“Ti sfregio la faccia con l’acido e andiamo sui giornali”: l’incubo di una monzese

Minacce di morte, maltrattamenti psicologici continui: da diversi anni lei e i due figli subivano quotidianamente all’interno delle mura domestiche i comportamenti morbosi del marito. Una vita da incubo che, come purtroppo troppo spesso accade, nasce dal non voler accettare la fine di una relazione
Minacce di morte, maltrattamenti psicologici continui: da diversi anni lei e i due figli subivano quotidianamente all’interno delle mura domestiche i comportamenti morbosi del marito. Una vita da incubo che, come purtroppo troppo spesso accade, nasce dal non voler accettare la fine di una relazione. Nel pomeriggio di giovedì, 20 ottobre, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza hanno eseguito la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto d’avvicinamento e di dimora a Monza, con la prescrizione delle particolari modalità di controllo del braccialetto elettronico per un cittadino italiano di anni 50 residente in città.
A maggio scorso, dopo la separazione di fatto, la moglie aveva finalmente trovato il coraggio di denunciare le vessazione del coniuge. Ma sin dalle prime udienze per la relativa causa, l’uomo aveva continuato le sue condotte e non aveva inteso neanche lasciare l’abitazione familiare nonostante un’ordinanza giudiziale in merito; tanto che la donna con i suoi due figli era stata costretta a lasciare per un certo periodo la casa, terrorizzata dalle continue grave minacce voltele con frasi del tipo “Ti sfregio con l’acido ed andiamo sui giornali” ed insulti vari che l’uomo quotidianamente le indirizzava, senza alcuna remora neanche per la presenza dei ragazzi.
Aveva inoltre continuato a seguirla e pedinarla da casa appena usciva per qualche commissione e quando era fuori per qualche incontro con le amiche, a messaggiarla di continuo (circa duecento messaggi al giorno), a messaggiare le stesse amiche della moglie per conoscerne i movimenti durante qualche uscita serale o quando si recavano presso la scuola di ballo, fino ad arrivare al danneggiamento dell’auto della moglie.
L’immediata attivazione delle procedure dettate dalla nuova normativa, il “Codice Rosso”, ha portato, una volta raccolta un’ulteriore denuncia della donna, poiché l’uomo continuava anche dopo la prima denuncia nelle sue condotte vessatorie, all’emissione, da parte del Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica ed a seguito dell’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile, della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto d’avvicinamento e di dimora a Monza con applicazione del “braccialetto elettronico”, eseguita immediatamente dalla Squadra Mobile.