Meda: gheppio stordito dal temporale salvato dai ragazzi dell’oratorio Madonna di Fatima

E’ stato trovato a terra, probabilmente colpito da un ramo durante il forte temporale. E’ stato rimesso in libertà al Parco della Brughiera. I consigli del presidente del WWF su come comportarsi con gli animali selvatici in difficoltà
Meda. “Chi salva una vita salva il mondo intero”, recita la celebre frase tratta dal Talmud di Babilonia. Una frase che ben si sposa con l’avventura vissuta ieri dai ragazzi dell’oratorio feriale Madonna di Fatima, al quartiere Polo di Meda: hanno salvato un piccolo di gheppio, uccello rapace, molto probabilmente caduto dal nido.
Subito si sono premurati per metterlo in sicurezza, adagiandolo in un cartone e portandogli un po’ di pane e dell’acqua. Un gesto amorevole il loro, ma non corretto perché, come ci spiega Gianni Del Pero, presidente del WWF Insubria “gli animali selvatici, a meno che non siano feriti, è meglio lasciarli lì dove sono stati trovati e soprattutto non vanno toccati, non a mani nude – specifica – facendolo, l’animale prende l’odore umano ed è probabile che poi non venga più accolto dai propri genitori”.

Il GHEPPIO HA SPICCATO IL VOLO
Erano circa le 14 di ieri pomeriggio, 28 giugno, quando alcuni ragazzi e ragazze hanno notato l’uccello a terra e, per evitare che gli potesse succedere qualcosa, hanno deciso di metterlo in una scatola e chiamare qualcuno che potesse prendersene cura.
“In sella alla mia bici ho raggiunto i ragazzi dell’oratorio e ho trasferito il gheppio in una scatola di scarpe forata per permettere all’aria di passare – ci spiega Rina Del Pero, di recente protagonista nella corsa elettorale per le amministrative 2022 – l’ho messo nelle mani esperte di Gianni Del Pero che lo ha portato al Pian delle Monache, nel Parco delle Brughiera per rimetterlo in libertà”.
Come mai il Gheppio era a terra quando i ragazzi lo hanno trovato? ” Molto probabilmente – ci spiega il Presidente del WWF Insubria – a causa del temporale con vento forte che c’era stato poco prima, il volatile potrebbe essere stato involontariamente colpito da un ramo e così, intontito dal colpo, è caduto a terra dove poi i ragazzi dell’oratorio l’hanno trovato. Non era infatti un cucciolo di gheppio date le dimensioni non proprio piccole, deve aver avuto almeno un annetto di vita quindi escludo che non sapesse volare”.
Nonostante la disavventura dovuta al maltempo, il piccolo di gheppio è ritornato in libertà: “Quando lo abbiamo liberato ci ha guardato con due occhi curiosi – conclude Del Pero – poi ha spiccato il volo con un apertura alare di 50-60 centimetri. Bellissimo”.

Il presidente del WWF, intervistato da MBNews chiude poi con qualche piccolo consiglio in caso in cui ci si dovesse trovare in circostanze simili, di fronte ad un piccolo di animale selvatico: “se non ferito o sofferente, meglio lasciarli lì dove vengono trovati – conclude – se indecisi sul da farsi, consiglio di chiamare il WWF oppure il centro di recupero animali selvatici di Vanzago. Lasciare un po’ d’acqua, ma non il pane perché è un alimento che fa male”.
Perché è meglio evitare di toccare o spostare un animale selvatico se non ferito? “Al CRAS di Vanzago abbiamo una piccola emergenza in atto, sono ricoverati un centinaio di cuccioli di germano reale e qualche cigno – ci spiega – purtroppo alcuni li notano da soli e pensano che si sono persi o sono stati abbandonati e li portano da noi, mentre invece magari la mamma si era solo spostata per andare a prendere loro del cibo. Sempre meglio chiamare i numeri di riferimento per sapere cosa fare”.