Giornata Mondiale dell’Alzheimer, Synlab Monza mostra il lato più “umano” della malattia

21 settembre 2022 | 12:10
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Giornata Mondiale dell’Alzheimer, Synlab Monza mostra il lato più “umano” della malattia

E’ oggi, 21 settembre, la Giornata Mondiale dell’Alzheimer.

Monza. C’è sempre una persona dietro la malattia. E ha un vissuto, una personalità, un passato fatto di affetti, passioni, storie. Vale per tutti, anche per coloro che sono affetti da malattie degenerative che “sconvolgono” la vita del diretto interessato e di chi gli sta intorno, come l’Alzheimer. Lo ricordano gli specialisti del Synlab CAM Monza in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che cade oggi 21 settembre.

Il lato più umano della malattia è stato al centro del convegnoDe-mentia: quando la mente svanisce, c’è ancora la persona? “, organizzato nella sede del centro polidiagnostico in Viale Elvezia lo scorso 19 settembre. I partecipanti – una quarantina circa – si sono confrontati con il dott. Andrea Paolo Francescani, Specialista in Neurologia, esperto in demenze degenerative SYNLAB CAM Monza (già intervistato da MBNews) e con la dott.ssa Emanuela Mauri – Logopedista SYNLAB CAM Monza. Parola d’ordine: concretezza, cercando di toccare con mano la quotidianità della malattia che inevitabilmente coinvolge anche parenti e affetti. “Cosa fare? Cosa non fare? Una guida non c’è – commenta Francescani – ma si possono attuare delle strategie per stare vicini al proprio caro. È molto difficile ma dobbiamo cercare di mettere davanti i bisogni del malato, anche quando ci sembrano irrazionali o poco logici, ricordandoci che ognuno è diverso e ognuno reagisce all’Alzheimer in modo diverso”.

convegno synlab

Casi concreti portati all’attenzione dei presenti hanno reso l’appuntamento più di un semplice convegno, bensì un’occasione di confronto: dal deglutimento durante i pasti (“bocconi piccoli e di consistenza simile aiutano”), fino al tema della cura igienica, passando per uscite esterne e coinvolgimento in attività di gruppo. “Mi è capitato di far visita a gruppi social di parenti che si confrontavano sulle ricadute della malattia – prosegue Francescani. – Veniva chiamata il Mostro: io penso invece che ci siano approcci che possono aiutarci almeno a chiamare l’Alzheimer in un altro modo”.

Al convegno anche la testimonianza del “Paese Ritrovato”

Presenti in sala anche il dott. Maurizio Biraghi, Specialista in Oncologia, Coordinatore Progetti Scientifici Lombardia, SYNLAB CAM Monza, e Marco Fumagalli, Coordinatore della cooperativa sociale La Meridiana che ha raccontato alle famiglie la storia de “Il Paese ritrovato“, il piccolo borgo costruito nella nostra città nel quale le persone affette da sindrome di Alzheimer vivono in appartamenti protetti ma possono muoversi in modo autonomo nella piazza, al caffè, nei negozi ed al cinema, così da condurre una vita normale, compatibilmente con la malattia. Una serenità…ritrovata.