Aggressione di Assago: il calciatore del Monza, Pablo Marì, non sarebbe stato colpito a caso

Il Giudice per le indagini preliminari, Patrizia Nobile, non è del tutto convinta della deposizione dell’aggressore.
Non sarebbe stata aggredito per caso.Pablo Marì, il giocatore dell’A.C. Monza, accoltellato al Carrefour Milanofiori di Assago, potrebbe non essere stato colpito per una semplice casualità. Il difensore biancorosso, infatti, sarebbe stato “colpevole” di essere “famoso e felice”. Una tragedia, quella dello scorso 27 ottobre, che ha visto la morte del giovane cassiere Luis Fernando Ruggieri, e il ferimento di altri clienti, per mano di un 46enne italiano.
L’aggressore, per il quale è stata richiesta una perizia psichiatrica, avrebbe infatti detto di aver riconosciuto calciatore, che in quel momento si trovava con figlio e moglie a fare la spesa, e di averlo colpito “per invidia”.
“Ho visto persone felici e ho provato invidia. Quando ho visto che tra i clienti dell’ipermercato c’era un giocatore del Milan, ho provato indivia perché lui stava bene e io invece male. Allora l’ho colpito con un coltello” avrebbe detto davanti al Gip. Ovviamente queste parole lasciano aperto un ampio ventaglio di dubbi, proprio alla luce delle condizioni psichiche dell’uomo, ipocondriaco e con pensieri suicidi ricorrente, e perchè Pablo Marì gioca nel Monza e non nel club rossonero.
Il Giudice per le indagini preliminari, Patrizia Nobile, non è del tutto convinta della deposizione dell’aggressore. Ci sarebbero sospetti legati proprio al fatto che abbia indicato una squadra di appartenenza sbagliata per Marì. A suo avviso “non emergono elementi dai quali dedurre la non occasionalità dell’aggressione e il suo collegamento alla professione del calciatore”.