Arcore abbraccia Betlemme e posa la prima pietra per il gemellaggio

Quello con Arcore sarà il 38esimo gemellaggio tra un comune italiano e Betlemme.
Arcore. Quella di ieri, 20 settembre, è stata per il comune brianzolo una giornata particolare all’insegna dei valori di pace e dello scambio culturale. Una stretta di mano e lo scambio di alcuni doni tradizionali hanno di fatto dato il via al gemellaggio con la città di Betlemme rafforzando un legame che, come ha ricordato il sindaco Maurizio Bono, è nato secoli fa. Arcore ha infatti accolto Hanna Hanania, sindaco del governato che, secondo la tradizione evangelica, ha dato i natali a Gesù, per una due giorni tra eventi e visite di rappresentanza a contatto con i cittadini. Il motivo dell’incontro, che fa da filo conduttore per le 48 ore del sindaco Palestinese in Brianza, è il progetto che prevede il perfezionamento del gemellaggio tra Arcore e Betlemme.

“Già la passata giunta aveva portato avanti questo progetto interrotto dal Covid – precisa il primo cittadino Maurizio Bono -. Abbiamo recuperato il progetto scrivendo al sindaco rappresentando la nostra volontà che è stata subito accolta da Betlemme. Il sindaco Hanania era già in Italia e abbiamo colto l’occasione per fargli conoscere il nostro comune e le nostre realtà.”

L’iter è quindi ufficialmente partito ieri 20 settembre ma per gli aspetti istituzionali la palla passerà alla presidente del Consiglio, Laura Besana, che definirà gli ultimi dettagli dell’accordo. Il gemellaggio tra Betlemme e Arcore sarebbe il 38 tra Palestina e Italia.
“Noi palestinesi conosciamo bene il rapporto che abbiamo con gli italiani e vogliamo fare di più affinché il nostro rapporto diventi sempre più forte- ha dichiarato il sindaco Hanania. – Nel mio periodo in Italia ho toccato con mano la forza dei gemellaggi con l’Italia a conferma del legame solido che ci lega. È un bell’esempio di quello che significa amare un altro popolo.
Hanania ha poi raccontato un po’ della realtà che il suo popolo vive tutti i giorni: “Betlemme si trova a 10 chilometri da Gerusalemme e ha circa 35 mila abitanti. Ci sono 23 insediamenti illegali in accordo con le leggi internazionali ma non con la Palestina. Viviamo un’Apartheid: Israele ha diviso il territorio con un muro e usa le nostre risorse – ha continuato il sindaco palestinese. – Vi porto un solo esempio: Israele riceve acqua 24 ore per sette giorni, Betlemme 6 litri pro capite. È necessaria un accordo di pace per risolvere questo e tanti altri problemi. Questo è il motivo per cui noi cerchiamo di portare la pace. Se noi possiamo restare nella nostra terra è anche grazie a voi che ci supportare e per questo vi voglio ringraziare”.

Il programma
Il sindaco di Betlemme ha poi proseguito la sua visita alla mostra Sguardi di Autore, alla Villa comunale e alla Cappella vela e infine un tour per la città. Nella giornata di oggi, 21 settembre visiterà le scuole Dorotee, parteciperà alla piantumazione di un ulivo al Parco dell’acqua e incontrerà alcuni commercianti e imprenditori locali.
Per il raggiungimento di questo obiettivo, da protocollo, sono previsti diversi passaggi istituzionali come anche la costituzione di un comitato del gemellaggio.