e adesso stiamo aspettando dall’Anac il passaggio a dispositivo nazionale.” Insomma, se la riforma del Rio aveva previsto un depauperamento degli enti di secondo livello, la provincia di Monza e Brianza non ha nessuna intenzione di non essere di serie A, come l’Ac. Monza neo promosso.