Elezioni, intervista a Fabrizio Sala (Forza Italia): “Brianza terra di lavoro: sono in campo per giovani e imprese”

Lavoro, giovani e fisco sono le sue priorità. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’assessore regionale Fabrizio Sala, candidato alla Camera dei deputati. Nelle fila di Forza Italia, la sua casa politica.
Monza. Poche personalità sono rappresentative del centro-destra brianzolo come Fabrizio Sala. Oggi assessore per l’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione in Regione Lombardia, nel suo percorso vanta diverse esperienze al Pirellone e nella Provincia di Monza e Brianza. Domani, potrebbe “lasciare” la sua Lombardia per approdare a Roma, alla Camera dei deputati: Fabrizio Sala è infatti candidato alle elezioni politiche che si terranno il prossimo 25 settembre. Lo fa con Forza Italia, la sua casa politica, che in questi anni in Brianza non solo ha registrato consensi superiori alla media nazionale, ma si è affermato alle ultime amministrative a Monza come primo partito del centro-destra in città. E qui inizia la nostra chiacchierata con il candidato: “Sono convinto che la fiducia in Forza Italia sarà confermata, anche grazie all’impegno profuso in prima persona dal nostro presidente Silvio Berlusconi – racconta Sala a MBNews. – Lui è una garanzia soprattutto per quell’elettorato moderato che si riconosce nei valori fondanti di Forza Italia. Solidarietà, sviluppo, tutela del lavoro e la politica estera europeista sono i concetti che abbiamo sempre portato avanti questi anni con grande attenzione ai bisogni della gente e alle necessità delle imprese”.
Sala, veniamo a questi giorni, gli ultimi di una campagna elettorale strana e che si svolge in tempi record. Che clima si sta respirando in Brianza?
Sicuramente la caduta del Governo Draghi ad opera dei Cinque Stelle ha colto di sorpresa un po’ tutto il mondo politico. Ci troviamo a dover fare una campagna elettorale in tempi record e in un periodo molto difficile. In Brianza però c’è la consapevolezza che scegliendo una coalizione di buon governo come quella di centrodestra potremo fare il possibile per risollevare le sorti del nostro Paese.
Si vota per la prima volta a settembre e il nemico numero uno dei partiti potrebbe essere l’astensionismo. Perché secondo lei questo allontanamento delle persone dalla politica?
Uno spunto per mitigare questo astensionismo poteva essere votare su due giorni, anziché solo la domenica. Forza Italia lo ha proposto più volte. Ma, nonostante le sollecitazioni, il Ministero degli Interni non ha acconsentito a tenere aperti i seggi anche per la mezza giornata di lunedì 26. In ogni caso, approfitto di questo spazio per fare un appello ad esercitare il proprio voto: un diritto civico e costituzionale per il quale si sono battute intere generazioni di italiani anche a rischio della propria vita.
Monza e la Brianza rappresentano una delle zone più produttive del paese. Si stima una partita iva ogni 9 persone e un’impresa ogni 12 abitanti. Il tema del supporto alle attività e agli imprenditori è quindi uno dei più sentiti sul territorio. Di cosa hanno bisogno le imprese oggi a suo parere?
In questo momento specifico un tetto immediato al costo del gas e dell’energia per poter andare avanti a produrre. Poi: più semplificazione e meno tasse. Me lo dicono tutti gli imprenditori che incontro quotidianamente da anni. Rendere le cose più facili dal punto di vista burocratico è non solo una necessità ma un dovere impellente, non più rimandabile. Troppe pratiche, timbri, pareri, moduli. Poi ci sono le tasse, un vero peso per chi produce. La proposta di Forza Italia è semplice ed ha dato prova di funzionare in quei Paesi che l’hanno già adottata: una flat-tax unica al 23%. O ancora fondamentale è abbassare il costo del lavoro, che al momento è quasi al 50%. Questo sarebbe anche un volano per l’occupazione, compresa quella giovanile. Una delle proposte di Forza Italia è proprio di defiscalizzare le imprese che assumano under 40 con contratto a tempo indeterminato.
Le chiedo tre battaglie alle quali è particolarmente legato e che porterebbe a Roma.
Come dicevo, i tre punti fondamentali sono: lavoro, giovani e fisco per conseguire una significativa riduzione delle tasse e una crescita garantita. Per i giovani l’impegno è sulla riduzione della dispersione scolastica e su una maggior connessione fra mondo dell’istruzione e realtà produttive. Per quanto riguarda la riforma fiscale flat-tax e abrogazione dell’Irap, punti questi molto sentiti e condivisi anche dal Presidente Berlusconi. Per la crescita economica dobbiamo rendere più libero e resiliente il sistema imprenditoriale, abbassare il costo del lavoro per incentivare l’occupazione e mettere un freno al caro energia. Il Governo deve intervenire per aiutare le famiglie e imprese che non sanno come pagare le bollette.
Di cosa ha bisogno la Brianza secondo lei oggi? E per rispondere alle esigenze del territorio, cosa deve fare la politica?
La Brianza ha bisogno di poter seguire la propria vocazione che è quella di gente con voglia di lavorare, impegnarsi, darsi da fare. Il panorama delle tante piccole e medie imprese lombarde, ma anche il nostro impareggiabile artigianato, ha qui il suo cuore pulsante. Dicevamo prima una ditta ogni 12 persone, dato impressionante che ci fa capire quale sia la priorità di questo nostro splendido territorio: lavorare, produrre, assumere. In poche parole: creare reddito, benessere. Un tessuto imprenditoriale florido è garanzia di stabilità economica e sociale. La politica deve fare proprio questo: tradurre in pratica le esigenze del Paese. Trasformare in leggi ciò che viene segnalato come impellente da imprese e categorie produttive, così come anche modificare quelle leggi o quei provvedimenti che si siano rivelati sbagliati quando non addirittura deleteri. Le nostre imprese devono essere libere di conquistare il mercato anche internazionale, lo Stato non può essere un peso per loro.