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Delitto di Aicurzio, uccise la mamma perchè canticchiava: è incapace di intendere e di volere

5 ottobre 2022 | 21:58
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Delitto di Aicurzio, uccise la mamma perchè canticchiava: è incapace di intendere e di volere
Fabiola Colnaghi

La revoca della misura detentiva a fronte di un collocamento in una struttura psichiatrica e il possibile proscioglimento, saranno oggetto della prossima udienza.

Totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti“: questo è quanto recita la perizia psichiatrica disposta dal Tribunale di Monza sul figlio 24enne di Fabiola Colnaghi, uccisa lo scorso 21 aprile, ad Aicurzio. A renderlo noto l’avvocato Renata D’Amico, legale difensore del figlio, all’Ansa.

La revoca della misura detentiva a fronte di un collocamento in una struttura psichiatrica e il possibile proscioglimento, saranno oggetto della prossima udienza“.

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Delitto di Aicurzio: “Canticchiava, l’ho presa a pugni e calci”. Così è morta Fabiola Colnaghi

Stava canticchiando, mi sentivo incompreso“. Alla base del delitto una depressione, così il figlio di Fabiola Colnaghi, la casalinga 57enne, uccisa lo scorso 21 aprile ad Aicurzio, avrebbe spiegato agli inquirenti il suo gesto. Un raptus improvviso culminato in tragedia. Mamma e figlio, soli nella loro casa di via della Vittoria 6: lei era intenta a rassettare canticchiando quando il 24enne ha perso la testa. Uno spintone contro l’armadio, un pugno in faccia. A terra non l’ha risparmiata: calci e pugni al volto fino ad ucciderla. A confessare quanto accaduto è stato lui stesso ai Carabinieri di Vimercate, agli ordini del Maggiore Mario Amengoni.

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DOPO LA VIOLENZA, “LE HO TAGLIATO I CAPELLI E SCRITTO ADDOSSO UNA PAROLACCIA”

Venite, ho litigato con mia madre“: queste le parole pronunciate all’operatore del 112 che lo ha assistito fino all’arrivo in casa dei Carabinieri. Ad indicare il cadavere ai militari sarebbe stato lui stesso. Fabiola giaceva a terra in corridoio ormai priva di vita. “Dopo sono andato in bagno ho preso una bottiglietta a caso, era candeggina, e gliela ho versata addosso. Poi le ho tagliato i capelli e con un pennarello le ho scritto sugli arti inferiori una parolaccia” avrebbe rivelato il giovane agli inquirenti.

Il ragazzo, ascoltato nella caserma di Vimercate dal Sostituto Procuratore, Marco Santini, si trova in carcere e ora è giunto l’esito della perizia psichiatrica: “Totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti”.