Bonus autonomi e partite Iva, Cgil di Monza e Brianza: “Bene, ma non basta!”

Il Decreto Aiuti ha varato un’indennità una tantum che può essere di 200 o 350 euro a seconda del reddito 2021. Il sindacato di via Premuda insiste sulla necessità di misure strutturali.
Una nuova legislatura ha ormai preso il via e un nuovo Governo, dopo i risultati delle elezioni politiche del 25 settembre, dovrebbe entrare in carica in questi giorni. Uno degli ultimi lasciti di chi, nell’anno e mezzo appena trascorso, ha guidato il nostro Paese colpito dalle onde e dai venti tempestosi di questo periodo così complesso tra crisi energetica, inflazione e tensioni della guerra tra Russia e Ucraina, è stato il Decreto Aiuti-ter.
Il provvedimento, voluto dal Governo Draghi, ha incrementato di 150 euro l’indennità una tantum di 200 euro già introdotta dal Decreto Aiuti come misura di sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori autonomi e professionisti con partita Iva. Il discrimine più importante è dato dal reddito complessivo del 2021. Se non superiore ai 35mila euro garantisce un bonus di 200 euro. Fino a 20mila il sostegno lavoratori autonomi e professionisti con partita Iva sale a 350 euro.

I REQUISITI
Il reddito 2021 non è l’unico criterio stabilito dal Decreto interministeriale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 settembre, per accedere all’indennità una tantum. I lavoratori autonomi e i professionisti con partita Iva per aver diritto al bonus da 200 o 350 euro, infatti, devono essere già iscritti alla Gestione Separata Inps o alle casse previdenziali private alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti (18 maggio 2022), con partita Iva attiva e attività lavorativa avviata entro il 18 maggio 2022.
Sempre a questa data, i beneficiari dell’una tantum non devono essere titolari di trattamenti pensionistici diretti e devono avere effettuato almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.
Quest’ultimo requisito non si applica ai contribuenti per i quali non risultano scadenze ordinarie di pagamento o contribuzione dovuta, da versare per i liberi professionisti sempre entro la data del 18 maggio 2022.

LA DOMANDA
Potenzialmente i lavoratori autonomi e professionisti con partita Iva interessati al bonus inserito nel Decreto Aiuti sono una platea piuttosto numerosa. Si tratta di circa 261mila potenziali beneficiari iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata Inps e 477mila iscritti alla casse professionali.
L’erogazione dell’indennità verrà effettuata dall’Inps e dagli enti privati di previdenza secondo l’ordine cronologico di presentazione. Le domande per ottenere l’una tantum di 200 o 350 euro devono essere presentate all’Inps, a partire dal 26 settembre 2022 ed entro il 30 novembre 2022 esclusivamente per via telematica, attraverso il servizio on line sul sito www.inps.it. oppure alla propria cassa di previdenza nei termini previsti.
Se il beneficiario è iscritto contemporaneamente a una delle gestioni previdenziali dell’Inps e a una cassa di previdenza privata, la domanda dovrà essere presentata esclusivamente all’Inps. Anche il sindacato di via Premuda a Monza è sceso in campo per facilitare i lavoratori autonomi e i professionisti con partita Iva interessati al bonus. In particolare per avere supporto nell’invio della richiesta è possibile contattare la sede del Patronato Inca.
Per prenotare un appuntamento al Patronato Inca Cgil di Monza e Brianza è sufficiente visitare il sito della Cgil Brianza e contattare gli uffici tramite il Parla con. Se hai meno di 35 anni puoi anche usufruire del servizio Tutela giovani della Cgil di Monza e Brianza che trovi in home page.

LA POSIZIONE DELLA CGIL MONZA E BRIANZA
L’arrivo di un’indennità una tantum nelle tasche di lavoratori che fino ad ora erano stati tra i più penalizzati prima dal Covid-19 e poi dalla crisi socio-economica attuale è considerata, in generale, una buona notizia dalla Cgil Monza e Brianza. Anche se non mancano le sollecitazioni perché si arrivi a misure più strutturali.
“Sicuramente si è fatto un passo verso una fetta importante di persone colpite dalla crisi – afferma Sabina Bruschini, neo Direttrice provinciale di Inca Cgil Monza Brianza – l’attesa per un bonus di questo tipo è testimoniata dal fatto che, quando il 26 settembre a mezzogiorno è stata aperta la possibilità di presentare le domande, il sito dell’Inps è andato in tilt”.
“Noi come Patronato siamo a disposizione per un supporto ai lavoratori interessati, ma non ci aspettiamo molte richieste perché la procedura è piuttosto semplificata e normalmente i lavoratori autonomi e i professionisti con partita Iva hanno i propri commercialisti a cui rivolgersi” continua.
“Da anni siamo consapevoli che decine di migliaia di partite Iva in realtà corrispondono a lavoratrici e lavoratori autonomi, a basso reddito, o addirittura dipendenti di fatto da datori di lavoro, che li pagano meno dei dipendenti – sostiene Lino Ceccarelli, Responsabile Nidil (Nuove identità lavoro) e dell’Area Giovani e Lavoro della Cgil di Monza e Brianza – quindi riteniamo giusto che, se il Governo eroga un bonus ai dipendenti a basso reddito, questo vada anche alle partite Iva a basso reddito”.

INTERVENTI STRUTTURALI
Per la Cgil Monza e Brianza, comunque, l’indennità da 200 o 350 euro da sola non può bastare a sopperire alle difficoltà dell’attuale periodo di crisi. “È l’ennesimo bonus che si aggiunge agli altri già previsti dal Decreto Aiuti – afferma Bruschini – interventi strutturali sarebbero sicuramente più utili. Come Patronato, nell’incertezza di questi mesi, siamo in difficoltà anche nel fare la nostra attività di consulenza nel lungo termine”.
“Non condividiamo per nulla il principio caritatevole che ispira questi atti di Governo – spiega Ceccarelli – da mesi ripetiamo che in Italia serve un aumento reale delle retribuzioni, da realizzare anche con una norma sul salario minimo, ma che comunque garantisca un aumento vero dei redditi da lavoro, non una tantum, ma regolare e strutturale”.
“È l’unico modo per rendere giustizia, in una Italia dove, nonostante la pandemia, la guerra e le difficoltà economiche, una minoranza di cittadini continua ad arricchirsi a danno di una maggioranza di lavoratori e pensionati che vede peggiorare drammaticamente la propria condizione di povertà – conclude il Responsabile Nidil (Nuove identità lavoro) e dell’Area Giovani e Lavoro della Cgil di Monza e Brianza – serve finalmente un nuovo Statuto del Lavoro, che garantisca parità di diritti salariali e sociali a tutte le donne e gli uomini che lavorano, qualunque sia il loro contratto. È la Carta dei Diritti che proponiamo dal 2016, dopo aver raccolto a sostegno ben tre milioni di firme”.