Monza e Brianza, dopo il lockdown meno furti ma più maltrattamenti in famiglia: il report

29 luglio 2022 | 12:03
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Monza e Brianza, dopo il lockdown meno furti ma più maltrattamenti in famiglia: il report
Maltrattamenti in famiglia e violenze in aumento

Nel corso del triennio sono cresciuti sia in Provincia (+3,73%) che a Monza (+32,35%). Il dato delle violenza sessuali a Monza è di 14 episodi a fronte dei 13 del 2019 e del 2020 (+7,69%).

Monza. Dopo il lockdown reati in calo nella Provincia di Monza e Brianza. Ne usciremo migliori e tutti più buoni: questo il mantra recitato dai balconi di tutta Italia. In parte è stato così: nell’anno 2021 la Provincia di Monza e della Brianza è stata la quinta in Lombardia per numero di reati commessi. In calo i furti (-24,22% in Provincia; -23,3% a Monza), le rapine (-32,23% in Provincia; -17,02% a Monza), e pure i reati contro il patrimonio (-10,39% a Monza).

Un trend che, però, risulta in parziale controtendenza  su maltrattamenti e violenze tra le mura domestiche. Nel corso del triennio sono cresciuti sia in Provincia (+3,73%) che a Monza (+32,35%). Il dato delle violenza sessuali a Monza è di 14 episodi a fronte dei 13 del 2019 e del 2020 (+7,69%). Si conferma invece il trend in riduzione in Provincia (-20%).

IN AUMENTO I REATI INFORMATICI: LE TRUFFE CORRONO SUL WEB

L’aumento più sensibile è stato registrato con riferimento alle truffe, comprese quelle informatiche: +56,78% in Provincia, +39,39% a Monza.

Mercoledì scorso si è tenuta in Prefettura una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in occasione della quale è stata presentata un’analisi sull’andamento della delittuosità in Provincia nel corso dell’anno 2021, con un focus sul Comune di Monza. Accanto ai referenti provinciali delle Forze di polizia, hanno preso parte all’incontro il Procuratore della Repubblica Claudio Gittardi, il Sindaco di Monza Paolo Pilotto e l’Assessore comunale Ambrogio Moccia.

Il Prefetto Palmisani ha osservato che «nel 2021 sono stati registrati alcuni aumenti rispetto all’anno precedente, i cui dati tuttavia erano stati fortemente condizionati dal lungo periodo di lockdown. Abbiamo dunque ritenuto opportuno confrontare il dato del 2021 anche con quello del 2019, così da condurre un’analisi più puntuale esaminando due periodi analoghi».

Si è così confermato anche nel 2021 il trend in riduzione registrato negli anni passati, sebbene tale tendenza abbia avuto un’intensità diversa rispetto al calo importantissimo registrato nell’anno 2020.

Con specifico riferimento ai reati in crescita, è stato rilevato che si tratta di fattispecie molto differenti tra loro, eppure accomunate dal verificarsi sovente all’interno delle mura domestiche, e che spesso hanno come vittime soggetti considerati fragili.

VIOLENZE E MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA: IL CODICE ROSSO

In questo senso, nel corso dell’incontro è stato concordato che, accanto alla fondamentale attività di controllo, dovrà essere rivolta grande attenzione alla promozione di iniziative di sensibilizzazione e ascolto, nella prospettiva di intercettare per tempo possibili segnali di difficoltà.

Per quanto concerne in particolare il fenomeno dei maltrattamenti in famiglia, è stato rilevato che l’aumento dei casi evidenzia una sempre maggiore sensibilità al fenomeno da parte delle vittime, sempre più portate a denunciare gli episodi di violenza anche grazie alla nuova procedura del ‘codice rosso’ introdotta nel 2019.

È stato infine curato un approfondimento specifico sui reati inerenti all’ambito economico e finanziario, in cui si è registrato un aumento del 75% del riciclaggio (da 2 a 8), del 84,62% dei delitti fallimentari (da 2 a 13) e del reato di contraffazione di marchi e prodotti industriali (da 4 a 26).

È stata infine rilevata la conferma del trend in crescita dell’attività di controllo del territorio, già registrata a partire nel 2019, anno dell’istituzione della Questura e dei Comandi provinciali: nel 2021 sono state identificate 152.375 persone (+22,43% rispetto al 2020; +49,64% rispetto al 2019) e controllati 69.803 veicoli (+7,18% rispetto al 2020; +41,45% rispetto al 2019). Nell’ambito dell’attività repressiva, infine, sono state registrate 3.663 denunce e 580 arresti.