Monza. Nuovo sciopero della fame ad oltranza per il presidente dell’Associazione Salvagente, Mirko Damasco, che dallo scorso anno si batte affinché le restrizioni legate al Covid circa le visite nelle Rsa e nelle sale parto possano cessare.
“Ancora migliaia le segnalazioni di genitori, figli, compagni e amici a cui è impedito, o fortemente limitato, stare accanto a un proprio caro ricoverato”.
NUOVO SCIOPERO DELLA FAME
“Ho incominciato dalle ore 24. Idratazione molta e cibo zero. Le visite parenti sono un diritto, l’amore cura e nessuno può impedire di stare vicino ad un parente ricoverato. – spiega Damasco – Perché? Per mettere tutte le mie energie fisiche e mentali nella battaglia per gli ospedali, Rsa e sale parto aperte. Perché i giornalisti ne parlino. Perché i politici ci aiutino. Perché i miei figli vedano, concretamente, cosa bisogna essere pronti a fare per difendere i più deboli.
Ma soprattutto perché le persone, capiscano che non devono piegare la testa davanti a diritti negati. Reagite! Gli ospedali stanno richiudendo”.
Il presidente della onlus monzese non è nuovo a questo tipo di manifestazioni. La prima volta, il 20 giugno 2021, quando il digiuno era durato 20 giorni. Poi, a gennaio 2022, quando aveva dato vita a una protesta davanti all’ospedale San Gerardo.
“Abbiamo una legge che Salvagente ha ottenuto sputando sangue. Questa legge obbliga ognuno dei posti citati sopra a non chiudere. I direttori sanitari, neanche in presenza Covid possono chiudere. È una legge dello stato. Stiamo aprendo gli ospedali chiusi uno ad uno” prosegue Damasco.
“Scriveteci se non riuscite ad entrare da un vostro caro. Presidente@salvagenteitalia.org. Scrivete al vostro presidente di regione, al ministro della Salute Speranza perché intervenga. Siateci vicino”.
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