Medici e infermieri interscambiabili? Magnone (ANAAO-ASSOMED) replica alle parole dell’Assessora Moratti

Affermazioni riguardanti “l’interscambiabilità tra medici e infermieri”. Così il sindacato ANAAO-ASSOMED Lombardia definisce le parole dell’Assessora al Welfare Letizia Moratti. “La professione del medico non può essere sostituita”. Critiche anche dall’opposizione in consiglio regionale.
Fanno discutere le parole dell’Assessora al welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti a proposito del ruolo dei medici e degli infermieri nella sanità lombarda. Mercoledì scorso al convegno del Sidmi, la Società italiana per la direzione e il management delle professioni infermieristiche, l’assessora si era espressa sul tema delle maggiori responsabilità per gli infermieri che “avranno un ruolo anche in tema di cure primarie – aveva detto durante il convegno – offrendo supporto e supplenza per affrontare la carenza di medici di medicina generale”.
Frase che ha scatenato le ire in primis dei camici bianchi e delle loro sigle sindacali e professionali. Tra queste anche ANAAO-ASSOMED Lombardia che con una lunga nota stampa ha espresso il proprio dissenso, ricordando come “la professione di medico, sia esso di medicina generale, ospedaliero o specialista, è imprescindibile e insostituibile”.
“L’Assessora ha dichiarato che per ovviare alla carenza dei medici di medicina generale, gli infermieri fungeranno da supplenti dei medici, per poi correggersi attraverso una nota della Direzione Generale Welfare e affermare che le due professioni sono sinergiche e complementari, non certo alternative – commentano da ANAAO-ASSOMED. – Il Sindacato interviene di fronte a simili affermazioni, ricordando che non è possibile far fronte ai buchi e alle carenze di un SSN in tracollo tramite la progressiva sostituzione dei medici con figure pensate come “sostitutive”: medici e infermieri collaborano e compongono la strutturata equipe che agisce in virtù del bene del paziente e di un servizio accorto alle necessità soggettive, tuttavia, l’uno non può sostituire l’altro e viceversa”.
“Diversamente – proseguono – l’attenzione e l’analisi della governance dovrebbe stringersi sul focus operativo volto a contrastare l’esodo inascoltato dei medici dagli ospedali pubblici a causa di ambienti di lavoro insopportabili, con carichi di lavoro schiaccianti, intollerabili e opprimenti e a causa di mortificazioni costanti da parte di aziende mal gestite da direttori inadeguati e incompetenti che mettono sempre più a rischio il Servizio Sanitario regionale”.
Attacchi anche dalla politica. Pizzul: “Una grave forzatura”
Le frasi di Moratti sono state commentate duramente anche dall’opposizione. Uno tra tutti, Fabio Pizzul, capogruppo PD in consiglio regionale, ha affermato: “Con il massimo rispetto degli infermieri, figure centrali per l’assistenza sanitaria e territoriale, ipotizzare una fungibilità tra loro e i medici mi pare una grave forzatura”.
Considerate le polemiche scatenate dalle sue parole, la stessa Moratti in una nota stampa ha poi specificato che non si tratterà di una supplenza professionale, ma organizzativa “non certo in sostituzione dell’attività e del ruolo del Medico di famiglia, ma a supporto e sotto la responsabilità di quest’ultimo”.
Magnone (ANAAO-ASSOMED Lombardia): “Una presa di coscienza sul nostro ruolo“
“Rimaniamo inascoltati, ma non muti. – chiosa Stefano Magnone, Segretario di ANAAO-ASSOMED Lombardia – Siamo aperti al dialogo e ben lieti che l’Assessora abbia rivisto e corretto le proprie affermazioni, come sindacato speriamo in una presa di coscienza riguardo quello che è il ruolo del medico in rapporto all’insieme di professionisti sanitari che ruota attorno al paziente. La nostra linea operativa è tarata su un’ottica di confronto e miglioramento del servizio ai cittadini, senza però tralasciare gli interessi legittimi dei colleghi”.