L'evento

Giornate Fai d’Autunno, Villa Tittoni e la Cappella Reale trascinano le visite!

In un week-end oltre 2700 ingressi nei sei beni aperti al pubblico tra Monza, Desio, Lentate sul Seveso e Briosco. Tra le novità anche la Fornace Artistica Riva e il complesso del santuario del Carrobiolo.


La spiritualità di luoghi di preghiera che nascondono tesori artistici e una storia non sempre conosciuta. La nobiltà e il fascino di una delle più belle ville di delizia di cui è ricca la Brianza. La creatività che nasce dall’argilla per produrre, con la tradizione della manualità umana, capolavori capaci di attraversare i secoli.

C’era tutto questo, ma molto più di quello che queste poche parole possono provare a descrivere, nelle Giornate d’Autunno che la Delegazione di Monza e il Gruppo Fai Giovani Monza hanno organizzato in questo week-end, appena trascorso, di metà ottobre.

La ricchezza e la varietà dell’apertura dei sei siti prescelti, tra Monza, Desio, Lentate sul Seveso e Briosco, ha consentito complessivamente a circa 2.750 visitatori di percorrere un piccolo viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta di alcune delle bellezze che caratterizzano il nostro territorio.

Dalla Cappella Reale (765 visitatori), il complesso del Carrobiolo e il santuario di Santa Maria delle Grazie di Monza, alla Villa Tittoni di Desio (ben 855 visitatori), dall’Oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso alla Fornace Artistica Riva a Briosco sono stati due giorni in cui le emozioni e la capacità di trasmettere cultura, passione e conoscenza si sono unite in una simbiosi quasi miracolosa.

LA RISPOSTA DEL PUBBLICO

“Siamo molto soddisfatti della partecipazione che abbiamo avuto in tutti i sei beni aperti per le nostre Giornate d’Autunno – spiega Elena Colombo, Presidente del Comitato FAI di Monza – in questa occasione l’impegno dei nostri 140 volontari, di cui molti nuovi ingressi, soprattutto tra i giovani guidati dal Capogruppo Marco Carrara, ha portato ad un risultato eccellente”.

“Vedere che molti visitatori, oltre a farci i complimenti, si sono anche candidati per diventare a loro volta volontari, è qualcosa che ci ha colpito – aggiunge – vuol dire che siamo riusciti a smuovere dei sentimenti profondi nelle persone che ci hanno ascoltato e a ispirare il loro desiderio di donare qualcosa alla propria comunità”.

Di fronte al cuore delle persone, i numeri, insomma, contano fino ad un certo punto. Ma, sicuramente, contribuiscono ad aggiungere elementi di analisi ad un evento che, anche grazie ad una campagna comunicativa nazionale, soprattutto sulle reti Rai, con oltre 700 siti aperti in tutta Italia, è diventato uno dei simboli dell’interesse per la cultura e anche della necessità di superare le restrizioni del Covid-19.

“A Monza e in Brianza per le Giornate d’Autunno abbiamo avuto visitatori da molte province della Lombardia, in particolare Varese, Mantova, Lecco, Bergamo e Milano, ma anche da fuori Regione – afferma la Presidente del Comitato FAI di Monza – a Desio e Lentate sul Seveso sono arrivate anche persone dalla Svizzera“.

VILLA TITTONI E…

Era la prima volta che questa villa di delizia del Settecento, immersa nel parco comunale di Desio e caratterizzata da diversi stili architettonici e decorativi, dal gotico al neoclassico, attraversando il manierismo e il rococò, veniva aperta al pubblico in occasione delle Giornate d’Autunno. E il successo è stato quasi inaspettato nelle proporzioni.

Quasi 900 ingressi in due giorni tra coloro, la maggior parte, che si erano prenotati nei giorni precedenti, e chi trovandosi a passare da quelle parti ha voluto ammirare la villa voluta da Ferdinando Cusani, passata poi all’avvocato milanese Giovanni Battista Traversi per poi diventare nel 1900 proprietà di Tommaso Tittoni, uomo politico di spicco che divenne Ministro degli Affari Esteri e poi Presidente del Senato del Regno d’Italia.

