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Pensioni, da ottobre rivalutazione del 2%: Spi Cgil a disposizione degli iscritti per il ricalcolo

27 settembre 2022 | 09:05
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Pensioni, da ottobre rivalutazione del 2%: Spi Cgil a disposizione degli iscritti per il ricalcolo

Il provvedimento, approvato dall’ormai decaduto governo Draghi, cerca di far fronte alla crescente inflazione. Soddisfatto il sindacato dei pensionati, che offre consulenza per verificare la correttezza degli importi.

L’inflazione galoppante di questi ultimi mesi, salita fino all’8,9 per cento a luglio rispetto ad un anno fa, preoccupa le istituzioni e si sente nelle tasche degli italiani di tutte le età. Soprattutto in quelle dei pensionati, che per la maggior parte devono accontentarsi di meno di mille euro al mese per il proprio sostentamento.

Ecco perché la decisione del dimissionario governo Draghi, con l’approvazione del decreto Aiuti bis, di rivalutare del 2 per cento da ottobre la pensione per i titolari di assegni fino a 2.692 euro lordi mensili è un segnale positivo per molti. Anche perché la misura, che si applica per quattro mensilità, da ottobre a dicembre comprendendo la tredicesima, è una sorta di anticipo della rivalutazione che avverrà nel 2023 sulla base dell’inflazione. E si affianca anche al conguaglio dello 0,2 per cento dell’inflazione 2021 che verrà erogato a novembre.

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“Il decreto legge emanato dal governo Draghi sulla rivalutazione del 2% delle pensioni da ottobre a dicembre è una scelta che condividiamo perché risponde all’esigenza di fronteggiare il caro vita che sta pesando sulle spalle delle famiglie e dei pensionati italiani – afferma Anna Bonanomi, segretaria generale Spi (Sindacato pensionati) Cgil Brianza – era una nostra richiesta che il Governo ha ascoltato e si aggiunge alla decisione, finalmente da gennaio 2023 dopo molti anni, di prevedere la rivalutazione delle pensioni sulla base dell’inflazione”.

IL RUOLO DELLO SPI

Se questa è la cornice del contesto socio-economico in cui ci troviamo, verificare se si ha diritto alla rivalutazione del 2 per cento della propria pensione e se i calcoli di quanto corrisposto sono stati fatti correttamente, non è un esercizio semplice.

Lo Spi Cgil di Monza e Brianza ha pensato di avviare una campagna di comunicazione e consulenza su tutto il territorio provinciale. Dove, con le sue oltre 30 sedi, il sindacato dei pensionati è una presenza capillare e qualificata.

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“Per quanto riguarda il controllo della rivalutazione delle pensioni anticipata al 1° ottobre 2022, facciamo una consulenza gratuita per i nostri iscritti, ma ovviamente anche per coloro che si iscrivono” spiega Bonanomi. “Per contattare lo Spi Cgil basta fissare un appuntamento allo sportello brianzolo del nostro sindacato chiamando lo 039.2731137, oppure accedendo al sito www.spicgilbrianza.it o ancora direttamente in una delle nostre sedi territoriali” continua la segreteria generale.

LE PROSPETTIVE

Cosa succederà da gennaio 2023, anche sul fronte pensioni, non possiamo saperlo ora con certezza. Dipenderà anche dall’evolversi della situazione dopo i risultati delle elezioni politiche del 25 settembre che hanno premiato, come previsto, la coalizione di centrodestra con il partito “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni a fare da traino.

“Nei giorni precedenti alla chiamata alle urne, senza dare indicazioni ai nostri pensionati, avevamo consigliato di scegliere quei partiti antifascisti che fanno gli interessi di chi per vivere ha bisogno di lavorare, anche per dire basta a tutti coloro che pensano che con le pensioni degli italiani si possa fare cassa – afferma Bonanomi – la rivalutazione del 2 per cento delle pensioni da ottobre è la prova, secondo noi, che la legislatura iniziata nel 2018 doveva essere portata fino alla naturale scadenza, senza far cadere il governo Draghi che sul proprio tavolo aveva interventi a favore di famiglie e pensionati”.

Generico marzo 2022

LA NON AUTOSUFFICIENZA

Tra i provvedimenti su cui l’esecutivo guidato dall’ex Governatore della banca d’Italia, ormai giunto al termine della sua attività, aveva cominciato a lavorare, c’era la legge nazionale sulla non autosufficienza degli anziani. “Bisogna assolutamente approvarla in tempi rapidissimi – sostiene, con decisione, la segretaria generale Spi Cgil Brianza – non solo perché rientra negli obiettivi previsti dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza, Ndr), ma anche e soprattutto perché è una vera necessità per il Paese”.

“L’invecchiamento della popolazione, anche nella nostra provincia, è infatti un fenomeno strutturale e il numero delle persone anziane in condizione di non autosufficienza è destinato rapidamente ad aumentare – continua – la legge, il cui testo è depositato da tempo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, darebbe una risposta di dignità per una fascia della popolazione particolarmente fragile e aiuterebbe concretamente milioni di famiglie italiane che se ne prendono cura quotidianamente, spesso senza alcun supporto da parte dello Stato”.