La svolta

Desio, dopo 13 anni di abbandono acquistata la Torre incompiuta del PTB: ecco come cambierà

Dopo 5 aste andate a vuoto e 13 anni di abbandono la torre del PTB -POLO TECNOLOGICO DELLA BRIANZA, divenuta tristemente celebre come "ecomostro" vive un punto di svolta importante. Soddisfazione da parte dell'ex sindaco Roberto Corti.

desio eco mostro
Desio

Desio. Punto di svolta per la Torre del PTB, la maxi struttura incompiuta a due passi dal cuore di Desio. Gli imprenditori del Gruppo Colombo di Monza si sono infatti aggiudicati all’asta del Tribunale di Monza la torre abbandonata. Una notizia importante per la città brianzola, che convive con “l’ecomostro” da oltre 13 anni dopo il fallimento della Società Addamiano che lo stava costruendo, e nel tempo ha visto andare in fumo ben 6 aste per la vendita del grattacielo mai finito.

23 piani mai completati che in oltre un decennio si sono trasformati da opportunità a incubo, per i residenti – che denunciavano incuranza ed episodi di degrado – e per le amministrazioni che più volte hanno cercato soluzioni per risolvere l’affaire ecomostro. L’acquisto è stato reso possibile grazie ad una variante urbanistica adottata dalla Giunta di Roberto Corti (sindaco di Desio dal 2012 al 2021) lo scorso settembre e approvata nei mesi successici dalla Giunta Simone Gargiulo.

Il Gruppo Colombo di Monza si è aggiudicato l’asta per tre 3.1 milioni di euro, una cifra ben lontana da quei 9.4 milioni per cui era quotata nell’anno della prima asta nel 2017. I lavori dovrebbero iniziare già nel 2023 e prevedono, tra le altre cose, l’abbassamento della struttura (di 20 metri) e la creazione di un ristorante e terrazza panoramica. Al piano terra ci saranno negozi. La maggior parte della superficie sarà destinata al residenziale. Ci saranno aree verdi, una grande piazza e piste ciclabili e ciclopedonali. Il privato riqualificherà anche l’ex palazzina Cremonini, a fianco della torre.

torre desio rendering

“Adesso che la torre PTB è stata finalmente venduta all’asta, ci sarà la nuova rincorsa a prendersi i meriti anche da parte di chi quello scheletro lo ha autorizzato nel 2007, ma deve essere chiaro, una volta per tutte, che le decisioni politiche e tecniche che hanno permesso di sbloccare una situazione vecchia e complicata le ha assunte la giunta Corti e nessun altro – commenta l’ex sindaco Roberto Corti, esponente del Partito Democratico. – Oggi chi governa potrà solo fare atti di tipo amministrativo, tra l’altro neanche della giunta, ma di competenza del dirigente dell’area tecnica: la firma della convenzione edilizia la farà il dirigente davanti ad un notaio e il rilascio del permesso di costruire sarà un atto dirigenziale.

“Sono abbastanza disincantato e sono certo che continuerà ad esserci una vasta parte di popolazione che, alimentandosi solo di social, seguiterà a credere a ciò che viene narrato dai “pollicioni”, invece che accertarsi della realtà – chiosa Corti – ma, ciò non toglie che debba essere rivendicato con fermezza il lavoro fatto in tanti anni e la capacità di cogliere le opportunità che si presentano: quando, nella fattispecie, si è affacciato per la prima volta un interlocutore serio, come l’impresa Colombo, l’opportunità è stata subito colta e il risultato è stato portato a casa. Questi i fatti! Le parole le lascio ai pollicioni e ai leoni da tastiera!”.

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