Nonostante il divieto del giudice prova a rientrare nella casa dei genitori: arrestato figlio violento

Chiedeva soldi ai suoi genitori, in particolare alla madre 68enne, continuamente. Gli servivano per comprare alcol e droga e, quando non riusciva ad averli, li minacciava e li aggrediva.
Chiedeva soldi ai suoi genitori, in particolare alla madre 68enne, continuamente. Gli servivano per comprare alcol e droga e, quando non riusciva ad averli, li minacciava e li aggrediva. Negli ultimi mesi il suo comportamento era divenuto sempre più aggressivo: urla, insulti, pugni alle porte e al frigorifero, lancio di oggetti, minacce di gravi gesti, anche autolesionistici. Una situazione diventata nel tempo sempre più pesante per la famiglia, tenuta quotidianamente sotto scacco da quel figlio che continuava senza sosta a maltrattarli se la risposta era un no. Un rapporto impossibile da gestire che neppure la prospettiva di un intervento dei Carabinieri era utile a calmarlo ma anzi, aumentava la sua rabbia: “se chiami i Carabinieri, li uccido”.
Il padre, 71enne, cardiopatico, aveva accusato un malore ed era finito al pronto soccorso ma, nonostante gli anomali valori cardiaci, per timore di lasciare la moglie da sola, aveva rifiutato di essere sottoposto ad accertamenti, anche a rischio della propria vita.
Decisiva la segnalazione dei vicini di casa
Al culmine dell’esasperazione, dopo l’ennesima minaccia ricevuta, e terrorizzati per il timore che la situazione potesse degenerare, i due anziani hanno chiesto l’intervento dei militari nel mese di luglio.
Infatti, i comportamenti dell’indagato, un 30enne brianzolo originario del comasco, celibe disoccupato, non erano isolati ma avevano carattere sistematico e si ripetevano con sempre maggior frequenza.
Per tali ragioni, sulla base degli elementi raccolti dall’Arma, il Gip di Monza su proposta della locale Procura della Repubblica, aveva deciso di allontanarlo dalla casa familiare ordinandogli di non avvicinarsi a luoghi frequentati dai genitori.
Ma sabato mattina, nonostante il giorno precedente gli fosse stato notificato il provvedimento cautelare emesso nei suoi confronti, il 30enne ha deciso di provare a rientrare a casa. Così si ha pensato bene di introdursi nella palazzina con una chiave da idraulico (a pappagallo) per provare a forzare la porta di casa e quella della cantina ma non aveva fatto i conti con i vicini di casa che, insospettiti dal suo comportamento furtivo, hanno chiamato i carabinieri. Giunti sul posto, i militari della Sezione radiomobile della Compagnia di Seregno lo hanno arrestato per la violazione del provvedimento di allontanamento e del divieto di avvicinarsi alle persone offese.