Monza, aiutare i bisognosi: la crescita dell’associazione “L’armadio dei poveri”

20 luglio 2022 | 08:21
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Monza, aiutare i bisognosi: la crescita dell’associazione “L’armadio dei poveri”
Roberta Campani (prima da destra) e alcuni volontari

Roberta Campani, anima e fondatrice della realtà che in circa due anni ha raccolto e consegnato migliaia di donazioni di cibo, vestiti e oggetti per la casa, ci racconta come funziona questa macchina del bene.

Monza. Ha iniziato in due garage a Cederna. Ma ora ha una sede in via Borgazzi, 37 e un gruppo di mutuo aiuto e solidarietà che sta assumendo dimensioni sempre più importanti. Molto probabilmente non diventerà mai Bill Gates, che partì proprio da un box per creare il suo impero economico fondato sulla Microsoft, una delle più grandi aziende del mondo.

Però Roberta Campani, anima e fondatrice di “L’armadio dei poveri”, l’associazione che a Monza e dintorni si occupa di fornire vestiti, cibo, scarpe, alimentari, giocattoli e molto altro a chiunque ne ha bisogno, il suo percorso di crescita, quello sulla strada del bene, lo sta facendo.

Così, oltre ad avere una sede che il Comune di Monza, ha concesso gratuitamente poco più di un anno fa, quando Dario Allevi era ancora sindaco, Roberta Campani, instancabile 55enne impegnata da una vita nel volontariato, con “L’armadio dei poveri” guida una squadra di 18 volontari che praticamente quasi tutti i giorni della settimana si occupano di raccogliere, smistare e consegnare le donazioni ricevute.

armadio dei poveri

Oggetti e materiale di qualsiasi tipo, tranne denaro, mobili e arredamento, che vanno a coprire, grazie alle richieste di aiuto lanciate sulla pagina Facebook dell’associazione, a cui sono iscritte più di 7mila persone, una parte delle necessità di un numero crescente di famiglie.

LA FORZA DEL BENE

“Durante il lockdown per il Covid-19, dopo anni di servizio di volontariato in diverse associazioni, ho pensato di creare qualcosa da zero, prima con il supporto della mia amica Teresa, poi da sola – racconta Roberta – ho cominciato a raccogliere e distribuire pane, viveri e vestiti e nel giro di pochi mesi il bisogno di tante persone ha fatto rapidamente crescere l’iniziativa attraverso i social e il passa parola”.

“Un anno e mezzo fa ho deciso di costituire l’associazione “L’armadio dei poveri”, nome scelto in memoria della compianta Ester, una mia amica volontaria della Caritas di Lesmo, che aveva chiamato così una realtà associativa da lei creata – continua – la possibilità di avere, poi, una sede in via Borgazzi numero 37, messa a disposizione dall’ex sindaco di Monza Allevi, che voglio ringraziare pubblicamente, ci ha consentito di strutturare meglio ed allargare la nostra attività di beneficenza”.

armadio dei poveri

Attualmente l’associazione creata da Roberta Campani riceve donazioni il giovedì dalle 14 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Chi ha bisogno può recarsi presso la sede de “L’armadio dei poveri” a ritirare. “Solo il lunedì pomeriggio abbiamo una trentina di famiglie, italiane e straniere, che vengono da noi a chiederci aiuto – spiega Roberta – hanno bisogno di cibo, vestiti, scarpe, oggetti per la casa, elettrodomestici, ma anche di materiale sanitario come stampelle e deambulatori”.

UN IMPEGNO COSTANTE

I giorni e gli orari in cui si può donare e ritirare sono piuttosto flessibili. Il telefonino di Roberta, infatti, è praticamente sempre attivo. E, se non può soddisfare nell’immediato una richiesta, riesce quasi sempre a porre rimedio grazie ad un post di SOS su Facebook.

“Cerchiamo di aiutare tutti – assicura la fondatrice de “L’armadio dei poveri” – non guardiamo né alla religione, né al colore della pelle né alla provenienza. Per me l’associazione è diventata una prima famiglia e per i nostri volontari, persone di diversa età ed estrazione sociale, una seconda famiglia”.

Del resto l’attuale contesto socio-economico, aggravato dall’inflazione galoppante, dalla crisi energetica e dalla guerra tra Russia ed Ucraina, ha decisamente aumentato il numero delle persone in difficoltà. Tra queste anche Alberto, il clochard di 70 anni che recentemente, dopo essere arrivato a Monza in bicicletta e stremato dal caldo, è stato rifocillato e ha trovato una sistemazione in albergo anche grazie a “L’armadio dei poveri”.

armadio dei poveri

“Da noi vengono italiani, profughi, ragazze madri e tante altre categorie di persone – afferma la Campani – spesso consegniamo direttamente bene di prima necessità a Monza e in Brianza alle persone bisognose che non possono venire direttamente a ritirare quello che gli serve nella nostra sede”.

LE IDEE

I tanti chilometri percorsi incessantemente da quasi due anni per portare a termine quasi 2mila donazioni mettono a dura prova le energie psicofisiche di Roberta e dei suoi volontari. “Per fortuna facciamo parte della rete delle associazioni del Comune di Monza e quindi ci si aiuta a vicenda, come nel caso del Comitato di Muggiò della Croce Rossa, in particolare per quanto riguarda cibo e vestiti” spiega la creatrice de “L’armadio dei poveri”.

armadio dei poveri

La macchina del bene che si è mossa in moto e procede a velocità sempre più sostenuta, però, comincia a richiedere una messa a punto. “Abbiamo due staffette che vanno a fare ritiri di donazioni fuori Monza, ma devo dire che la mia automobile, continuando così, tra poco sarà da buttare via” ammette la sempre sorridente Roberta.

“Anche per questo il nostro prossimo obiettivo è comprare un furgone che permetta alla nostra associazione di andare a raccogliere più oggetti e beni di prima necessità di quanto sia in grado di fare al momento” annuncia. Il bene, insomma, è dotato naturalmente di forza e gambe forti. Ma se vienemunito anche di un motore attrezzato può raggiungere traguardi ancora più importanti.