Prevenire, aggregare, connettere. Sono queste le tre colonne portanti di “Generazione Senior”, il nuovo progetto della Cooperativa La Meridiana presentato l’11 ottobre all’Oasi San Gerardo a Monza. Di cosa si tratta? E’ un nuovo modo di pensare l’invecchiamento della popolazione, rivolto alla fascia 65-80 anni, si basa su un approccio attivo della persona che vuole migliorare la propria vita offrendo il proprio contributo alla comunità.
“Non nascondo che tutte le volte che illustro questo nuovo progetto mi viene detto che mi lamento che il Covid ci ha messi in difficoltà ma poi mettiamo sempre in piedi iniziative – spiega Roberto Mauri, presidente della Cooperativa La Meridiana-. Ma in un momento complicato come questo, dove gli equilibri di welfare erano già in crisi prima della pandemia, è ancora più difficile recuperare queste persone che la nostra comunità ha a disposizione. Buona parte di loro rischia di andare persa e da qui, come Meridiana, abbiamo decido di fare qualcosa.”
Il progetto si fonda su una rete tra istituzioni e associazioni del territorio accomunate da più obiettivi: fare prevenzione da un punto di vista fisico, culturale e tecnologico, coinvolgere e recuperare quelle forze attive per distribuirle in una logica di comunità, promuovere una cultura positiva e consapevole della salute nella longevità e progettare nuove modalità per affrontare questa fase della vita.
“L’idea è quella di un maratoneta che gradualmente deve resistere e superare le crisi nel mezzo – ha spiegato Marco Fumagalli, responsabile della comunicazione della cooperativa monzese. – Generazione Senior non si somma alle altre associazioni ma è il tentativo di riunirsi a vari livelli nei progetti sdoganando alcuni aspetti dell’associazionismo. La nostra ha tre capisaldi: prevenzione che riguarda noi e ciò che ci circonda, aggregazione perché vogliamo creare una rete dove entrino sempre più interlocutori e connessione perché vogliamo passare per il mondo digitale anche per questa fascia d’età.”
Il progetto potrà contare sulla sinergia tra La Cooperativa la Meridiana, che ha sviluppato l’idea, la Fondazione di comunità di Monza e Brianza, Fondazione Garzanti Ravasi e Fondazione Manuli.
Proprio la presidente di quest’ultima, Cristina a Manuli, ha spiegato perché ha deciso di supportare il progetto con la sua onlus: “Sono rimasta affascinata quando Roberto mi ha fatto vedere la bozza del progetto, ho visto un filo conduttore tra i principi del progetto e i nostri. Non potevano non esserci ma ho voluto esserci in modo particolare. – ha continuato la presidente. – Ho creato un fondo, nel nostro 30esimo compleanno, che avrà l’obiettivo di sostenere le iniziative del territorio che mirano alla assistenza e alla socializzazione non sono dei malati di Alzheimer ma di tutte le persone che sono a rischio solitudine, se non rompiamo l’isolamento della popolazione anziana non potremo mai fare una prevenzione veramente fattiva contro quelle patologie degenerative che hanno un impatto devastante sia a livello umano che economico” – ha concluso Manuli.
La fondazione Manuli dal 1992 si occupa di aiutare i malati di Alzheimer promuovendo una cultura positiva della vecchiaia. Il fondo appoggerà il progetto per 3 anni e quello della fondazione milanese sarà anche un aiuto operativo. I collaboratori parteciperanno a riunioni e a eventi formativi.
Soddisfatto anche Luigi Losa, vicepresidente della fondazione della Comunità MB: “Generazione Senior vuole coinvolgere il territorio come persone ma anche come luoghi. È piaciuto perché è un progetto di rete, elemento sul quale ci battiamo da anni. Siamo destinatari di risorse ma allo stesso tempo anche protagonisti ed è questo il senso della nostra partecipazione. I progetti quanto più intercettano un bisogno sociale quanto più riescono a recepire risorse.”
Qui per info o mandare una mail a generazione.senior@cooplameridiana.it
Cos’è La Meridiana
La Meridiana è nata nel 1976 come associazione di volontariato. Oggi è una cooperativa sociale che conta 54 soci, 144 volontari e 380 dipendenti. Otto anni fa ha dato via alla RSA San Pietro in grado di ospitare 60 pazienti con SLA ed in Stato Vegetativo. Dal 2018 ha ulteriormente ampliato la propria offerta con il Paese Ritrovato: una struttura unica in Italia che raccoglie i malati con demenza, in particolare l’Alzheimer. Il Paese Ritrovato consente all’anziano, non più autonomo, di vivere la normalità. È dotato di 8 appartamenti di vari servizi che garantiscono all’anziano la propria libertà.