“No Carovita Day”, la mobilitazione del sindacato Usb del Codebri anche contro il cambio di contratto

A Desio il sindacato Usb unisce alla protesta contro il carovita anche quella contro il cambio di contratto per i dipendenti del Consorzio Desio Brianza, per cui è in corso una trattativa. Replica il direttore del Codebri: “Noi siamo aperti al confronto con i lavoratori”
Mobilitazione nazionale indetta dal sindacato Usb del pubblico impiego dal titolo “No Carovita Day”, contro il carovita dentro i luoghi di lavoro pubblici e per chiedere il rinnovo dei contratti. A Desio, il sindacato Usb del Consorzio Desio Brianza ha dichiarato lo stato di agitazione anche contro il cambio di contratto per i dipendenti, per cui è in corso una trattativa. “Cgil e Cisl stanno proseguendo nel confronto che riguarda l’armonizzazione del contratto Uneba, mentre Usb ha ribadito in maniera chiara e netta la sua posizione contraria al cambio di contratto – si legge in una nota diffusa da Usb – Tutti sappiamo che il cambio contratto ci farà perdere alcune importanti tutele sancite dal Contratto del Pubblico Impiego, che da 40 anni si applica ai/alle dipendenti del Consorzio. Quindi con ancora più forza abbiamo deciso, all’interno dell’assemblea Usb, di dire no, prima di arrivare a decisioni che ci sembrano già prese e concertate da una sola parte della Rsu”.
Le proposte salariali urgenti a livello nazionale
“La nostra sigla sindacale ha indetto una giornata di mobilitazione generale per i dipendenti pubblici sulle 5 proposte salariali urgenti e contro il carovita: rinnovo immediato dei contratti ancora non sottoscritti in tutti i reparti e comunque già scaduti; aumenti salariali adeguati legati all’inflazione reale; valore buono pasto aumentato in relazione al costo della vita; indennizzo a copertura di spese dei consumi domestici e buono pasto per chi è in smart working; quattordicesima mensilità inserita stabilmente nella retribuzione”.
Il no al cambio di contratto, la replica del direttore del Codebri
“A queste cinque richieste uniamo quella della nostra lotta contro la soppressione di un contratto pubblico a favore di un contratto privatistico che si inserisce in un quadro di privatizzazioni generalizzate e che riducono il personale attraverso tagli agli investimenti . Le lavoratrici e i lavoratori del Codebri non sono disposti a pagare i costi della “soluzione” individuata dalla Dirigenza proprio nell’attuale momento storico attraversato da emergenze pandemiche, guerre, inflazione, riduzione del potere di acquisto”.
“Niente di tutto questo è vero – replica il direttore generale del Codebri Alfonso Galbusera – Noi restiamo un ente pubblico. La trattativa è in corso e vogliamo arrivare ad una soluzione condivisa: siamo aperti al confronto con i lavoratori”.