Monza, intervista a Giulia Gherardi (LabMonza): “Stare a guardare non mi bastava più”

La classe 2000 scende in politica: giovani, intraprendenti e con le idee chiare. Ecco le nostre interviste ad alcuni giovanissimi candidati al consiglio comunale di Monza.
Monza. Hanno vent’anni o poco più. Vengono da esperienze diverse, militano in partiti o in movimenti diversi, ma hanno tutti una cosa in comune: sono candidati al consiglio comunale di Monza in queste elezioni amministrative alle porte. Eccoli qui, ragazze e ragazzi classe 2000 (circa) con la passione per politica, un elemento forse in controtendenza rispetto alla vulgata che disegna la generazione Z, la loro, come annoiata, svogliata, disinteressata alla cosa pubblica. Quindi, la domanda è lecita: perchè hanno scelto di candidarsi? E quali sono le loro priorità per la città di Monza? Come MBNews abbiamo voluto dare la palla direttamente ad alcuni di loro con una serie di interviste. Ecco Giulia Gherardi, classe 2003, candidata della lista civica LabMonza a sostegno di Paolo Pilotto sindaco.
Giulia, la prima domanda è d’obbligo. Perché hai deciso di candidarti?
Ho deciso di candidarmi perché ho visto in queste elezioni un’opportunità per cercare una risposta concreta alle istanze ambientali e sociali che, negli ultimi anni, assieme a tanti altri giovani della mia età, ho portato avanti nelle piazze e non solo. Mi sono resa conto che “stare a guardare” non mi bastava più e che cercare di entrare nelle istituzioni era diventata una necessità. In particolare modo ho deciso di candidarmi con Labmonza perché ritengo sia una realtà politica di grande valore; è una lista civica che raccoglie un gruppo di persone eterogeneo, di contesti differenti e soprattutto locali, elemento di grande forza poiché permette di essere molto percettivi rispetto al territorio. È inoltre una lista realmente attenta all’ambiente e al tessuto sociale, sensibilità che ora più che mai sono necessarie, tenendo conto della pandemia e della crisi climatica che dobbiamo affrontare. È infine una lista giovane, fatta di giovani con tanta voglia fare di costruire e di migliorare
Che valore aggiunto possono portare i giovani in consiglio comunale a tuo parere?
Una cosa che ho sentito spesso dire, come credo tutti, è che i giovani non abbiano interesse nella politica; tuttavia, ritengo che, come dimostrano anche le candidature nelle liste, la realtà sia ben altra. È impossibile non notare che le nuove generazioni abbiano, anche per gli strumenti di cui sono dotati, più consapevolezza della realtà che li circonda e quindi più coscienza sociale. A questo poi si aggiunge anche il fattore “incertezza”, guidato dalle grandi crisi di questo millennio. Tutti questi elementi quindi, ci portano ad avere un senso di responsabilità civica e sociale, ci spingono ad entrare nelle istituzioni per portare un nuovo punto di vista, una nuova sensibilità e, inevitabilmente, anche maggiore rappresentatività. In questo senso Monza necessita di una voce giovane; necessita di una nuova sensibilità che colga le esigenze di questo tempo; serve una Monza più sostenibile e più culturale, serve una città che diventi luogo di incontro e di arricchimento.
Se venissi eletta quali sarebbero le tue priorità?
Come ho detto anche prima, mi sono candidata per dare una risposta concreta alle istanze che negli ultimi anni ho portato avanti. Ho iniziato a fare politica con FridaysForFuture e tante volte sono rimasta delusa dalla mancanza di volontà di far diventare Monza una città più verde. Sono perfettamente consapevole delle difficoltà burocratiche e tecniche con cui purtroppo a volte bisogna fare i conti per cambiare le cose, ma il fattore sostenibilità non può e non deve più essere una mera etichetta. Investire per una transizione cittadina più verde, significa investire nella salute e nella sicurezza dei cittadini, significa anche, benché in modo non così evidente, rispondere a emergenze più globali quali la pandemia e la guerra. Per questo motivo vorrei che Monza implementi la rete di ciclabili, avendo anche il coraggio di guardare l’esempio virtuoso di altre città; vorrei che raggiunga l’obiettivo di consumo di suolo negativo dando anche spazio a maggiori aree verdi; vorrei che crei più spazi di aggregazione per i giovani, dove possono studiare, crescere e incontrarsi.