“Non credo che l’arrivo di così tante persone a Villa Tittoni sia dovuto all’interesse mediatico e alle polemiche degli ultimi giorni per il video musicale recentemente girato qui dai Maneskin – sostiene Colombo – credo che, invece, possano aver incuriosito il fatto che la Villa sia stata trasformata tra il 1772 e il 1777 da Giuseppe Piermarini, lo stesso architetto della Villa Reale di Monza e la presenza durante le visite di figuranti in costume d’epoca della Società di Danza Monza e Brianza APS che hanno attirato lo stupore soprattutto dei bambini”.

In occasione di questa edizione delle Giornate Fai d’Autunno la villa di delizia di Desio è stata protagonista anche di un evento particolare. “Il venerdì sera dalle ore 20 alle ore 22 si è svolta una visita esclusiva riservata ai soli iscritti FAI condotta dallo storico Massimo Brioschi, autore di numerosi saggi dedicati a villa Tittoni – aggiunge- tra le tante curiosità perfino sulla vita nobiliare e di corte dell’Ottocento, anche in questa occasione c’erano i figuranti in abiti d’epoca che hanno eseguito alcuni passi di danza storica”.

…LE ALTRE APERTURE

La Cappella Reale di Monza sta diventando un classico delle Giornate Fai. Ma il suo stile sobrio ed elegante, gli stucchi decorati, la sua storia pienamente intrecciata a quella della Villa asburgica non passano mai di moda. Come dimostrano i quasi 800 visitatori registrati anche in questo week-end di metà ottobre.

“Si tratta di un bene che solitamente non è mai aperto e, quindi, in queste occasioni anche i turisti in visita alla Villa Reale colgono l’opportunità di vederla” spiega la Presidente del Comitato FAI di Monza. Che poi si sofferma su due new entry di questa edizione dell’evento.

Si tratta del complesso del Carrobiolo  fondato tra il 1232 e il 1234 dall’Ordine Religioso degli Umiliati, ma dal 1573 di proprietà dei Barnabiti e la Fornace Artistica Riva a Briosco., fondata nel 1938, allora meta di scultori e artisti e oggi specializzata nella produzione di pianelle in cotto lombardo e in tinta unica di svariate dimensioni, ma anche di decori artistici e installazioni site specific, presenti anche a City Life a Milano.

“Al Carrobiolo, dove a malincuore abbiamo dovuto dire di no all’ingresso di 70 visitatori per esigenze di tempo, Federico Zanotti, Responsabile della Biblioteca dei Barnabiti, ci ha mostrato incunaboli e volumi antichi tra i quali una Divina Commedia del 1400 – spiega Colombo – alla Fornace di Briosco, invece, il proprietario Corrado Riva ha accolto in questo luogo di lavoro ed arte tre gruppi di visitatori che hanno potuto anche toccare con mano l’argilla”.

La Fornace in qualche modo è legata al fiume Lambro, che ha un ruolo importante anche nella storia del santuario di Santa Maria delle Grazie, un luogo sospeso tra vicende quasi millenarie, la devozione popolare monzese per la Sacra immagine della Vergine e la modernità di essere un convento certificato a emissioni zero.

Frate Alberto, che è il responsabile del santuario, era presente insieme ai nostri volontari per accompagnare i visitatori alla scoperta dei tanti intrecci che hanno segnato questo luogo dallo spirito molto mistico, tra istituzioni politiche e religiose, tecniche produttive e  sistemi legislativi, fino alla lunga chiusura nell’Ottocento e alla riapertura solo nel 1930″ afferma Colombo. Non meno affascinante e duratura è la storia dell’Oratorio Santo Stefano di Lentate sul Seveso, con il suo ciclo di 43 affreschi, testimonianza della pittura gotica lombarda.

“La nostra apertura di questo bene per le Giornate d’Autunno ha avuto un buon afflusso di visitatori, compreso una signora anziana che, pur abitando di fronte all’Oratorio, non c’era mai entrata” aggiunge la presidente del Comitato FAI di Monza, che proprio negli stessi giorni dell’evento ha collaborato anche alla campagna nazionale della Protezione civile “Io Non Rischio” sui rischi naturali.

“A Monza è stato predisposto un percorso itinerante lungo otto ponti sul Fiume Lambro per raccontare come possa diventare un pericolo in occasione di piena, ma anche gli aspetti artistici e storici legati ai ponti, in particolare il ponte delle Grazie, quello di via Annoni e il ponte dei Leoni, attraverso appositi cartelli e un QR-Code” conclude Colombo. Del resto cosa meglio di un ponte può creare collegamenti e rapporti proficui, anche e soprattutto quando si parla di cultura?

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