Carnate, in un campo la scultura di Edoardo Tresoldi che modella anche il tempo

L’artista brianzolo ha avviato un progetto di ricerca sul paesaggio supervisionato dal parco P.A.N.E. che si svilupperà negli anni
Inizia come una scultura realizzata con una rete metallica installata in mezzo alla campagna vimercatese, in un campo a nord est di Carnate, e proseguirà negli anni come elemento in cui la natura potrà svilupparsi fino a diventare una parte del paesaggio.
E’ un’installazione artistica che non modella solo la materia ma anche il tempo il progetto avviato dall’inizio del mese di giugno da Edoardo Tresoldi, scultore brianzolo di 35 anni (originario di Cambiago ed ex allievo dello storico Istituto d’arte di Monza, oggi liceo Nanni Valentini nell’ala sud della Villa Reale) apprezzato su scala globale per i suoi lavori realizzati in rete metallica, che ha collocato la sua ultima opera in un campo agricolo nel cuore del Ctl3 di Carnate, con ingresso da via Cattaneo Bernareggio.

Viene presentato come un progetto di ricerca sul paesaggio, è promosso e supervisionato dal P.A.N.E., il Parco Agricolo Nord Est, nel contesto delle sue attività scientifiche orientate all’arricchimento della biodiversità attraverso la creazione di terreni incolti restituiti alla natura, ha ricevuto il patrocinio del Comune e sarà mantenuto sotto osservazione negli anni per seguire il processo con cui verrà assorbito dall’ambiente circostante.
“L’opera riflette sul tema dell’evoluzione degli elementi del paesaggio, tra gesti umani e riappropriazione naturale – spiega la presentazione del progetto -. Il perimetro chiuso della scultura custodisce infatti una porzione di terra in cui vegetazione e fauna potranno svilupparsi spontaneamente e la trasparenza della rete metallica renderà possibile un dialogo aperto con i fenomeni naturali del luogo”.
Prima di essere ospitata a Carnate la scultura ha conosciuto diversi luoghi: realizzata nel 2016 e installata all’Ex Dogana di Roma, è stata esposta nel 2017 all’Islamic Arts Festival di Sharjah negli Emirati Arabi e nel 2018 al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Un oggetto nomade che porta con sé il retaggio culturale di Tresoldi e fa ritorno nel paesaggio di origine dell’artista dove continuerà il suo ciclo di vita.
“Negli ultimi anni ho portato avanti una ricerca fatta di osservazione della natura che si riappropria delle costruzioni abbandonate – commenta Edoardo Tresoldi -; ho osservato i cascinotti lombardi mentre muoiono, si decompongono e spariscono diventando orgogliosamente e unicamente degli arbusti. L’opera rappresenta un ulteriore passo di questa indagine sul territorio: è un esperimento fatto di tempo; un gesto architettonico volutamente abbandonato affinché la natura ne ridefinisca l’identità e l’essenza”.
Questo è link di Google Maps della posizione in cui è installata la scultura a Carnate: https://bit.ly/3wORTgv