Monza, Pablo Marì dimesso dall’ospedale. Palladino: “Nostro dovere dare tutto in campo”

Pablo Marì torna a casa: per lui un periodo di riposo assoluto. Le indagini sui fatti di giovedì: aggressione casuale o deliberata? Mister Palladino e il calcio giocato: le sue parole alla vigilia di Monza-Bologna.
Una buona notizia, finalmente. Con una nota ufficiale, il Monza ha comunicato che Pablo Marì è stato dimesso dall’ospedale Niguarda e che inizierà ora un periodo di riposo a casa.
Il difensore spagnolo, aggredito da un folle lo scorso giovedì sera presso il Centro Commerciale di Assago, era stato ricoverato al Niguarda subito dopo il fatto, e nella giornata di venerdì era stato sottoposto ad un intervento chirurgico per la ricucitura delle fibre muscolari lesionate dalla coltellata ricevuta. Le sue condizioni sono parse poi in deciso miglioramento, tanto che ieri aveva potuto ricevere la visita di una delegazione di giocatori biancorossi capitanata da Matteo Pessina.
Ora – come preannunciato dal professor Osvaldo Chiara del Trauma Center di Niguarda – per l’atleta si apre un periodo di riposo e graduale ripresa, che in circa 2 mesi dovrebbe consentirgli di tornare ad allenarsi.
La società biancorossa è da subito stata vicinissima al suo calciatore, verso il quale non mancheranno altri gesti di sostegno ed affetto. Lunedì sera, in occasione della partita tra Monza e Bologna, i giocatori brianzoli indosseranno durante il riscaldamento una maglia speciale dedicata al loro compagno: “Torna presto Pablo” è il messaggio che sarà visibile sulle t-shirt.
Prima del fischio d’inizio sarà osservato anche un minuto di silenzio per ricordare Luis Fernando Ruggeri, il dipendente del supermercato Carrefour che è stato colpito mortalmente dall’aggressore.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Intanto gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire quanto successo giovedì sera. Il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Luigi Ferrarella e Cesare Giuzzi, riferisce che il 46enne aggressore, Andrea Tombolini, avrebbe raccontato al gip Patrizia Nobile che “Quando ho visto che tra i clienti dell’ipermercato c’era un calciatore del Milan, ho provato invidia perché lui stava bene e io invece male. Allora l’ho colpito con un coltello. Potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso, e ho cominciato a colpire altre persone”. Al di là dell’errore sulla squadra di appartenenza – il Monza, e non il Milan – questa versione sarebbe compatibile con la testimonianza della moglie dell’atleta, che avrebbe riferito che Pablo Marì non sarebbe stato colpito casualmente, ma deliberatamente inseguito.
Difficile al momento inquadrare meglio la follia – e di conseguenza, i profili di responsabilità – di un individuo che anche in passato aveva dato segni di forte instabilità. Ad esempio il 18 ottobre i genitori avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per il degenerare di una lite, ed il giorno prima dei fatti di Assago Tombolini si era recato all’ospedale San Paolo riferendo di dolori alla testa.
Al momento il pm Paolo Storari ha deciso per la misura degli arresti domiciliari, non in carcere ma in casa di cura, nel reparto di psichiatria del San Paolo con piantonamento di due agenti, in attesa di «auspicabili approfondimenti sulla sua imputabilità».
IL CALCIO GIOCATO
Difficile parlare di calcio giocato in un simile momento, ma lunedì 31 il Monza torna in campo all’U-Power Stadium contro il Bologna, visto che la richiesta di rinvio della partita non è stata accolta.
“É stata una settimana brutta, ma anche bella perchè Pablo Marì è un miracolato” ha esordito il tecnico Raffaele Palladino “Ora il nostro dovere è giocare e andare in campo e dare tutto anche per il nostro compagno. Non c’è rammarico per il mancato rinvio, siamo professionisti, dobbiamo trasformare questo colpo psicologico in forza positiva. Dal punto di vista mentale, la squadra ha reagito bene soprattutto quando ha saputo che Pablo era fuori pericolo. Ci tengo a fare a nome mio e di tutta la squadra le condoglianze per la vittima Luis Fernando Ruggeri. Il nostro pensiero va a lui e agli altri feriti”.
Il tecnico si sofferma su alcuni aspetti tecnici: “Stiamo lavorando molto sulla fase offensiva: sono sicuro che gli attaccanti ritroveranno i gol, a volte sono gli episodi che incidono. Izzo sta meglio, attenderemo la rifinitura, ma in difesa ho valide alternative. Certo abbiamo perso Andrea Ranocchia e ora Pablo Marì, ma io sono qui per trovare alternative, il mercato non spetta a me. Anche la difesa a quattro è una possibile alternativa“.
Tanti i dubbi quindi per il tecnico biancorosso: se Izzo dovesse farcela a recuperare, probabile che venga schierato a sinistra in una difesa con Caldirola centrale e Marlon sulla destra. In mediana Rovella e Sensi saranno supportati dagli esterni Ciurria e Carlos Augusto, mentre Pessina e Caprari agiranno alle spalle di uno tra Mota e Petagna.
Nel Bologna, che in classifica ha 10 punti, gli stessi del Monza, sarà assente Marko Arnautovic, l’attuale capocannoniere del Campionato.