Materie prime, Confimi Industria Monza Brianza e Banco Bpm al fianco delle imprese

In un webinar gratuito sono state affrontate le diverse opportunità di finanziamento messe a disposizione dal terzo gruppo bancario italiano, che è molto vicino anche alle aziende del nostro territorio.
È ancora più nelle difficoltà che bisogna avere la capacità da un lato di guardare al generale e dall’altro, allo stesso tempo, di prestare grande attenzione alla base e ai particolari. Questa è anche la visione strategica di Banco Bpm che, di fronte alle numerose problematiche economiche e sociali provocate prima dal Covid-19 e ora dalla guerra tra Russia e Ucraina, ha la forza di essere il terzo gruppo bancario italiano, nato dall’intesa tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano e particolarmente radicato in Lombardia, Veneto e Piemonte, e di conservare anche la capacità di partire dai territori. Compreso Monza e la Brianza, uno dei più produttivi d’Italia.
“In questo 2022, dopo un buon inizio registrato nei primi due mesi dell’anno, stiamo vivendo un periodo da tempesta perfetta: tassi di interesse aumentati repentinamente, aumento dell’inflazione, difficoltà a reperire le materie prime e costi alle stelle e noi, guardando al territorio, sentiamo di avere anche un compito sociale perché il fattore umano e il modo di operare fanno la differenza” afferma Andrea Giani, Responsabile Area Brianza di Banco Bpm nel suo intervento durante il webinar gratuito “SCARSITÀ E RINCARO DELLE MATERIE PRIME. Linee BT e soluzioni finanziarie su misura. Quali sono le linee commerciali funzionali?” organizzato da Confimi Industria Monza e Brianza proprio in collaborazione con l’istituto bancario.

L’IMPORTANZA DEL TERRITORIO
Banco Bpm, dunque, combina il suo ruolo di realtà dai grandi numeri e dalle notevoli dimensioni con l’essere una banca di prossimità. “Abbiamo a disposizione un’ampia rete di consulenti, advisor, specialisti e referenti che ci permettono di fornire un’ampia gamma di servizi, assolvere a richieste anche strutturate di famiglie e imprese e trovare le soluzioni più adeguate” spiega Mario Piffarerio, Responsabile Area Monza di Banco Bpm.
“Il territorio di Monza e Brianza per noi non è solo numeri e indici, ma è anche un investimento – aggiunge – lo dimostrano le partnership sportive con la Coppa Agostoni di ciclismo o il Vero Volley Monza oltre alle numerose iniziative sociali e scolastiche a cui partecipiamo”.
LA COLLABORAZIONE
Nella sua propensione verso le opportunità e le necessità del territorio Banco Bpm non agisce da solo, ma è alla continua ricerca di realtà che possano contribuire ad una comune visione di sviluppo e crescita.

È nato con questi presupposti lo scorso febbraio l’accordo tra l’istituto bancario e Confimi Industria Monza e Brianza, associazione imprenditoriale che a livello nazionale raggruppa 45mila aziende, con circa 600 mila addetti complessivi e un fatturato complessivo di circa 85 miliardi di euro annui.
“Il Banco Bpm si sta impegnando a fornire prodotti organici alle cogenti necessità delle nostre imprese ed è in costante contatto con i nostri specialisti finanziari e assicurativi per essere di supporto ai nostri soci in questo difficile periodo socio-economico” spiega Franco Goretti, dal 2020 presidente di Confimi Industria Monza e Brianza.
“L’accordo con Confimi ha anche l’obiettivo di dare un volto ad una banca e affrontare temi caldi con informazioni e soluzioni adeguate – afferma Chiara Pirovano, specialista nel settore della Bancassicurazione di Banco Bpm e moderatrice del webinar sulla scarsità e il rincaro delle materie prime – per questo ci saranno presto altri appuntamenti, in particolare prima della fine di ottobre uno dedicato agli scenari dei mercati esteri”.

LE POSSIBILITA’
Il focus principale del primo incontro organizzato da Confimi Industria Monza e Brianza e Banco Bpm è stato dedicato alle opportunità riservate alle imprese a supporto degli investimenti per l’efficientamento energetico e la sostenibilità e alle misure di agevolazione disponibili a supporto dei maggiori costi aziendali legati alla crisi energetica.
L’ampio quadro delle offerte messe in campo dal terzo istituto bancario italiano riguardano diversi ambiti: dal plafond ai prodotti passando per le politiche creditizie e le azioni a supporto delle aziende.
Il plafond. “Abbiamo ampliato a 5 miliardi di euro i fondi per sostenere le imprese nel contenimento degli effetti del caro energia e delle materie prime – spiega Costantino Miri, Responsabile Prodotti del Credito di Banco Bpm – forniamo soluzioni dedicate al finanziamento di scorte e materie prime resi disponibili a condizioni finanziarie e tecniche particolarmente favorevoli”.

“Volutamente abbiamo scelto di non parlare di moratoria perché riteniamo che non sempre sia la soluzione migliore per le imprese e possa creare difficoltà a medio-lungo termine” aggiunge.
I prodotti. Il plafond messo a disposizione da Banco Bpm si combina con altri strumenti, assistiti da garanzie pubbliche, previsti dal Dl Aiuti attraverso Sace e il Fondo centrale di garanzia.
“Fino al 31 dicembre 2022 è attivo il “Temporary Framework Ucraina”, che per far fronte ai fabbisogni di liquidità derivanti dal rincaro dei prezzi delle materie prime e dei fattori di produzione in seguito alla guerra tra Russia e Ucraina, consente al Fondo di Garanzia delle Pmi (FGPMI) di rilasciare garanzie sui finanziamenti concessi dalle banche” chiarisce Miri.
“In particolare, tra le condizioni, ci sono quelle che gli investimenti possano essere indirizzati ad obiettivi di efficientamento e diversificazione del consumo energetico, la durata non deve andare oltre gli 8 anni, l’importo non deve essere superiore al 15% del fatturato annuo totale medio degli ultimi tre esercizi conclusi – continua – la copertura della garanzia per questo tipo di investimenti è dell’80%”.

Condizioni simili anche per le garanzie rilasciate da Sace, la società per azioni controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze e specializzata nel settore assicurativo-finanziario. “In questo caso i finanziamenti concessi dalle banche non devono avere durata superiore ad 8 anni con preammortamento fino a 36 mesi e la copertura della garanzia è dal 70 al 90% del finanziamento concesso, a seconda del numero di dipendenti e del fatturato dell’impresa beneficiaria” spiega il Responsabile Prodotti del Credito di Banco Bpm.
Condizioni specifiche sono previste per i finanziamenti concessi alle Pmi agricole, della pesca e dell’acquacoltura con le garanzie assicurate da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). “La durata è massimo 10 anni con preammortamento minimo obbligatorio di 24 mesi – aggiunge – la garanzia, che copre il 100% dell’importo del finanziamento per i costi sostenuti per l’energia, i carburanti e le materie prime, è gratuita”.
Per quanto riguarda sia le garanzie Fgpmi sia quelle Sace, il recente Dl Aiuti ter ha introdotto alcuni elementi di novità, ad esempio per la copertura delle fatture per consumi energetici ricevute nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022. “I termini delle garanzie sono ancora provvisori – chiarisce Miri – si è in attesa, infatti, dell’autorizzazione della Commissione europea e delle declinazioni dei due gestori, MCC (Mediocredito centrale) e Sace nella propria documentazione contrattuale”.