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Desio, terremoto in parrocchia: “Il prete ha desertificato l’oratorio”, “No, siamo con lui”

22 giugno 2022 | 08:55
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Desio, terremoto in parrocchia: “Il prete ha desertificato l’oratorio”, “No, siamo con lui”

Alcuni parrocchiani di San Giovanni Battista hanno scritto una lettera alla Curia contro don Flavio Speroni. Altri lo difendono. Interviene il prevosto don Cesena: “Siamo vicini a Don Flavio e addolorati per l’attacco che ha ricevuto”

A Desio il mondo della Chiesa locale è in subbuglio per una lettera destinata alla Curia, in cui alcuni parrocchiani di San Giovanni Battista contestano l’operato del vicario don Flavio Speroni. Gli autori sostengono che il sacerdote, in servizio da 8 anni presso la parrocchia desiana di San Giovanni Battista, abbia “desertificato tutte le attività oratoriali”. In particolare, fanno riferimento al fatto che quest’anno non sia stato organizzato l’oratorio feriale e che anche le altre attività oratoriane si siano bloccate. Nel mirino anche le omelie del sacerdote, che secondo alcuni sono troppo concentrate sulla richiesta di soldi: discorsi che, ritengono alcuni parrocchiani, fanno scappare i fedeli.

don flavio speroni desio mb

Una lettera molto dura, che sta provocando un vero e proprio terremoto. E che sta dividendo gli stessi parrocchiani. In molti, infatti, hanno preso le distanze da questa posizione e sui social si sono pubblicamente dichiarati “dalla parte di don Flavio“, difendendone l’operato e riconoscendo le difficoltà legate al periodo della pandemia.  Ha subito reagito il prevosto don Gianni Cesena che ha diffuso un comunicato sulla vicenda. “In merito alla pubblicazione di alcuni articoli di stampa locale contenenti un’aperta diffamazione dell’operato e della persona di don Flavio Speroni, vicario della parrocchia San Giovanni Battista, anche con autentiche falsità in ordine all’organizzazione dell’oratorio estivo in città da parte dell’intera Comunità Pastorale di Desio, mi permetto alcune osservazioni” scrive don Cesena. “Si contesta l’utilizzo dei soggetti implicati – “parrocchiani”, “genitori” – sempre nascosti dietro l’anonimato, mentre i responsabili delle comunità pastorali sono noti, facilmente identificabili, indicati per nome e cognome”. “Mandare qualcuno in pasto al pubblico invece di edificare ferisce e distrugge la Comunità alla quale si dice di appartenere”.

“Siamo vicini a don Flavio e addolorati per l’attacco che ha ricevuto”

Prosegue il prevosto: “Come tutte le parrocchie di Desio, anche la comunità di San Giovanni Battista sta vivendo le difficoltà legate al presente circa le attività pastorali e soffre dei passi indietro che molti volontari benemeriti hanno dovuto fare in tempi recenti, senza che si siano presentate nuove forze. Gli appelli ripetuti di don Flavio sono caduti nel vuoto, benché motivassero soprattutto a un generoso esercizio della corresponsabilità dei fedeli e non ad aspetti puramente organizzativi. In particolare l’Oratorio estivo, inizialmente previsto per una fascia d’età e per l’intero giorno in San Giovanni Battista, non si è potuto realizzare per la mancata disponibilità di un adeguato numero di adulti all’accompagnamento dei più piccoli. La Comunità Pastorale può agire solo se un volontariato diffuso ne sostiene le attività. Siamo vicini a don Flavio, addolorati per l’attacco che ha ricevuto, e grati per il servizio che da tempo garantisce a San Giovanni Battista e all’intera città. Con lui vogliamo continuare il cammino di Comunità Pastorale e di Chiesa che il Signore ci affida