Mondiali, ad Eugene Filippo Tortu punta dritto alla finale dei 200 metri

Il velocista brianzolo ha conquistato la semifinale vincendo nettamente la sua batteria con il tempo di 20.18. Nella notte tra il 19 e il 20 luglio proverà a riportare l’Italia nella lotta per le medaglie.
Le premesse per realizzare un altro piccolo, grande pezzo di storia dello sport italiano ci sono tutte. Filippo Tortu, 24 enne velocista brianzolo di origine sarda, infatti, ha la concreta possibilità di riportare il nostro Paese in una finale dei 200 metri ad un Mondiale di atletica leggera. L’ultimo azzurro a riuscirci è stato Pierfrancesco Pavoni ai Mondiali di Roma nel 1987.
Ad Eugene, negli Stati Uniti d’America, il ragazzo cresciuto a Costa Lambro, una frazione di Carate Brianza e formatosi sulle piste di Besana Brianza e Giussano, infatti, disputerà nella notte tra il 19 e il 20 luglio (alle ore 3.50 italiane) la semifinale per accedere all’ultimo atto della gara del mezzo giro di pista.
Tortu, tesserato per le Fiamme Gialle ed ex studente del Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza, prenderà il via nella terza ed ultima semifinale in programma. Scatterà in quinta corsia, proprio accanto al baby fenomeno Erriyon Knighton che in batteria ha vinto con 20.01. Tra gli altri avversari il canadese Aaron Brown, il cinese Xie Zhenye, il giamaicano Rasheed Dwyer.

LA QUALIFICAZIONE
Ai Mondiali di Eugene il velocista brianzolo, che punta a conquistare un’altra finale mondiale dopo quella ottenuta tre anni fa a Doha nei 100 metri, la distanza fino ad ora prediletta, ha superato brillantemente lo scoglio delle batterie. Impegnato nella sesta delle sette gare in programma, infatti, Filippo ha corso un 200 metri praticamente perfetto.
Dopo aver controllato in avvio, l’ottima curva effettuata lo ha lanciato verso il rettilineo finale dove Tortu, che è campione olimpico in carica nella staffetta 4×100 metri, è riuscito ad allungare con tutta la sua forza ed eleganza. La vittoria della batteria è stata netta. Il tempo di 20.18, con ampio margine sugli avversari più vicini, il gabonese Guy Maganga Gorra (20.44) e l’australiano Calab Law (20.50), certifica il confortante stato di forma attuale dello sprinter brianzolo.
“Ho avuto buone sensazioni – ha affermato Tortu nel post gara – ho corso in modo lineare, gestendo lo sforzo. Ho ancora margine e, al di là del tempo, un 200 fatto così a un Mondiale ha il suo bel valore. Ho sfruttato le ampiezze dopo la partenza, come piace a me, uscendo bene in rettilineo, nel finale ho anche lasciato un po’ andare. E ho recuperato in fretta, più velocemente del solito. Buon segno”.

UN SOGNO POSSIBILE
Tortu, che ha un personale sui 200 metri di 20.11 ottenuto a Nairobi lo scorso settembre, dovrà molto probabilmente migliorare se stesso per essere tra i primi due della propria semifinale o tra i due migliori tempi che saranno ripescati per la finale.
Il 24enne cresciuto a Carate, che nel 2018 è stato il primo italiano a scendere sotto il muro dei 10 secondi nei 100 metri, si è qualificato alle semifinali dei 200 metri iridati, infatti, con il nono tempo complessivo delle batterie. Il migliore di tutti è stato l’americano Noah Lyles (19.98 il suo tempo), che lo stesso Filippo considera il favorito per la medaglia d’oro.

Tortu potrà contare su condizioni fisiche in decisa crescita. Lo dimostra anche il 20.15 realizzato il 3 luglio nel meeting di La Chaux-de-Fonds, in Svizzera. Un risultato che ha decisamente migliorato il 20.40 realizzato meno di un mese prima al Golden Gala di Roma.
Se tutto questo basterà per guadagnare la finale mondiale ad Eugene, dove ci sono 9 ore di fuso orario rispetto all’Italia, lo scopriremo tra poco. Intanto Tortu può già dire di aver fatto meglio del compagno di squadra e di staffetta olimpica Fausto Desalu, specialista dei 200 metri, ma eliminato con un modesto 20.63. Se, però, per il velocista brianzolo arrivasse l’eliminazione in semifinale, tutto questo sarebbe una magra consolazione.