Deragliamento Carnate: depistaggio, lesioni e disastro ferroviario le accuse

Sei dipendenti di Trenord sotto la lente di ingrandimento della Procura di Monza. Chiuse le indagini preliminari.
La Procura di Monza ha notificato a sei dipendenti di Trenord l’avviso di conclusione delle indagini preliminari inerenti il disastro ferroviario di Carnate del 19.8.2020.
In particolare, il treno Trenord 10767 del 19.8.2020 proveniente da Milano Porta Garibaldi e diretto a Paderno Robbiate, giunto a fine corsa presso il binario 2 della stazione di Paderno Robbiate, veniva lasciato incustodito senza inserimento di freno di stazionamento e di freno a molla. Essendosi verificata un’anomala ricarica della condotta generale del freno continuo il treno, privo di personale di bordo, riprendeva autonomamente la sua corsa in direzione Milano e terminava la corsa alla Stazione di Carnate sviando sul tronchino, sfondandolo e deragliando sul terrapieno. L’unico passeggero a bordo riportava fortunatamente lesioni non gravi.
Tale disastro in base alle risultanze di indagine risulta riferibile tanto alla condotta del personale di bordo, che lasciava il treno incustodito in violazione delle direttive di servizio vigenti, che alla condotta del personale della squadra manutentiva che aveva da poco sottoposto a revisione l’impianto frenante, senza riscontrare il malfunzionamento.
I capi di incolpazione sono due: disastro ferroviario e lesioni personali (ai danni dell’unico passeggero). Ne rispondono persone con ruoli diversi, dal capotreno al macchinista, ai tecnici della manutenzione.
“Inoltre, nel corso delle indagini -si legge in un comunicato della Procura di Monza – è emerso allo stato come alcune figure dirigenziali di Trenord srl, intuita la causa del guasto, al fine di ostacolare le indagini sul disastro ferroviario, abbiano fatto rimuovere dal relitto della vettura semipilota – e poi occultato – il rubinetto del freno ed il rubinetto di intercettazione “MIF”