Motocross “fuori legge” nel cantiere di Pedemontana: 7 giovani nei guai

L’area è la stessa dove il 12 marzo scorso si è verificato l’incidente mortale di uno studente 16enne di Cermenate
Ancora motocross fuori legge nel cantiere di Pedemontana. Questa volta a finire nei guai 7 giovani, tra loro anche 4 ragazze. Quasi tutti residenti in provincia di Como (Senna Comasco, Cavallasca, Cantù, Capiago Intimiano) e uno a Misinto, i centauri sono stati colti mentre assistevano alle pericolose manovre che altri ragazzi stavano effettuando con le rispettive moto. Ora dovranno rispondere di invasione di terreni.
Dopo l’intervento di fine agosto, anche nello scorso fine settimana, in seguito a una nuova segnalazione sporta dalla società Autostrada pedemontana lombarda s.p.a., i Carabinieri della stazione di Lentate sul Seveso hanno identificato e denunciato 7 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni che sono stati colti a Lazzate, in via f.lli Rosselli, all’interno dell’area recintata dell’ex campo base del cantiere utilizzato durante le fasi di realizzazione dell’autostrada.
L’area è la stessa dove il 12 marzo scorso si è verificato l’incidente mortale di uno studente 16enne di Cermenate ed è da tempo stata segnalata quale teatro di pericolose manovre fuoristrada da parte di giovani centauri, spesso incuranti delle insidie nascoste nell’area di un ex cantiere, non idonea per attività motociclistica.
Lazzate, fa cross nell’ex cantiere di Pedemontana. 16enne in pericolo di vita: si lancia dalla moto
Probabilmente si era lanciato dalla moto, ma ciò non era bastato ad evitargli un grave trauma cranico nonostante avesse il casco. L’incidente era avvenuto il 12 marzo 2022, verso le ore 19:10 circa a Lazzate, sempre in via Fratelli Rosselli, all’interno del campo base in disuso dell’autostrada A36 “Pedemontana”. Il 16enne, residente a Cermenate, mentre era alla guida del motociclo da cross era andato a sbattere violentemente contro un new jersey adiacente alla cancellata in ferro che delimita la recinzione dall’adiacente autostrada.
Trasportato in eliambulanza, in codice rosso, presso l’ospedale “Niguarda” di Milano, era morto in seguito al gravissimo trauma cranico riportato.