Economia

Imprese brianzole e crisi di governo. Brambilla: “clima ancora positivo, ma serve reazione decisa e tempestiva”

Una pandemia, una guerra e ora la crisi di governo. Qual è il sentiment attuale delle imprese brianzole? E quali le aspettative per i prossimi mesi? MBNews ha intervistato Enrico Brambilla, segretario generale Apa Confartigianato Imprese

Enrico Brambilla Apa Confartigianato imprese
Enrico Brambilla, segretario generale Apa Confartigianato Imprese

Sembra non esserci pace per il tessuto imprenditoriale brianzolo. Un periodo nero senza fine iniziato a febbraio 2020, con lo scoppio della pandemia che ancora oggi preoccupa , a cui è seguita la guerra, tutt’ora in atto, tra Russia e Ucraina. Mancava, quasi come ciliegina sulla torta, nel pieno dell’estate, la crisi di governo ufficializzata ieri, giovedì 21 luglio, con le dimissioni ufficiali di Draghi.

Dunque, di rientro dalle vacanze, domenica 25 settembre, gli italiani saranno chiamati al voto. Ma intanto, le questioni aperte, e che preoccupano, sono tante: il caro benzina così come quello dell’energia, il cuneo fiscale, il superbonus 110%. Qual è il sentiment delle imprese di Monza e Brianza? Qual è la fotografia attuale del tessuto economico e lavorativo del nostro territorio? Per fare un po’ di chiarezza, a fronte dell’attuale crisi di governo che ha creato non poco scompiglio, MBNews ha intervistato Enrico Brambilla, segretario generale Apa Confartigianato Imprese.

“Sto raccogliendo tante sensazioni da parte degli imprenditori, e il sentiment generale, soprattutto delle piccole imprese, è quello dell’abbandono. Prima con la pandemia, poi con la guerra, hanno reagito e resisto – afferma Brambilla – ma è come se al loro senso di responsabilità non ci sia corrispondenza con una responsabilità da parte delle istituzioni politiche”.

E questo ha un peso sulle prossime elezioni, secondo lei?

“Be’ il rischio è quello di alimentare la voglia del non voto. Io invece dico che è proprio questo il momento di esprimere la propria preferenza e far sentire la propria voce”.

Quali sono le preoccupazioni maggiori?

“ Tutti i dossier aperti su cui si stava discutendo con il governo Draghi sono la nostra principale preoccupazione. In particolare sul tema fiscale, era atteso il taglio del cuneo fiscale che avrebbe agevolato i lavoratori dipendenti e di conseguenza anche i datori di lavoro, poi c’è la questione dei costi dell’energia: ad oggi abbiamo una copertura delle accise fino alla fine del mese di settembre. Non va dimenticato certo anche il tema del contenimento dei costi di carburanti e benzina perché tutte le misure in atto hanno una data di scadenza”.

E aggiunge: “c’è poi la ciliegina sulla torta che è il super bonus 110%: misura molto contestata da alcuni, appoggiata da altri, che però – nonostante le tante polemiche – ha comunque contribuito un forte rilancio del nostro prodotto interno lordo, creato nuova occupazione. Oggi c’è il rischio che metta a repentaglio la sopravvivenza di alcune imprese perché ci sono poche certezze, non si riesce a fare circolare i crediti accumulati”.

Insomma, tra pandemia, guerra e crisi di governo, se dovessimo scattare una fotografia del tessuto economico e imprenditoriale di Monza e Brianza, cosa balza agli occhi?

“Oggi il clima tende ancora al positivo, la maggior parte delle imprese ha ordinativi, ha lavori da portare a termine, ha un portafoglio clienti che ancora consente loro di guardare al futuro con serenità – rassicura Brambilla – le incognite, come detto, sono però tante, come il rialzo dell’inflazione che preoccupa e che potrebbe, se non affrontata in maniera decisa e tempestiva, cambiare rapidamente il clima. Siamo fiduciosi, le condizioni per andare avanti e crescere ci sono, ma non abbiamo molto tempo”.

Quindi è un bene che le elezioni siano state fissate al 25 settembre?

“Nella drammaticità della situazione, sì, direi di sì. In autunno tutti i nodi verranno al pettine ed è quindi necessaria un’immediata capacità di reazione – afferma – spero che la formazione del nuovo governo non richieda tempi esageratamente dilatati e che le questioni relative alla piccola impresa vengano messi al centro della prossima campagna elettorale”.

Qual è, in chiusura, il messaggio finale che vuole dare agli imprenditori brianzoli?

“Dico loro di continuare a credere nelle loro organizzazioni di rappresentanza. Hanno la certezza di potersi fare sentire durante questa campagna elettorale, fare in modo che il dibattito politico non verta su cose astruse ma su cose concrete, sui nostri bisogni. Dobbiamo stare insieme in questo momento, almeno tra di noi. Non essere subordinati ma, per una volta, dettare noi l’agenda”.

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