Monza, intervista a Lorenzo Gentile (PD): “Voglio una Monza aperta e inclusiva”

6 giugno 2022 | 09:34
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Monza, intervista a Lorenzo Gentile (PD): “Voglio una Monza aperta e inclusiva”

La classe 2000 scende in politica: giovani, intraprendenti e con le idee chiare. Ecco le nostre interviste ad alcuni giovanissimi candidati al consiglio comunale di Monza.

Monza. Hanno vent’anni o poco più. Vengono da esperienze diverse, militano in partiti o in movimenti diversi, ma hanno tutti una cosa in comune: sono candidati al consiglio comunale di Monza in queste elezioni amministrative alle porte. Eccoli qui, ragazze e ragazzi classe 2000 (circa) con la passione per politica, un elemento forse in controtendenza rispetto alla vulgata che disegna la generazione Z, la loro, come annoiata, svogliata, disinteressata alla cosa pubblica. Quindi, la domanda è lecita: perchè hanno scelto di candidarsi? E quali sono le loro priorità per la città di Monza? Come MBNews abbiamo voluto dare la palla direttamente ad alcuni di loro con una serie di interviste. Ecco Lorenzo Gentile, classe 2000, candidato del Partito Democratico a sostegno di Paolo Pilotto sindaco.

Lorenzo, la prima domanda è d’obbligo. Perché hai deciso di candidarti?

In questi ultimi cinque anni ho assistito ad un degrado sempre maggiore di Monza, sotto ogni punto di vista, dalle attività per noi giovani alla sicurezza. Mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per poter cercare di intervenire in maniera più diretta sui problemi, cosa mi avrebbe permesso di poter ascoltare le necessità delle persone e di poterle aiutare. Questo è ciò che mi ha spinto a volermi candidare: poter portare in consiglio comunale e al sindaco la voce dei cittadini, soprattutto dei giovani che sono sempre più ignorati.

Quale valore aggiunto pensi possano portare i giovani in consiglio comunale alla città di Monza?

I giovani sono dinamici, sono la linfa vitale della società, sono il futuro di Monza, dell’Italia e dell’Europa. È fondamentale che possano crescere in un ambiente favorevole a loro, che li faccia aggregare e sfogare, che li tuteli, li assista e li aiuti a realizzarsi, ad oggi Monza non è all’altezza di questo delicato compito, ma in poco tempo e con qualche sforzo la situazione può cambiare radicalmente. Avere dei rappresentanti giovani vuol dire avere qualcuno che veramente capisce e condivide le tue necessità, che sa come muoversi e cosa fare per aiutarti.

Se venissi eletto in consiglio comunale quali sarebbero le tue priorità?

In primo luogo le politiche giovanili, arriviamo da un’amministrazione che ha costantemente ignorato noi giovani, togliendoci e chiudendo le poche cose che avevamo. Non ci sono punti di aggregazione, di svago, di sfogo, non ci sono tutele: Monza non è una città per giovani, eppure il potenziale lo avrebbe tutto, per questo è necessario intervenire immediatamente ed in maniera intensiva. Altro tema molto importante per me è quello relativo ai diritti civili. Vivere in uno stato che fa fatica a stare al passo, non vuol dire che le amministrazioni locali non possano rappresentare un modello. Assorbenti e contracettivi a prezzi calmierati nelle farmacie comunali, patrocinio comunale per il gay pride, case arcobaleno e tanto altro ancora rappresentano già un primo e fondamentale passo di un comune che vuole tutelare tutti.