
Il fascino della Puglia si può vivere anche in Lombardia per assaporare un po’ di Sud Italia con i suoi paesaggi mozzafiato, le tradizioni enogastronomiche succulente, le bellezze architettoniche e i siti archeologici. A Sesto San Giovanni, nel milanese, si è svolta l’edizione numero uno dell’evento gratuito “Il primo villaggio pugliese itinerante” durante il quale le persone hanno potuto immergersi nell’atmosfera tipica della Puglia partecipando a spettacoli di danze, musiche tradizionali, esibizioni folkloristiche e, naturalmente degustando le pietanze tipiche regionali.
Questo genere di manifestazione, oltre ad intrattenere il pubblico, consente alle persone di avere un’idea più chiara di cosa aspettarsi da una regione nella quale, magari soggiornare per un periodo vacanziero. In pratica, un assaggio, una piccola anticipazione, di quello di cui si godrebbe andando in loco.
Di trullo in trullo per un’esperienza immersiva
Una delle caratteristiche che identifica la Puglia, una sorta di segno distintivo, è rappresentato dai trulli, magnifiche e antiche edificazioni domestiche nelle quali poter soggiornare per una full immersion pugliese. I trulli possono essere diversi tra di loro pur essendo accomunati dal tipo di costruzione senza calce ma con blocchi di pietra sovrapposta.
Si presentano rustici, semplici, accoglienti, verniciati di bianco e freschi. Cosa non da poco, visto il caldo estivo della Puglia. Hanno una particolare forma conica e si stagliano verso l’alto dove spicca un cono di materiale calcareo.
Sono personalizzabili in ogni dettaglio. Inoltre, alcuni sono stati trasformati in strutture ricettive turistichecon diverse stanze-nicchie a disposizione, pinnacoli, comignoli e altri dettagli.
Molti trulli si trovano in ambienti naturali, rustici, dalla bellezza unica, per potersi calare nell’atmosfera locale e vivere la Puglia in maniera slow.
Pur essendo di dimensioni ridotte, molto spesso offrono varie stanze come piccoli labirinti in cui perdersi. In alcune località si susseguono gli uni accanto agli altri creando micro-villaggi ricchi di stradine do-ve passeggiare come se il tempo rallentasse.
Non bisogna immaginare i trulli come abitazioni anguste e strette perché molti, oltre ad offrire modernità e comodità, ristrutturati in ottica contemporanea, propongono tutti i servizi di cui si può aver bisogno. Da anni infatti vari tour operator e agenzie locali, come Perle di Puglia, propongono diversi tipi di trulli con piscina in cui poter soggiornare.
La storia dei trulli
Qual è la storia dei trulli? Se molti conoscono la bellezza di questi piccoli edifici, non altrettanti sono informati sulla loro storia antica. Un tempo erano adibiti ad abitazioni private e, sebbene non siano molto grandi, risultano più ampi di quanto sembrino e con spazi interni ottimizzati. Il colore tipico dei trulli, il bianco, non è solo un simbolo di semplicità, purezza e natura, ma è di buon auspicio, propiziatorio di fortuna per gli abitanti.
Uno dei trulli più noti, diverso dagli altri perché edificato a calce, risale alla fine del Novecento e oggi è sede dell’ufficio turistico di Alberobello, definito il paese dei trulli visto che ne accoglie almeno 1400 ma non, certo l’unico ad ospitare queste deliziose costruzioni.
Le città che annoverano i trulli più famosi in tutto il mondo, oltre ad Alberobello, si trovano principalmente nelle provincie di Bari, Taranto, Brindisi.
Pur essendo simili tra di loro, alcuni trulli detti siamesi, si differenziano per elementi molto importanti come l’assenza di finestre e aperture verso l’esterno, porta a parte ovviamente. I trulli siamesi sono provvisti di doppia facciata, doppi pinnacoli e focolare basso. Questo genere di struttura vanta una storia unica nel suo genere che non appartiene a tutti i trulli.
La leggenda narra di due fratelli innamorati della stessa fanciulla, promessa sposa del primogenito ma sentimentalmente legata al futuro cognato. Dopo le nozze, l’amore che aleggiava tra i tre personaggi del racconto li spinse a vivere tutti sotto il medesimo tetto ma la convivenza divenne inaccettabile al punto che i due cognati innamorati lasciarono il trullo mentre lo sposo abbandonato pretese il diritto di primogenitura sulla casa. A quel punto, tra beghe legali, ripicche d’amore e di gelosia, animosità di famiglia, i tre rimasero a vivere tutti insieme ma separando il trullo in due parti con ingressi indipendenti su strade opposte in modo da non doversi incontrare. Insomma, insieme ma divisi.