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I mercatini dell’usato per valorizzare il territorio e fare economia circolare

21 settembre 2022 | 10:12
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I mercatini dell’usato per valorizzare il territorio e fare economia circolare
Il mercatino dell'usato di via Bergamo, Monza

Secondo le consulenti Skippers Project, i mercatini dell’usato sono un’opportunità unica per raccontare il territorio, coinvolgere le persone, creare eventi aziendali originali.

Per noi Skippers, l’appuntamento mensile con il mercatino di via Bergamo a Monza e quello con il Merca’ d’la Tola di Chivasso (di cui la Skipper Manuela è anima, mente e corpo) è una tradizione irrinunciabile. Si fanno quattro passi, si prende un caffè, si chiacchera, ci si incanta davanti alle cartoline di inizio secolo, si acquistano oggetti che hanno una storia. Ma i mercatini sono anche un bell’esempio di economia circolare: si riutilizzano risorse esistenti in luoghi diversi o con finalità diverse. Il mercatino fa bene all’ambiente, alle persone, e ai luoghi.

Perché il mercatino dell’usato?

Un tempo acquistare articoli di seconda mano era solo una “tendenza”, oggi invece possiamo parlare di un vero e proprio “stile di vita”. Secondo i dati Doxa nel 2021 quasi 23 milioni di italiani hanno acquistato usato per un valore economico dei 24 milioni di Euro (1,4% del Pil nazionale). I valori risultano in crescita: il 52% degli italiani ha venduto o comprato oggetti usati ma ben il 15% lo ha fatto per la prima volta. Circa il 66% dell’usato è stato acquistato non come ripiego ma come prima scelta rappresentando quindi una scelta di consumo abituale. La “second hand economy” viene utilizzata per dare valore agli oggetti, fare spazio, guadagnare, limitare la mole dei rifiuti e lo spreco di risorse. Una grande azione di sostenibilità. Anche se il 69% degli acquisti vengono fatti on line riteniamo che dare umanità a questa “economia” sia una scelta più giusta che mai oggi che abbiamo sempre più bisogno di opportunità di incontro tra le persone.

Cos’hanno in comune i mercatini dell’usato e il mondo della comunicazione?

I mercatini dell’usato, dell’antiquariato e del vintage ci piacciono perché sono, innanzitutto, un’opportunità per valorizzare e animare i territori e riportare alla luce testimonianze della nostra storia. Non sono soltanto un momento di scambio: offrono ad abitanti, visitatori e turisti un’occasione per uscire di casa, socializzare, imparare. I mercatini realizzano, in modo semplice e immediato, un elemento fondamentale dell’economia circolare: il riuso delle risorse.

Che tipo di mercatini dell’usato proponete, e a chi vi rivolgete?

Tra le nostre attività ci sono versioni moderne e accattivanti dei “flea markets”, che creano nuove occasioni di svago e incontro in paesi, città e quartieri, come iniziative indipendenti o all’interno di feste, fiere locali e altri eventi. Partiamo dalle tradizioni locali e, lavorando con le amministrazioni, il mondo associativo e le persone, organizziamo con spirito contemporaneo fiere e mercati tradizionali. Oppure, sempre coinvolgendo i territori, progettiamo iniziative a tema basate sul “genius loci”: ad esempio, il mercatino vintage, il mercatino degli specchi, il mercatino dei modellini e dei giocattoli d’epoca, il mercatino dei vinili e dei libri, il mercatino delle penne e delle matite, e mille altre versioni di una forma di commercio che coinvolge, diverte, crea relazioni e opportunità. Promuoviamo e raccontiamo i mercatini tramite i canali digitali e non, per avvicinare anche i più giovani e costruire una memoria positiva e duratura.

I mercatini dell’usato possono entrare anche in azienda?

Abbiamo ideato un’offerta ad hoc per le aziende, ideale come iniziativa per la sostenibilità e il team building: mercatini, o vere e proprie fiere, che vedono dipendenti e collaboratori come protagonisti e operatori. Momenti di condivisione in cui si possono scambiare oggetti, creazioni artistiche, e le persone possono condividere hobby e abilità. Eventi che si possono proporre anche al di fuori dell’orario di lavoro in cui, tra le altre cose, si scopre che il vicino di scrivania è un ottimo restauratore, la collega del piano di sopra colleziona personaggi di Star Wars, il capo reparto è un provetto giocoliere, il responsabile della contabilità fa bellissimi braccialetti in rame e ci sono colleghi intenti a scambiarsi passeggini e tutine da neonato.

Le Skippers mettono in pratica il riuso?

La Skipper Clara ha trasformato la base di una statua da processione in due comodini. La Skipper Manuela sta arredando in modo accattivante e originale la sua dimora di campagna con mobili anni ‘50. La Skipper Francesca ha impreziosito la zona giorno della sua abitazione con un quadro d’artista. Più riuso di così…