Ladri sfondano la vetrina di un ristorante con un tombino: le tracce di sangue li incastrano

20 agosto 2022 | 08:38
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Ladri sfondano la vetrina di un ristorante con un tombino: le tracce di sangue li incastrano
La vetrina sfondata

Uno dei due era stato peraltro arrestato lo scorso maggio, dopo aver attuato un analogo colpo ai danni di un altro ristorante di Muggiò.

Muggiò. Sono accusati di furto aggravato i due uomini di 38 e 34 anni, entrambi di Muggiò, che la scorsa notte avrebbero sfondato la vetrina di un ristorante utilizzando un tombino. A portare i Carabinieri di Desio sulle loro tracce sarebbe state le macchie di sangue rinvenute sulla scena del crimine. 

E’ notte fonda, quando una donna è stata svegliata da un gran baccano provenente dalla strada. Affacciandosi dalla finestra, la signora ha notato due uomini in azione, mentre stanno facendo razzia in un ristorante di Muggiò, all’interno del quale erano entrati sfondando le vetrine esterne.

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Immediata la chiamata ai militari che giunti sul posto hanno notato delle tracce di sangue sul vetro appena infranto. Nonostante i due presunti ladri si siano dati alla macchia, i carabinieri sono riusciti a ricostruire quanto accaduto pochi istanti prima: uno dei due, nell’irrompere all’interno del locale, si era ferito al braccio. Le immediate ricerche hanno così permesso di ritrovare a poca distanza il registratore di cassa prelevato con evidenti tracce ematiche sparse in superficie. I due uomini sono stati subito raggiunti e fermati. Uno di loro presentava una vistosa e fresca ferita al braccio. Subito perquisiti, sono stati trovati in possesso di oltre 60 euro in monete, risultate essere l’importo contenuto nella cassa del ristorante.

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Dichiarati in stato di arresto, il ferito è stato soccorso dal personale sanitario allertato. Uno dei due era stato peraltro arrestato lo scorso maggio, dopo aver attuato un analogo colpo ai danni di un altro ristorante di Muggiò.
Condotti l’indomani davanti al Tribunale di Monza, il Giudice ha convalidato l’arresto ponendo entrambi agli arresti domiciliari.