Seveso, il medico Susanna Radaelli torna alla genetica in TomaLab

La genetista lascia lo studio di via Longoni e comincia una nuova esperienza nello storico laboratorio TomaLab.
Dal 1° luglio Susanna Radaelli, medico di medicina generale di Seveso, non è più nello studio di via Longoni, dove era arrivata ad agosto 2019. La dottoressa, infatti, è tornata alla sua più grande passione: la genetica. Una decisione che ha spiegato così a MBNews: “Da un lato mi è dispiaciuto molto, ho lasciato a malincuore i miei pazienti, a cui mi ero affezionata. In questi tre anni come medico di base, nonostante il Covid, ho imparato tanto. È stata un’esperienza importante”. Dall’altro, il richiamo della genetica medica, che è sempre stata la sua passione, era troppo forte. Così ha accettato la proposta di TomaLab, storico laboratorio di Busto Arsizio.
Medicina di base: cosa funziona e cosa no
L’esperienza in via Longoni ha dato modo a Susanna Radaelli, che aveva sempre lavorato in ospedale, di conoscere più da vicino il mondo della medicina di base.
“Questi ultimi tre anni mi hanno fatto capire come funzionano le cose: ho toccato con mano la crisi della medicina di base. Su di me, abituata a lavorare in team in ospedale, ha pesato soprattutto la solitudine dei medici di base – confessa Radaelli -. Soprattutto durante la pandemia, infatti, ci siamo sentiti abbandonati, con un sacco di burocrazia da sbrigare, senza possibilità di prendere un sostituto, perché non se ne trovano, e con sempre più pazienti da gestire”.
Ma la pandemia è stata anche l’occasione che ha messo in luce degli aspetti positivi: “Per me è stata particolarmente positiva l’esperienza della cooperativa a cui ero iscritta: l’unione fa la forza. Credo che il futuro della medicina di base potrebbe essere davvero questa forma di aggregazione, anche perché la possibilità di avere a supporto personale infermieristico e di segreteria è davvero un grandissimo aiuto, lo abbiamo visto con il Covid”.
La medicina genetica in TomaLab
“Non lo nego, ho sempre avuto il desiderio di tornare a fare il genetista, e quando, con il grande movimento di figure professionali nell’ambito che si è avuto di recente, me ne è stata offerta la possibilità, ho accettato. Credo che sia il futuro della medicina” afferma.
In TomaLab Radaelli si occupa principalmente di diagnosi prenatale non invasiva, di cui in TomaLab sono stati pionieri, e di oncogenetica.