Domino’s Pizza chiude in tutta Italia: addio al punto di via Ferrari a Monza

12 agosto 2022 | 09:45
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Domino’s Pizza chiude in tutta Italia: addio al punto di via Ferrari a Monza

Le ragioni, il boom dei servizi delivery e l’aumento dei costi post pandemia. La nota catena USA aveva un punto vendita anche a Monza.

Monza. Una chiusura figlia della crisi Covid, delle abitudini che cambiano, dei costi aumentati delle materie prime. È finita l’avventura italiana di Domino’s Pizza la celebre catena americana che ha portato in tutto il mondo la pizza USA. Un menù, quello targato Domino’s, che andava dalla celebre e bizzarra “pizza con ananas”, fino a gusti più tradizionali, adattati alle esigenze del mercato italiano, il secondo mondiale (dopo gli Stati Uniti) per consumo di pizza.

Dopo 7 anni sul mercato italiano e circa 2 a Monza con il punto in via Ferrari 6 aperto nel giugno del 2020, si chiudono così le serrande dei 29 punti vendita nel nostro Paese, situati soprattutto nel nord Italia e nelle grandi città.

Le ragioni della chiusura 

I motivi della crisi sono stati spiegati dalla società ePizza, che detiene i diritti per la gestione del franchising da quando l’azienda statunitense è entrata nel mercato italiano. Nei documenti della procedura legale per la conferma delle misure protettive sono spiegate le cause che deriverebbero da una generale contrazione dei ricavi durante il periodo della pandemia e poi da un’aumentata concorrenza nel settore del delivery, provocata dall’aumento dell’offerta del cibo a domicilio durante le fasi del lockdown e oggi stabilizzate. L’azienda aveva particolarmente investito nella qualità dal packaging per trasportare il prodotto, come cartoni più rigidi per evitare che i condimenti si attaccassero alla parte alta della scatola. Già nel 2020 però aveva assistito ad un drastico crollo degli ordini e del download dell’app, quest’ultimo pari al -25%. Secondo le ultime notizie avrebbe accumulato circa 10,6 milioni di debiti.

Un duro colpo per Domino’s Pizza, marchio nato nel Michigan nel 1960 che ha oltre 4 miliardi di dollari di fatturato e 18mila punti vendita nel mondo. Il progetto del colosso del food era aprire 880 punti in Italia entro il 2030: ad oggi erano poco meno di 30. Nemico numero uno, forse, i gusti degli italiani che non si sono fatti conquistare dal suo stile culinario a stelle e strisce.