Calcio Monza, è il giorno di Raffaele Palladino

Il Monza ha scelto il successore di Giovanni Stroppa: sarà Raffaele Palladino a guidare i biancorossi nella corsa alla salvezza. L’investitura arriva da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani: “Convinti della scelta”. Domenica esordio da sogno, durissimo: arriva la Juventus.
Si è svolta nel pomeriggio la conferenza stampa di presentazione di Raffaele Palladino, nuovo tecnico della prima squadra biancorossa. A fare gli onori di casa davanti ad una folta platea di giornalisti c’era l’a.d. Adriano Galliani, che ha aperto la conferenza con un messaggio per Giovanni Stroppa:
“Per prima cosa mando un saluto affettuoso a Giovanni Stroppa, il tecnico che ci ha portati in Serie A per la prima volta in 110 anni. Giovanni mi ha fatto una domanda legittima, chiedendomi il perché dell’esonero. Gli ho risposto che il calcio è questo. Quando non arrivano i risultati, non c’è soddisfazione nel gioco, con la squadra ultima in classifica, questo può accadere. E’ inutile fare discorsi etici o morali. E’ il calcio, siamo la seconda squadra in serie A a cambiare. Qui c’è Raffaele Palladino che non è un traghettatore ma l’allenatore per il futuro. La decisione è assolutamente condivisa da Silvio Berlusconi con me: siamo convinti che sia la scelta giusta”.
Galliani non nega i contatti con altri tecnici, in riferimento ai tanti nomi accostati alla panchina monzese:
“Ci abbiamo pensato a lungo, abbiamo sentito anche altre persone. Poi abbiamo deciso: certamente il fatto che Raffaele fosse già con noi ha avuto un peso, ma non è stato il motivo più importante. Con lui alla guida siamo convinti di conservare la categoria: abbiamo ottenuto in meno di 4 anni risultati eccezionali, dobbiamo andare avanti così”.
A chi sottolinea come la decisione sembra essere stata repentina e sorprendente visto il punto conquistato, l’a.d. risponde così:
“Il calcio è fatto anche di emotività. Non ci è piaciuta la netta differenza di rendimento tra primo e secondo tempo in alcune partite: contro l’Atalanta ad esempio, ma anche a Lecce, dove non abbiamo mai tirato in porta se non in occasione della punizione di Sensi. Preferiamo perdere giocando bene piuttosto che pareggiare giocando male. Scelta di coraggio quella di un mister così giovane? Quando al Milan prendemmo Sacchi, non aveva mai allenato in Serie A. E quando arrivò Capello si disse che era arrivato un protetto di Berlusconi… A volte bisogna fare delle scelte coraggiose, non so quale lo sia di più tra queste”
E’ poi il turno di un Raffaele Palladino visibilmente emozionato, con una gran voglia di fare e del tutto a suo agio quando si parla di tattica e di calcio giocato:
“Saluto e ringrazio tutti, in particolare il Presidente Berlusconi e Adriano Galliani per questa possibilità. Sono stra-felice. Ho una gran voglia di fare bene e aiutare la squadra. Amo questo lavoro, che ha iniziato ad appassionarmi quando ancora ero giocatore. Voglio poi ringraziare pubblicamente Giovanni Stroppa, che mi ha telefonato ieri mattina”.
In carriera Palladino è stato allenato da tecnici come Gasperini, Lippi, Deschamps, Juric:
“Gasperini è stato un maestro, grazie a lui sono arrivato alla Nazionale. Nel bagaglio che mi porto dietro ci sono tutti loro, ma anche Donadoni e Ranieri. Tatticamente mi piace organizzare una difesa a 3, magari con un centrocampo a 4 e due attaccanti in appoggio ad una punta centrale. Ma non sono un integralista dei numeri: se è per il bene del Monza, si può cambiare”.
La sfida con la Juventus è alle porte: “Con così poco tempo a disposizione mi sto concentrando su alcuni aspetti tattici e sul poter inculcare le mie idee. Chiaramente l’aspetto emotivo non può essere trascurato: sembrerà strano considerando il momento, ma io devo trasmettere positività e quell’entusiasmo che ho dentro. Abbiamo bisogno di metterci l’anima e tanto cuore. La Juventus è il mio passato da calciatore, ma non sono emozionato: sono troppo concentrato sulla squadra e su ogni singolo calciatore. In questi anni qui a Monza ho assistito alle partite dalla tribuna, e ho visto un attaccamento crescente a questi colori: mi auguro che domenica lo stadio sia pieno e ci possa dare una mano”.
Non sarà un compito semplice quello che attende il trentottenne napoletano: essere catapultati alla guida di una squadra all’ultimo posto di una Serie A mai affrontata da allenatore è un azzardo notevole, anche in prospettiva di una carriera futura tutta da scrivere. Ma forse è anche un’opportunità irrinunciabile per provare ad emergere ed affermarsi sulla scena, superando i vecchi schemi che volevano una crescita obbligata dalle serie minori fino al massimo campionato.
Questa squadra ha sicuramente dei limiti, ma ha anche dei valori che le consentiranno di lottare per ottenere la salvezza. In più, sullo sfondo, c’è una proprietà che ha ambizione e fame di risultati: buon lavoro mister Palladino!
A margine della conferenza stampa, Adriano Galliani ha accompagnato i giornalisti in un tour sotto lo stadio per mostrare la portata dei lavori in corso: spogliatoi rinnovati, palestra, ed una nuova, suggestiva area hospitality, realizzata a livello del terreno di gioco: “Avremo presto il Museo del Monza. Inoltre avremo uno spazio per ospitare qui gli uffici del club, cosa che non sono mai riuscito a fare a Milano”.

Il dirigente monzese, raggiante per la trasformazione di un impianto irriconoscibile rispetto a quello di 4 anni fa, ha chiuso con la sentenza che campeggia ovunque a Monzello: “Abbiamo impiegato 110 anni per arrivare in serie A, non possiamo farcela sfuggire dopo 12 mesi”…