Spaccio di ossicodone, ulteriori clamorosi risvolti: nei guai un altro medico e una segreteria

20 settembre 2022 | 17:05
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Spaccio di ossicodone, ulteriori clamorosi risvolti: nei guai un altro medico e una segreteria
I farmaci sequestrati

Denunciati a piede libero, poi, un secondo medico e una segretaria, operante in un terzo studio (di cui il titolare era all’oscuro di tutto).

Ulteriori clamorosi risvolti nella maxi operazione condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Monza. Questa mattina a finire nei guai un sodalizio, formato quasi interamente da persone di origine egiziana che distribuiva nel mercato della droga, farmaci a base di ossicodone. 12 individui, un medico di nazionalità italiana, già sottoposto agli arresti domiciliari per fatti analoghi, e 11 egiziani (di cui 4 irreperibili), sono stati indagati a vario titolo per reati che spaziano dallo spaccio di sostanze stupefacenti alle prescrizioni abusive, passando per l’associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica.

Denunciati a piede libero, poi, un secondo medico e una segretaria, operante in un terzo studio (di cui il titolare era all’oscuro di tutto). Anche loro, in forma più lieve, erano coinvolti nello smercio dei medicinali sul mercato degli stupefacenti.

La donna avrebbe emesso le prescrizioni usando il timbro del dottore per cui lavorava senza averne alcuna autorizzazione.

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UN MODUS OPERANDI RODATO

Le prescrizioni, fatte in favore di pazienti realmente malati ma ignari, permetteva al gruppo di acquisire le sostanze a costo zero, venendo le stesse rimborsate dal Sistema Sanitario Nazionale. Un modus operandi rodato che è costato oltre 2.500.000 euro di danni in quattro anni.Al medico fruttava, invece, ben 600 euro ogni blocco di ricette (fino a 200 per volta) rilasciate.

Seduti a tavolino, si sceglievano i pazienti in base alle loro patologie, alla gravità delle stesse, e persino al cognome.

Le prescrizioni, fatte in favore di pazienti realmente malati ma ignari, permetteva al gruppo di acquisire le sostanze a costo zero, venendo le stesse rimborsate dal Sistema Sanitario Nazionale. Un modus operandi rodato che è costato oltre 2.500.000 euro di danni in quattro anni.Al medico 600 euro ogni blocco di ricette (fino a 200 per volta) rilasciate.

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LE INDAGINI

L’indagine, coordinata dal Sost. Procuratore Dott. Marco Giovanni Santini ed eseguita dai militari del NOR della Compagnia di Monza nel biennio 2019-2021, prende spunto dal fermo nei confronti di un cittadino egiziano, bloccato in una farmacia monzese dove aveva acquistato un quantitativo spropositato di ossicodone, utilizzando ricette rubate da uno studio medico. Nella circostanza era stato il titolare della farmacia che, sospettando della genuinità delle prescrizioni, aveva allertato il 112.

Dai successivi approfondimenti condotti presso ARI, relativamente ad un primo periodo preso in esame, risultava come su un totole di 6.959 ricette di ossicodone rilasciate in Lombardia, circa il 30% fossero state rilasciate in favore di individui di origine egiziana, e che 940 fossero state emesse da un singolo medico di Milano.