Monza, intervista a Camilla Bellazzi (Noi con Dario Allevi): “Porto alla politica la voce di chi non si sente rappresentato”

6 giugno 2022 | 09:45
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Monza, intervista a Camilla Bellazzi (Noi con Dario Allevi): “Porto alla politica la voce di chi non si sente rappresentato”

La classe 2000 scende in politica: giovani, intraprendenti e con le idee chiare. Ecco le nostre interviste ad alcuni giovanissimi candidati al consiglio comunale di Monza.

Monza . Hanno vent’anni o poco più . Vengono da esperienze diverse, militano in partiti o in movimenti diversi, ma hanno tutti una cosa in comune: sono candidati al consiglio comunale di Monza in queste elezioni amministrative alle porte. Eccoli qui, ragazze e ragazzi classe 2000 (circa) con la passione per politica , un elemento forse in controtendenza rispetto alla vulgata che disegna la generazione Z, la loro, come annoiata, svogliata, disinteressata alla cosa pubblica. Quindi, la domanda è lecita: perchè hanno scelto di candidarsi? E quali sono le loro priorità per la città di Monza? Come MBNews abbiamo voluto dare la palla direttamente ad alcuni di loro con una serie di interviste. Ecco Camilla Bellazzi, 23 anni, la più giovane candidata nella lista civica “Noi con Dario Allevi”: corre a sostegno del sindaco uscente.

Camilla, la prima domanda è d’obbligo. Perché hai deciso di candidarti?
Ho deciso di candidarmi per mettere il mio tempo e il mio impegno a disposizione della mia città. Già da tempo mi dedico ad un servizio e attività di volontariato.
Quale valore aggiunto pensi può portare dei giovani nel consiglio comunale nella città di Monza?
La presenza di giovani nel consiglio comunale porta idee e innovazione, nuovi modi di vedere la realtà e possibilità per trovare soluzioni di conseguenza. I giovani e la politica sono un binomio positivo, soprattutto deve essere propedeutico alla concretizzazione di azioni di cittadinanza attiva.
Se venissi eletta in consiglio comunale quali sarebbero le tue priorità?

Se venissi eletta in consiglio comunale avrei come priorità quella di portare all’attenzione dell’amministrazione della città le reali e concrete necessità di alcuni cittadini che non si sentono ora completamente rappresentati. Dall’infanzia, più di mia competenza a livello professionale, all’adolescenza, con cui sono a contatto per questioni di età e che sarà sicuramente più aperta alla comunicazione con figure che sentano a loro più vicine, fino a cittadini che hanno meno voce e con cui già opero come volontaria (famiglie in difficoltà economica o detenuti, per fare due esempi). Vorrei per questi concittadini più spazio a loro dedicato, attraverso una più ampia offerta culturale, con mostre, concerti, eventi e attraverso la promozione di più occasioni e spazi di aggregazione che possano aiutare tutti i ragazzi a trovare il proprio posto nella società.