Costretto a vivere in auto, Javier Antonio chiede aiuto

Il peruviano, 35 anni, è senza casa e senza lavoro. Una sua connazionale che vive a Desio lo sta aiutando, ma il problema più grande è l’abitazione: non trovando una sistemazione, sta dormendo in auto.
Gli brillano gli occhi quando mostra le fotografie dei suoi bambini. Poi lo sguardo torna triste. Javier Antonio, 35 anni, ha lasciato il Perù qualche mese fa, in cerca di un lavoro e di una vita migliore per lui e per la sua famiglia, rimasta nel suo Paese. Per il momento, però, ha trovato solo difficoltà e ostacoli. Non ha una casa, non ha un tetto dove dormire e nemmeno un’occupazione. Ma ha tanta determinazione e voglia di fare. “Aiutatemi a trovare casa e lavoro” è il suo appello. Dopo aver trascorso qualche mese a casa di amici e dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno come rifugiato politico, è finito in mezzo alla strada. Lo ha notato, in lacrime su una panchina nei pressi della stazione di Monza, una connazionale, Rosario, che vive a Desio. “Non potevo lasciarlo in quelle condizioni” racconta la donna. La peruviana ha portato Javier a casa sua.
La solidarietà della sua connazionale
“Gli ho dato da mangiare, gli ho procurato dei vestiti e gli ho dato la possibilità di lavarsi” spiega la donna, mostrando preoccupazione per il futuro del trentacinquenne. Il problema più grande è la casa. Nel piccolo appartamento della donna, a Desio, non c’è spazio per una persona in più. “In queste notti, Javier ha dormito nella nostra auto, parcheggiata sotto casa” dice a malincuore. “Non abbiamo altre possibilità: tutto quello che possiamo fare per lui lo stiamo facendo”. L’appello di Javier è condiviso dalla sua connazionale. “Stiamo cercando di aiutarlo i tutti i modi, perché ha voglia di fare, ma non sa a chi rivolgersi e dove andare”.
Le notti in auto
Per ora il giovane peruviano passa le notti in auto . E di giorno va in cerca di lavoro. “Nel mio Paese la situazione è peggiorata, c’è tanta povertà – racconta in spagnolo – Sono venuto in Italia per cercare un lavoro, per dare una vita dignitosa alla mia famiglia, a mia moglie e ai miei due figli. Ma non ho ancora trovato nulla. E non so dove andare a vivere. Sono arrivato in aereo e sono stato ospitato per un po’ di tempo da alcuni connazionali. Poi ho dovuto lasciare la casa e mi sono ritrovato in mezzo alla strada”, spiega, mentre tiene in mano i quaderni con i suoi esercizi di italiano. “Sto studiando la lingua perché so che è importante e utile per integrarmi”. I servizi sociali del comune di Desio si stanno attivando per trovare una soluzione, così come il centro di ascolto Caritas della Basilica. “Vi chiedo un aiuto iniziale, poi sarò in grado di camminare sulle mie gambe” dice Javier Antonio, stringendo tra le mani la fotografia della sua famiglia.